Bitetti Olindo: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Bite.JPG|200px|thumb|left|Olindo Bitetti]]
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Nato a Caserta il [[6 maggio]] [[1886]] da Emilio Bitetti, deceduto a Roma il [[22 maggio]] [[1973]].
[[Immagine:Olindo Bitetti.jpg|thumb|left|150px|Olindo Bitetti]]


Tradizionalmente, ma probabilmente erroneamente, creduto elemento determinante nella scelta del nome della Società Podistica biancoceleste. In forma non ufficiale si è sempre ritenuto uno dei fondatori della Lazio, ma non figura come tale in quanto la sua età, 13 anni e 5 mesi, non gli avrebbe consentito di far parte giuridicamente di una società. La sua appartenenza alla Lazio sin dalle origini contrasta con un ritaglio de "La Tribuna" che lo segnala come partecipante non iscritto ad alcuna società ad un Cimento invernale di nuoto tenutosi a Roma il [[26 dicembre]] [[1902]]. Probabilmente la sua iscrizione alla Lazio come socio risale al [[1903]], anche se ne fu sempre sostenitore sin dalle origini.
Socio fondatore della Lazio. Nato a Caserta il [[6 maggio]] [[1886]] da Emilio Bitetti.


Determinante nella scelta del nome della Società Podistica biancoceleste. E' nella formazione che disputò il primo derby in [[Piazza d'Armi|Piazza d'Armi]] contro la [[Virtus|Virtus]]. Come atleta ha militato nella squadra di pallanuoto biancoceleste. In qualità di dirigente e vice-presidente, è stato sempre presente in ogni momento della storia della società con passione e fedeltà uniche. E' stato il primo Presidente del Comitato Regionale della Lega Dilettanti nel [[1909]]. Nel [[1912]] è eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Durante il 1° conflitto mondiale andò al fronte con il grado di sottotenente e si distinse come pilota di aerei da combattimento, venendo promosso a tenente.
E' stato il primo Presidente del Comitato Regionale Laziale del calcio all'atto della sua costituzione ([[1909]]), l'attuale Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti. Nel [[1912]], mentre è corrispondente di guerra nei Balcani, è eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Durante il [[Prima Guerra Mondiale|1° conflitto mondiale]] andò al fronte con il grado di sottotenente e si distinse come pilota di aerei da combattimento, venendo promosso a tenente. Nel [[1915]] fu per un breve periodo reggente della Società insieme a [[Branca Gerardo|Gerardo Branca]] a causa delle cattive condizioni di salute del presidente [[Guglielmi Giorgio|Giorgio Guglielmi]].
"Il leone ruggente", come era soprannominato, ha personalmente risolto problemi di fondamentale importanza per l'esistenza stessa della Lazio. Fu il promotore della creazione del [[Stadio Rondinella - Roma|campo sportivo della Rondinella]] e quindi nel [[1920]] l'ideatore, insieme a [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]], del [[Circolo Canottieri Lazio]] (la cui casina fluviale fu inaugurata nel [[1920]]) di cui fu il primo Presidente. Fu tra i cinque soci laziali che diedero vita il [[23 maggio]] [[1923]] alla "Società per l'esercizio del Campo Sportivo Lazio" con l'intento di reperire fondi, tramite azionariato, per la ristrutturazione e la messa in valore del [[Stadio Rondinella - Roma|campo della Rondinella]]. Molto attivo anche a livello di polisportiva, specialmente nelle Sezioni di Nuoto, Pallanuoto e Canottaggio. Grazie al suo impegno riuscì a far affidare dal Governatorato alla Lazio, che la tenne dal [[15 marzo]] [[1932]] al [[1941]], la gestione delle piscine dello stadio Nazionale. Fu anche colui che nel [[1932]] costituì la sezione di atletica leggera. Fu anche Presidente ad interim della sezione Calcio da fine gennaio [[1938]] all'aprile dello stesso anno in attesa del ritorno di [[Vaselli Erberto|Erberto Vaselli]] da una missione in A.O.I. E' stato anche Presidente Generale della Società nel [[1959]] raccogliendo tale eredità da [[Cremisini Antonio|Antonio Cremisini]], e va ricordato tra le figure esemplari del mondo biancoceleste e a lui si deve immensa gratitudine. <br>
Padre di tre figli, tutti dediti allo sport e al nuoto in particolare: Marcello deceduto ad Ascoli Piceno a soli sedici anni e al quale fu dedicata la "Coppa Marcello", importante competizione natatoria per giovanissimi, [[Bitetti Ivo|Ivo]] e [[Bitetti Gloria|Gloria]]. Muore a Roma il [[22 maggio]] del [[1973]]. E' stato Presidente della F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) dal [[1937]] al [[1940]]. Il [[25 febbraio]] [[1970]] il Consiglio Nazionale del C.O.N.I. gli assegna la Stella d'oro al merito sportivo. Giornalista professionista, è stato redattore ed inviato speciale, soprattutto in zone di guerra, per il [[Corriere della Sera]] e la [[Gazzetta dello Sport]] ed inoltre è stato direttore de "Il Popolo Romano" dal [[1919]] al [[1922]]. Fu anche autore di libri tra cui uno dal titolo evocativo: "Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido" edito nel [[1918]]. Alcune volte, da atleta, usava lo pseudonimo [[Niger]] per l'iscrizione alle gare.


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Ha personalmente risolto problemi di fondamentale importanza per l'esistenza stessa della Lazio. Nel [[1923]] fu il primo Presidente del Circolo Canottieri Lazio. Molto attivo anche a livello di polisportiva, specialmente nella Sez. Nuoto e Pallanuoto, è stato Presidente Generale della Società nel [[1959]] raccogliendo tale eredità da [[Cremisini Antonio|Antonio Cremisini]], e va ricordato tra le figure esemplari del mondo biancoceleste e a lui si deve immensa gratitudine. Muore il [[22 maggio]] del [[1973]].


[[File:staff olimp 1905.jpg|thumb|center|600px|I migliori podisti della Lazio 1906. Da sinistra Augusto Ricci, Pericle Pagliani, Felice Mariani e Olindo Bitetti davanti la sede dell'Uccelleria a Villa Borghese. Da notare lo stemma non ufficiale bianco con barra diagonale scura che già nel 1905, era stato sostituito ufficialmente con quello dell'aquila poggiata, ad ali raccolte, sullo scudo. Come si nota le maglie erano bianche. Solo Bitetti indossa una maglia da canottiere]]
E' stato Presidente della F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) dal [[1937]] al [[1940]].
[[File:cross5.jpg|thumb|centre|In questa foto si riconosce Bitetti, con il numero 23, dopo il Cross Country Nazionale Coppa Challenge Duca di Sparta dell'11 novembre 1908 in cui giunse 6° e contribuì alla vittoria della Lazio]]
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Giornalista professionista, è stato redattore ed inviato speciale, soprattutto in zone di guerra, per il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport ed inoltre è stato direttore del Popolo. Fu anche autore di libri tra cui uno dal titolo evocativo: "Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido" edito nel [[1918]].
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Immagine:Olindo Bitetti_25 anni.jpg|thumb|left|200px|Olindo Bitetti negli anni '20 <br> (dal libro "Il nido dell'Aquila" di Emilia Corelli)
File:bix1.jpg|Bitetti, il canottiere con i baffi, accanto a Gabriele D'Annunzio giunto a Roma in battello via mare per celebrare l'impresa di Fiume. Poiché il piroscafo non poteva passare sotto i ponti del Tevere fu prelevato da un armo del Circolo Canottieri Aniene di cui uno dei vogatori era appunto Bitetti
File:ped bit.jpg|Olindo Bitetti con i nuotatori Aurelio Crugnola, Carlo Pedersoli, Lucio Ceccarini e con il presidente della sezione nuoto Giovanni Penza.
File:bitetti canoist.jpg|Bitetti sul singolo sotto Ponte Margherita. E' il 1905. Sulla destra le case galleggianti dell'Aniene, della Tevere e della Romana Nuoto
Immagine:Olindo Bitetti_tessera.jpg|La tessera di Olindo Bitetti <br> (Gent. Conc. Antonio Buccioni)
Immagine:Bite.tessera.JPG|La tessera di Olindo Bitetti <br> (Gent. Conc. Antonio Buccioni)
File:Bitetti.jpg|"Il Messaggero" del 23 gennaio 1938 annuncia l'assegnazione ad interim a Bitetti della presidenza della sezione Calcio
File:sp bitetti.jpg|Un breve ritratto di un giornale del 1912
File:lettbit12.JPG|Olindo Bitetti, a nome della F.I.S.A., scrive una lettera al suo amico Arturo Balestrieri, ormai giornalista della Gazzetta dello Sport, in cui esprime considerazioni critiche sulla gestione dello sport podistico. E' il 27 marzo 1912
File:BitettiOlindo.jpg|Olindo Bitetti
Immagine:Olindo Bitetti3.jpg|Olindo Bitetti il primo in piedi a sinistra nei primi anni del secolo (la foto è presa dalla rivista "Calcio 2000")
file:1903bitetti.jpg|Da Sport Illustrato: il resoconto di una gara su Tevere nel 1903
File:1ottobre1905Squadre.jpg|Bitetti con gli alti giocatori, i tecnici e i simpatizzanti in occasione della partita [[Domenica 1 ottobre 1905 - Roma, Piazza d'Armi - Lazio partito celeste-Lazio partito bianco 1-1|Lazio partito celeste-Lazio partito bianco 1-1]] del [[1 ottobre]] [[1905]]
File:OlindoBitettiMilitare.jpg|Bitetti in divisa dell'Esercito
File:BitelliOlindo.jpg|Olindo Bitetti
File:olindo_bitetti_1911.jpg|Olindo Bitetti in un articolo della Stampa Sportiva del 29/10/1911
Immagine:29set1904Messaggero.jpg|Il Messaggero del 29 settembre 1904 riporta i lusinghieri risultati di Bitetti in varie gare di nuoto disputate a Napoli
Immagine:StampaSportiva 03gen1904.jpg|Da "La Stampa Sportiva" del 3/1/1904: Olindo Bitetti (anche se erroneamente indicato nel cognome) acquisisce il titolo di "nuotatore invernale pro 1904"
File:olindo.jpg|Olindo Bitetti nuotatore
Immagine:StampaSportiva 13mar1904.jpg|Da "La Stampa Sportiva" del 13/3/1904: Olindo Bitetti vince una gara podistica di 6 km
Immagine:Olindo Bitetti.jpg|Olindo Bitetti negli anni '60
Immagine:StampaSportiva 01ott1905 b.jpg|Da "La Stampa Sportiva" dell'1/10/1905: Olindo Bitetti e la Lazio vincono una gara polisportiva disputata a Roma
file:waterpolo1910.jpg|Il nuotatore assieme ad alcuni compagni nel 1910 <br> (Archivio LazioWiki)
file:bitetticulla1927.jpg|Da La Capitale Sportiva dell'8/3/1927
file:gloriabit.jpg|Con la figlia Gloria a Merano nel 1938
file:olindobitetti1951.jpg|Permesso di soggiorno in Brasile
file:olindobitetti1952.jpg|Permesso di soggiorno in Brasile
file:olindobitetti1952b.jpg|Permesso di soggiorno in Brasile
file:olindobitetti (4).jpg|Permesso di soggiorno in Brasile
file:olindobitetti (5).jpg|Permesso di soggiorno in Brasile
file:olindobitetti (6).jpg|Permesso di soggiorno in Brasile
file:olindobitetti (7).jpg|Nell'elenco passeggeri diretto a Montreal nel 1940
File:olibit.jpg|La medaglia con cui la S.S. Lazio volle premiare nei primi anni '60 Olindo Bitetti
File:Bitetti CDS.jpg|Dal Corriere dello Sport: la notizia della morte di Olindo Bitetti
File:Ob (1).JPG|Da Il Messaggero: la notizia della morte di Olindo Bitetti
file:Ob (4).JPG|Da Paese Sera: la morte di Bitetti
file:Ob (2).JPG|:Necrologi di Bitetti su Il Messaggero
file:Ob (3).JPG|Necrologi di Bitetti su Il Messaggero
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[[Categoria:Biografie|Bitetti Olindo]]
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[[Categoria:Presidenti Generali]]
[[Categoria:Presidenti Sezione Calcio]]

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Olindo Bitetti

Nato a Caserta il 6 maggio 1886 da Emilio Bitetti, deceduto a Roma il 22 maggio 1973.

Tradizionalmente, ma probabilmente erroneamente, creduto elemento determinante nella scelta del nome della Società Podistica biancoceleste. In forma non ufficiale si è sempre ritenuto uno dei fondatori della Lazio, ma non figura come tale in quanto la sua età, 13 anni e 5 mesi, non gli avrebbe consentito di far parte giuridicamente di una società. La sua appartenenza alla Lazio sin dalle origini contrasta con un ritaglio de "La Tribuna" che lo segnala come partecipante non iscritto ad alcuna società ad un Cimento invernale di nuoto tenutosi a Roma il 26 dicembre 1902. Probabilmente la sua iscrizione alla Lazio come socio risale al 1903, anche se ne fu sempre sostenitore sin dalle origini.

E' stato il primo Presidente del Comitato Regionale Laziale del calcio all'atto della sua costituzione (1909), l'attuale Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti. Nel 1912, mentre è corrispondente di guerra nei Balcani, è eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Durante il 1° conflitto mondiale andò al fronte con il grado di sottotenente e si distinse come pilota di aerei da combattimento, venendo promosso a tenente. Nel 1915 fu per un breve periodo reggente della Società insieme a Gerardo Branca a causa delle cattive condizioni di salute del presidente Giorgio Guglielmi. "Il leone ruggente", come era soprannominato, ha personalmente risolto problemi di fondamentale importanza per l'esistenza stessa della Lazio. Fu il promotore della creazione del campo sportivo della Rondinella e quindi nel 1920 l'ideatore, insieme a Fortunato Ballerini, del Circolo Canottieri Lazio (la cui casina fluviale fu inaugurata nel 1920) di cui fu il primo Presidente. Fu tra i cinque soci laziali che diedero vita il 23 maggio 1923 alla "Società per l'esercizio del Campo Sportivo Lazio" con l'intento di reperire fondi, tramite azionariato, per la ristrutturazione e la messa in valore del campo della Rondinella. Molto attivo anche a livello di polisportiva, specialmente nelle Sezioni di Nuoto, Pallanuoto e Canottaggio. Grazie al suo impegno riuscì a far affidare dal Governatorato alla Lazio, che la tenne dal 15 marzo 1932 al 1941, la gestione delle piscine dello stadio Nazionale. Fu anche colui che nel 1932 costituì la sezione di atletica leggera. Fu anche Presidente ad interim della sezione Calcio da fine gennaio 1938 all'aprile dello stesso anno in attesa del ritorno di Erberto Vaselli da una missione in A.O.I. E' stato anche Presidente Generale della Società nel 1959 raccogliendo tale eredità da Antonio Cremisini, e va ricordato tra le figure esemplari del mondo biancoceleste e a lui si deve immensa gratitudine.
Padre di tre figli, tutti dediti allo sport e al nuoto in particolare: Marcello deceduto ad Ascoli Piceno a soli sedici anni e al quale fu dedicata la "Coppa Marcello", importante competizione natatoria per giovanissimi, Ivo e Gloria. Muore a Roma il 22 maggio del 1973. E' stato Presidente della F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) dal 1937 al 1940. Il 25 febbraio 1970 il Consiglio Nazionale del C.O.N.I. gli assegna la Stella d'oro al merito sportivo. Giornalista professionista, è stato redattore ed inviato speciale, soprattutto in zone di guerra, per il Corriere della Sera e la La Gazzetta Dello Sport ed inoltre è stato direttore de "Il Popolo Romano" dal 1919 al 1922. Fu anche autore di libri tra cui uno dal titolo evocativo: "Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido" edito nel 1918. Alcune volte, da atleta, usava lo pseudonimo Niger per l'iscrizione alle gare.



I migliori podisti della Lazio 1906. Da sinistra Augusto Ricci, Pericle Pagliani, Felice Mariani e Olindo Bitetti davanti la sede dell'Uccelleria a Villa Borghese. Da notare lo stemma non ufficiale bianco con barra diagonale scura che già nel 1905, era stato sostituito ufficialmente con quello dell'aquila poggiata, ad ali raccolte, sullo scudo. Come si nota le maglie erano bianche. Solo Bitetti indossa una maglia da canottiere
In questa foto si riconosce Bitetti, con il numero 23, dopo il Cross Country Nazionale Coppa Challenge Duca di Sparta dell'11 novembre 1908 in cui giunse 6° e contribuì alla vittoria della Lazio





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