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La Lazio sta rischiando di rimanere coinvolta in una crisi che si può definire paradossale. Ai brillantissimi risultati ottenuti sul campo dalla squadra di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], si contrappone un nervosismo apparentemente inspiegabile fra i giocatori e fra gli stessi dirigenti. La società è scossa da un diffuso malessere. Contrasti, incomprensioni, sono all'ordine del giorno. Sembra ormai insanabile il dissidio fra il presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] e il general manager [[Sbardella Antonio|Sbardella]] il quale, al termine della stagione agonistica, secondo voci che circolano da tempo, dovrebbe passare alle dipendenze del [[Milan]] oppure della [[Roma]]. L'aspetto più grave della situazione però riguarda i continui litigi fra i giocatori che a volte rischiano addirittura di passare a vie di fatto come è accaduto recentemente a Sion [[Mercoledì 3 ottobre 1973 - Sion, Stade de Tourbillon - FC Sion-Lazio 3-1|dopo la partita]] di [[Coppa Uefa]] contro la squadra svizzera. [[Martini Luigi|Martini]] e [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], al termine [[Mercoledì 3 ottobre 1973 - Sion, Stade de Tourbillon - FC Sion-Lazio 3-1|della gara perduta per tre reti ad una]] (un risultato che tuttavia ha consentito ai biancoazzurri di passare il turno [[Mercoledì 19 settembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio- FC Sion 3-0|avendo vinto in casa per tre reti a zero]]), hanno tentato di azzuffarsi.
La Lazio sta rischiando di rimanere coinvolta in una crisi che si può definire paradossale. Ai brillantissimi risultati ottenuti sul campo dalla squadra di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], si contrappone un nervosismo apparentemente inspiegabile fra i giocatori e fra gli stessi dirigenti. La società è scossa da un diffuso malessere. Contrasti, incomprensioni, sono all'ordine del giorno. Sembra ormai insanabile il dissidio fra il presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] e il general manager [[Sbardella Antonio|Sbardella]] il quale, al termine della stagione agonistica, secondo voci che circolano da tempo, dovrebbe passare alle dipendenze del [[Milan]] oppure della [[Roma]]. L'aspetto più grave della situazione però riguarda i continui litigi fra i giocatori che a volte rischiano addirittura di passare a vie di fatto come è accaduto recentemente a Sion [[Mercoledì 3 ottobre 1973 - Sion, Stade de Tourbillon - FC Sion-Lazio 3-1|dopo la partita]] di [[Coppa Uefa]] contro la squadra svizzera. [[Martini Luigi|Martini]] e [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], al termine [[Mercoledì 3 ottobre 1973 - Sion, Stade de Tourbillon - FC Sion-Lazio 3-1|della gara perduta per tre reti ad una]] (un risultato che tuttavia ha consentito ai biancoazzurri di passare il turno [[Mercoledì 19 settembre 1973 - Roma, stadio Olimpico - Lazio- FC Sion 3-0|avendo vinto in casa per tre reti a zero]]), hanno tentato di azzuffarsi.


Anche durante lo scorso [[campionato]] accaddero episodi del genere che però la società non sembra più disposta a tollerare. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è riuscito finora, con la sua pazienza, ad arginare i contrasti, cercando di minimizzarli agli occhi della stampa. Il trainer è convinto che si tratta di ragazzate a cui non si dovrebbe dare eccessivo peso. Convinto di questa sua diagnosi, [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] sembra avere abbandonato il suo carattere mite quando ha saputo che [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] e [[Martini Luigi|Martini]] erano stati multati dalla società. Dopo la riunione del consiglio di presidenza, che ha discusso i provvedimenti da adottare nei confronti dei due focosi atleti, il tecnico ha abbandonato la sede biancoazzurra lasciandosi sfuggire questa frase: ''"Cosi non va. Qui non si fa mai ciò che dico io"''. [[Lenzini Umberto|Lenzini]], [[Sbardella Antonio|Sbardella]] e gli altri consiglieri si sono trincerati dietro il più assoluto riserbo e non è stato quindi possibile sapere ciò che realmente è accaduto durante la discussione in consiglio. Pare che oltre i provvedimenti disciplinari nei confronti di [[Martini Luigi|Martini]] e [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], sia stata affrontata anche la questione dei premi, un argomento piuttosto spinoso che avrebbe alimentato i contrasti fra giocatori e società. Gli atleti, dooo il brillante [[campionato]] disputato lo scorso anno, vogliono essere pagati di più. Su questo punto si sarebbe accesa una vivace polemica che ha costituito uno dei principali motivi della reazione di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]].
Anche durante lo scorso [[campionato]] accaddero episodi del genere che però la società non sembra più disposta a tollerare. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è riuscito finora, con la sua pazienza, ad arginare i contrasti, cercando di minimizzarli agli occhi della stampa. Il trainer è convinto che si tratta di ragazzate a cui non si dovrebbe dare eccessivo peso. Convinto di questa sua diagnosi, [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] sembra avere abbandonato il suo carattere mite quando ha saputo che [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] e [[Martini Luigi|Martini]] erano stati multati dalla società. Dopo la riunione del consiglio di presidenza, che ha discusso i provvedimenti da adottare nei confronti dei due focosi atleti, il tecnico ha abbandonato la sede biancoazzurra lasciandosi sfuggire questa frase: ''"Così non va. Qui non si fa mai ciò che dico io"''. [[Lenzini Umberto|Lenzini]], [[Sbardella Antonio|Sbardella]] e gli altri consiglieri si sono trincerati dietro il più assoluto riserbo e non è stato quindi possibile sapere ciò che realmente è accaduto durante la discussione in consiglio. Pare che oltre i provvedimenti disciplinari nei confronti di [[Martini Luigi|Martini]] e [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], sia stata affrontata anche la questione dei premi, un argomento piuttosto spinoso che avrebbe alimentato i contrasti fra giocatori e società. Gli atleti, dopo il brillante [[campionato]] disputato lo scorso anno, vogliono essere pagati di più. Su questo punto si sarebbe accesa una vivace polemica che ha costituito uno dei principali motivi della reazione di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]].


Intanto si è disputata la solita partitella vinta per 5-3 dalla squadra col fratino azzurro:
Intanto si è disputata la solita partitella vinta per 5-3 dalla squadra col fratino azzurro:

Versione attuale delle 20:17, 11 ago 2022

Scrive La Stampa:

La Lazio sta rischiando di rimanere coinvolta in una crisi che si può definire paradossale. Ai brillantissimi risultati ottenuti sul campo dalla squadra di Maestrelli, si contrappone un nervosismo apparentemente inspiegabile fra i giocatori e fra gli stessi dirigenti. La società è scossa da un diffuso malessere. Contrasti, incomprensioni, sono all'ordine del giorno. Sembra ormai insanabile il dissidio fra il presidente Lenzini e il general manager Sbardella il quale, al termine della stagione agonistica, secondo voci che circolano da tempo, dovrebbe passare alle dipendenze del Milan AC oppure della Roma AS. L'aspetto più grave della situazione però riguarda i continui litigi fra i giocatori che a volte rischiano addirittura di passare a vie di fatto come è accaduto recentemente a Sion dopo la partita di Coppa UEFA contro la squadra svizzera. Martini e Chinaglia, al termine della gara perduta per tre reti ad una (un risultato che tuttavia ha consentito ai biancoazzurri di passare il turno avendo vinto in casa per tre reti a zero), hanno tentato di azzuffarsi.

Anche durante lo scorso campionato accaddero episodi del genere che però la società non sembra più disposta a tollerare. Maestrelli è riuscito finora, con la sua pazienza, ad arginare i contrasti, cercando di minimizzarli agli occhi della stampa. Il trainer è convinto che si tratta di ragazzate a cui non si dovrebbe dare eccessivo peso. Convinto di questa sua diagnosi, Maestrelli sembra avere abbandonato il suo carattere mite quando ha saputo che Chinaglia e Martini erano stati multati dalla società. Dopo la riunione del consiglio di presidenza, che ha discusso i provvedimenti da adottare nei confronti dei due focosi atleti, il tecnico ha abbandonato la sede biancoazzurra lasciandosi sfuggire questa frase: "Così non va. Qui non si fa mai ciò che dico io". Lenzini, Sbardella e gli altri consiglieri si sono trincerati dietro il più assoluto riserbo e non è stato quindi possibile sapere ciò che realmente è accaduto durante la discussione in consiglio. Pare che oltre i provvedimenti disciplinari nei confronti di Martini e Chinaglia, sia stata affrontata anche la questione dei premi, un argomento piuttosto spinoso che avrebbe alimentato i contrasti fra giocatori e società. Gli atleti, dopo il brillante campionato disputato lo scorso anno, vogliono essere pagati di più. Su questo punto si sarebbe accesa una vivace polemica che ha costituito uno dei principali motivi della reazione di Maestrelli.

Intanto si è disputata la solita partitella vinta per 5-3 dalla squadra col fratino azzurro: ROSSI: Pulici, Wilson, Re Cecconi, Oddi, Martini, Manservisi, Facco, Petrelli, Labrocca, Chimenti, Pietrangeli AZZURRI: Avagliano, Chinaglia, Garlaschelli, Frustalupi, Nanni, Mazzola, D'Amico, Inselvini, Tripodi, Tinaburri, Moriggi Marcatori: Chimenti, Chinaglia, Wilson, Manservisi, Wilson, Chinaglia, Chinaglia, Wilson Divertente fuori programma prima della gara con un gruppetto di tifosi giallorossi giunti con un pulmino per disturbare la quiete dell'allenamento. I malcapitati sono stati messi in fuga da Wilson e compagni.