Malacarne Stefano Fulvio: differenze tra le versioni

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Mediano, nato a Porto Santo Stefano (GR) il [[21 aprile]] [[1925]] e deceduto il [[14 marzo]] [[1988]].
Mediano.
Stefano Fulvio Malacarne è nato il [[21 aprile]] [[1925]] a Porto Santo Stefano (GR). Inizia a giocare nel campionato di serie D nella stagione [[1945/46]] nella squadra toscana del San Donato dove gioca 33 partite. L'anno successivo viene notato da un tecnico dell'Orbetello e portato a giocare in [[Serie C|serie C]] per due campionati. In questa squadra raggiunge le 60 presenze nel ruolo di centromediano. Nel [[1948/49]] passa alla Salernitana in [[Serie B|serie B]] dove rimane due campionati disputando altre 60 gare tutte ad ottimi livelli. Una nota interessante può essere quella che proprio nel [[1949/50]] la Salernitana cambiò il colore della maglia che divenne granata in onore del Grande Torino scomparso il [[4 maggio]] [[1949]] a Superga. Nei due campionati disputati Malacarne diviene uno dei punti di forza della difesa campana. E' per questo che all'inizio del campionato [[1950/51]] la Lazio del presidente [[Zenobi Remo|Zenobi]] e dell'allenatore [[Sperone Mario|Sperone]] lo acquista per sostituire niente meno che il fortissimo [[Remondini Leandro|Remondini]] ceduto al Napoli. In quell'anno, insieme a [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]], [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]], [[Sentimenti (V) Primo|Sentimenti (V)]], [[Antonazzi Francesco|Antonazzi]], [[Furiassi Zeffiro|Furiassi]], [[Alzani Romolo|Alzani]], costituisce un vero e proprio bunker che consente alla Lazio di arrivare quarta in classifica. In questo campionato disputa 30 partite mentre in quello successivo, giocato sempre ad ottimi livelli, ne disputa 28. Nel campionato [[1952/53]], anche a causa di qualche squalifica, scenderà in campo 21 volte. Il torneo successivo coincide con l'esplosione, seppur effimera, di un giovane forte difensore, [[Di Veroli Giovanni|Di Veroli]], e con l'acquisto del sampdoriano [[Bergamo Vittorio|Bergamo]]. Nel ruolo centrale vi è quindi un'alternanza di giocatori che snaturano il forte reparto difensivo tanto che la Lazio conclude all'undicesimo posto. L'ultimo campionato disputato con la Lazio, nel [[1954/55]], lo vede in campo 2 sole volte. Malacarne ha 30 anni e i dirigenti pensano che non sia più utile ma, paradossalmente, acquistano per sostituirlo un giocatore ancora più vecchio, seppure fortissimo: lo juventino trentaquattrenne [[Parola Carlo|Parola]]. Anche il continuo cambio di allenatori, prima [[Allasio Federico|Allasio]] poi [[Copernico Roberto|Copernico]] insieme a [[Raynor George|Raynor]], non contribuisce al buon rendimento difensivo della Lazio che quell'anno finisce addirittura dodicesima. A fine stagione passa al Foligno.
Stefano Malacarne termina precocemente la sua carriera di calciatore, scomparendo dal calcio professionistico. Malacarne non è certo stato un fuoriclasse ma sicuramente è stato un difensore eclettico e disciplinato. Dotato di forza fisica (m. 1,76 per kg. 76), velocità e piedi buoni oltre che di un'ottima scelta di tempo negli interventi di testa, si scontrò con tutti i più forti centravanti dell'epoca e non sfigurò mai. I sostenitori laziali lo ricordano come componente della famosa [[Difesa di ferro|difesa di ferro]] da tutti ammirata. Di carattere serio ma simpatico, fu molto ben voluto dai compagni che trovavano in lui un sicuro punto di riferimento.


Inizia a competere nel campionato di Serie D nella stagione [[1945/46]], con la squadra toscana del San Donato, con cui gioca 33 partite. L'anno successivo viene notato da un tecnico dell'Orbetello e portato in [[Serie C|Serie C]], dove disputa due buoni campionati. Accumula 60 presenze nel ruolo di centromediano. Nel [[1948/49]] passa alla Salernitana in [[Serie B|Serie B]]: resta sempre due tornei disputando altre 60 gare ad ottimi livelli. Curiosità: proprio nel [[1949/50]] la Salernitana cambia colore della maglia, che diviene granata in onore del Grande Torino scomparso il [[4 maggio]] [[1949]] a Superga. Malacarne diviene presto uno dei punti di forza della difesa campana. E' per questo che all'inizio del campionato [[1950/51]] la Lazio del presidente [[Zenobi Remo|Zenobi]] e dell'allenatore [[Sperone Mario|Sperone]] lo acquista per sostituire niente meno che il fortissimo [[Remondini Leandro|Remondini]] ceduto al Napoli. In quell'anno, insieme a [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]], [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]], [[Sentimenti (V) Primo|Sentimenti (V)]], [[Antonazzi Francesco|Antonazzi]], [[Furiassi Zeffiro|Furiassi]], [[Alzani Romolo|Alzani]], costituisce un vero e proprio bunker che consente alla Lazio di arrivare quarta in classifica. In questo campionato disputa 30 partite mentre in quello successivo, giocato sempre a grandi livelli, ne disputa 28. Nel campionato [[1952/53]], anche a causa di qualche squalifica, scende in campo 21 volte. Il torneo successivo coincide con l'esplosione, seppur effimera, di un giovane forte difensore, [[Di Veroli Giovanni|Di Veroli]], e con l'acquisto del sampdoriano [[Bergamo Vittorio|Bergamo]]. Nel ruolo centrale vi è quindi un'alternanza di giocatori che snaturano il forte reparto difensivo, tanto che la Lazio conclude all'undicesimo posto. L'ultimo campionato in biancoceleste, nel [[1954/55]], lo vede in campo due sole volte. Malacarne ha 30 anni e i dirigenti pensano che non sia più utile. Paradossalmente, acquistano per sostituirlo un giocatore ancora più vecchio, seppure fortissimo: lo juventino trentaquattrenne [[Parola Carlo|Parola]]. Anche il continuo cambio di allenatori, prima [[Allasio Federico|Allasio]] poi [[Copernico Roberto|Copernico]] insieme a [[Raynor George|Raynor]], non contribuisce al buon rendimento difensivo della Lazio che quell'anno finisce addirittura dodicesima. A fine stagione Malacarne passa al Foligno.

Stefano termina precocemente la sua carriera di calciatore, scomparendo dal calcio professionistico. Non è certo stato un fuoriclasse ma sicuramente un difensore eclettico e disciplinato. Dotato di forza fisica (m. 1,76 per kg. 76), velocità e piedi buoni oltre che di un'ottima scelta di tempo negli interventi di testa, ha potuto affrontare tutti i più forti centravanti dell'epoca, senza mai sfigurare. I sostenitori laziali lo ricordano come componente della famosa [[Difesa di ferro|difesa di ferro]] da tutti ammirata. Di carattere serio ma simpatico, si è sempre fatto volere bene dai compagni di squadra, che vedevano in lui un sicuro punto di riferimento.

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== Palmares ==
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* 1 [[File:Scudetto.png|15px]] Campionato Riserve [[1952/53]]
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Immagine:StefanoMalacarne.jpg|Stefano Malacarne
Immagine:Malacarne 2.jpg|In azione
Immagine:malac.jpg|In allenamento
File:MagriniYYY.jpg|Con Alzani, Magrini e Sentimenti V
File:AntoniottiOlivieriMalacarne.jpg|Con due compagni in borghese
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Immagine:Figurina Malacarne.jpg|La figurina Lavazza di Malacarne
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Versione attuale delle 04:11, 14 mar 2024

Stefano Malacarne

Mediano, nato a Porto Santo Stefano (GR) il 21 aprile 1925 e deceduto il 14 marzo 1988.

Inizia a competere nel campionato di Serie D nella stagione 1945/46, con la squadra toscana del San Donato, con cui gioca 33 partite. L'anno successivo viene notato da un tecnico dell'Orbetello e portato in Serie C, dove disputa due buoni campionati. Accumula 60 presenze nel ruolo di centromediano. Nel 1948/49 passa alla Salernitana in Serie B: resta sempre due tornei disputando altre 60 gare ad ottimi livelli. Curiosità: proprio nel 1949/50 la Salernitana cambia colore della maglia, che diviene granata in onore del Grande Torino scomparso il 4 maggio 1949 a Superga. Malacarne diviene presto uno dei punti di forza della difesa campana. E' per questo che all'inizio del campionato 1950/51 la Lazio del presidente Zenobi e dell'allenatore Sperone lo acquista per sostituire niente meno che il fortissimo Remondini ceduto al Napoli. In quell'anno, insieme a Sentimenti (III), Sentimenti (IV), Sentimenti (V), Antonazzi, Furiassi, Alzani, costituisce un vero e proprio bunker che consente alla Lazio di arrivare quarta in classifica. In questo campionato disputa 30 partite mentre in quello successivo, giocato sempre a grandi livelli, ne disputa 28. Nel campionato 1952/53, anche a causa di qualche squalifica, scende in campo 21 volte. Il torneo successivo coincide con l'esplosione, seppur effimera, di un giovane forte difensore, Di Veroli, e con l'acquisto del sampdoriano Bergamo. Nel ruolo centrale vi è quindi un'alternanza di giocatori che snaturano il forte reparto difensivo, tanto che la Lazio conclude all'undicesimo posto. L'ultimo campionato in biancoceleste, nel 1954/55, lo vede in campo due sole volte. Malacarne ha 30 anni e i dirigenti pensano che non sia più utile. Paradossalmente, acquistano per sostituirlo un giocatore ancora più vecchio, seppure fortissimo: lo juventino trentaquattrenne Parola. Anche il continuo cambio di allenatori, prima Allasio poi Copernico insieme a Raynor, non contribuisce al buon rendimento difensivo della Lazio che quell'anno finisce addirittura dodicesima. A fine stagione Malacarne passa al Foligno.

Stefano termina precocemente la sua carriera di calciatore, scomparendo dal calcio professionistico. Non è certo stato un fuoriclasse ma sicuramente un difensore eclettico e disciplinato. Dotato di forza fisica (m. 1,76 per kg. 76), velocità e piedi buoni oltre che di un'ottima scelta di tempo negli interventi di testa, ha potuto affrontare tutti i più forti centravanti dell'epoca, senza mai sfigurare. I sostenitori laziali lo ricordano come componente della famosa difesa di ferro da tutti ammirata. Di carattere serio ma simpatico, si è sempre fatto volere bene dai compagni di squadra, che vedevano in lui un sicuro punto di riferimento.



Palmares






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