LazioWiki.org - Presidente Onorario Erika Balestrieri - Dal 2007 il primo sito enciclopedico online sulla Storia della S.S. Lazio
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Abbiamo scritto la storia della Lazio insieme. Ma tu, di più. Fabio per sempre...
Proseguiremo la strada da te tracciata per l'amore dei nostri colori che tu amavi con il cuore. Ti immaginiamo già nel firmamento biancoceleste dove starai cercando nuove storie, nuovi elementi da poter raccontare ai lettori con il tuo stile inconfondibile. Buon viaggio nostro grande Maestro! Guida ancora LazioWiki ovunque tu sia, adesso più di prima!
Con affetto sincero, i tuoi amici di LazioWiki.org
• Il nuovo libro di LazioWiki.org: "Aquile sul Tevere" di Marco Impiglia
• L'ultimo racconto pubblicato di Olimpicus: Aurora
Derûa un pónte, derûa unn-a stradda, derûan i nervi de chi, segûo, o pénsa: poéivo êse la. Derûa unn-a çitæ, oua ciú izolà, derûa a sò economía, frágile e insegûa. derûa a fêde, ne-o çè, ne-o destìn, ne-a vitta. Derûan e brássa de chi o spála, derûa, pezánte, o magón, in sce nòstre spalle. Tûtto derûa, fêua che noiâtri. Génte dûa, inospitále, morciónna e con a tèsta cömme un mazabécco. Pe chi o no ne conosce. Génte che travaggia, Camálli, Portoâli, Carbounée. Artexánn-i, Banchiêri, Capitann-i e Mainè. Villan in scie prie. Superbi, Òrgogliôzi. Fêi! Inscìste, inutilmente, o çê, in scia nóstra çitæ. Che da ægua, brátta, róvinn-e e Bombe, a l'é sempre sciortìa. E alua che l'inse, Zena, domán ti saiè ancún ciú bella!
Crolla un ponte, crolla una strada, crollano i nervi di chi, consapevolmente, pensa: avrei potuto essere li. Crolla una città, ora più isolata, crolla la sua economia, fragile ed insicura. crolla la fede nel cielo, nel destino, nella vita. Crollano le braccia di chi sta spalando, crolla, pesante, lo sconforto sulle nostre spalle. Tutto crolla, tranne noi. Gente dura, inospitale, musoni e testardi. Per chi non ci conosce... Lavoratori, Camalli, Portuali, Carbonai. Artigiani, Banchieri, Capitani e Marinai. Agricoltori sulle rocce. Superbi, Orgogliosi. Fieri. Insiste, inutilmente, il cielo sulla nostra città. Che da acqua, fango, macerie e bombe, ne è sempre uscita. E allora che cominci, Genova, domani sarai ancor più bella.