Benuzzi Felice: differenze tra le versioni

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[[File:benuzzi felice.jpg|thumb|left|200px|Felice Benuzzi]]
[[File:benuz.jpg|thumb|left|180px|Felice Benuzzi in maglia biancoceleste]]
[[Immagine:Giunta-Benuzzimer21feb1934.jpg|thumb|right|200px|Littoriale del 21 febbraio 1934]]
[[Immagine:Giunta-Benuzzimer21feb1934.jpg|thumb|right|180px|Il Littoriale del 21 febbraio 1934]]
[[File:benuzzi felice.jpg|thumb|left|180px|Felice Benuzzi]]
[[File:Benuzzi.jpg|thumb|left|200px|"La Tribuna illustrata" dedicò la copertina all'eroica impresa del nuotatore biancoceleste]]
[[File:benuzzi aprile35.jpg|thumb|right|180px|Ottimi risultati di Benuzzi nell'aprile 1935]]


Nuotatore, nato a Vienna il [[16 novembre]] [[1910]] e deceduto a Roma il [[4 luglio]] [[1988]].
Nuotatore. Nato a Vienna il [[16 novembre]] [[1910]] e deceduto a Roma il [[4 luglio]] [[1988]]. Di padre italiano e madre austriaca cresce a Trieste. Sin da giovanissimo si dedica all'alpinismo nelle Alpi Giulie avendo come istruttore una rinomata guida come Emilio Comici. Nel [[1930]] inizia il servizio militare raggiungendo Palermo e quindi Roma dove conclude il periodo di ferma come Tenente del I° Reggimento dei Granatieri di Sardegna. Decide di rimanenere nella Capitale e si iscrive all'Università, alla Facoltà di Giurisprudenza. A Roma già risiede il fratello minore Piero studente e nuotatore della Romana Nuoto. Per pagarsi gli studi dà lezioni di Tedesco, Latino e Greco all'Istituto Meschini in piazza SS. Apostoli. Entra nel [[1933]] alla Lazio Nuoto del tutto casualmente. Un pomeriggio mentre nuota nella piscina dello Stadio Nazionale viene avvicinato da Yuro Horikoshi, un tecnico giapponese che sta tenendo una serie di corsi e conferenze per la S.S.Lazio. In men che non si dica diviene un atleta della società biancoceleste che il Presidente [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] sta velocemente portando ai vertici del nuoto italiano.


Di padre italiano e madre austriaca cresce a Trieste. Sin da giovanissimo si dedica all'alpinismo nelle Alpi Giulie avendo come istruttore una rinomata guida come Emilio Comici. Nel [[1930]] inizia il servizio militare raggiungendo Palermo e quindi Roma dove conclude il periodo di ferma come Tenente del I° Reggimento dei Granatieri di Sardegna. Decide di rimanenere nella Capitale e si iscrive all'Università, alla Facoltà di Giurisprudenza. A Roma già risiede il fratello minore [[Benuzzi Piero|Piero]] studente e nuotatore della Romana Nuoto. Per pagarsi gli studi dà lezioni di Tedesco, Latino e Greco all'Istituto Meschini in piazza SS. Apostoli. Entra nel [[1933]] alla Lazio Nuoto del tutto casualmente. Un pomeriggio mentre nuota nella piscina dello Stadio Nazionale viene avvicinato da [[Horikoshi Juro|Juro Horikoshi]], un tecnico giapponese che sta tenendo una serie di corsi e conferenze per la S.S. Lazio. In men che non si dica diviene un atleta della società biancoceleste che il Presidente [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] sta velocemente portando ai vertici del nuoto italiano.
La Lazio gli mette a disposizione un appartamento che divide con il compagno di squadra [[Jacchia Fulvio|Fulvio Jacchia]], triestino anche lui. Si specializza nella rana raggiungendo subito risultati straordinari. A metà agosto è secondo sui 200 metri ai Campionati Italiani e alla fine dello stesso mese debutta a Napoli con la Nazionale nell'incontro con l'Ungheria. Il suo personale è di 3'05"1. L'anno seguente conferma il secondo posto sui 200 alle spalle di Carlo Bertetti, ma si assicura il titolo tricolore nella staffetta 3 x 100 artistica con il dorsista [[Scalia Giorgio|Scalia]] e lo stileliberista [[Lisardi William|Lisardi]] . E' questo il primo titolo nazionale per la Lazio Nuoto. Stabilisce nell'anno i suoi primati (3'01"2 sui 200, 6'28"5 sui 400 e 8'22" sui 500), si laurea alla Sapienza e conosce proprio alla piscina dello Stadio Stefanie Marx che diverrà sua moglie qualche anno più tardi. Il [[1935]] è il suo ultimo anno con la Lazio e con il nuoto. Conquista due secondi posti (200 rana e 3 x 100 artistica) ai Campionati italiani che si tengono a Milano. Terminata l'esperienza in piscina torna a dedicarsi all'alpinismo condividendo la passione con Stefanie. Nel [[1939]] viene nominato Volontario coloniale nel ruolo di Governo del Ministero dell'Africa Italiana e viene destinato ad Addis Abeba. Due anni più tardi gli inglesi conquistano l'Etiopia e Benuzzi viene fatto prigioniero in un campo del Kenia, allora sotto il protettorato britannico.

Nel [[1943]] è protagonista assieme a due suoi compagni, Enzo Barsotti e Giovanni Balletto, di un'evasione con destinazione la vetta del monte Kenia. Raggiunta Point Lenana a quasi 5.000 metri viene posizionato un tricolore. Dopo 17 giorni di libertà, i tre tornano al campo di prigionia e si riconsegnano agli inglesi. L'impresa verrà raccontata da Benuzzi in un libro intitolato "Fuga sul Kenia" che conoscerà versioni in diverse lingue e un successo internazionale. Entrato nella carriera diplomatica nel [[1948]], Benuzzi trascorre anni in Francia, Pakistan, Australia, Germania chiudendo la sua carriera lavorativa come Ambasciatore in Uruguay nel [[1976]] .

'''Nota''': il libro di Felice Benuzzi "Fuga sul Kenia, 17 giorni di libertà" è stato ripubblicato nel 2012 dall'Editore Corbaccio. La vita di Benuzzi è documentata nel volume "Point Lenana" (Einaudi,2013) scritto da Wu Ming 1 e Roberto Santachiara.


La Lazio gli mette a disposizione un appartamento che divide con il compagno di squadra [[Jacchia Fulvio|Fulvio Jacchia]], triestino anche lui. Si specializza nella rana raggiungendo subito risultati straordinari. A metà agosto ai Campionati Italiani è primo tra gli Juniores sui 200 e con la staffetta 3 x 100 artistica e secondo sui 200 metri Seniores. Alla fine dello stesso mese debutta a Napoli con la Nazionale nell'incontro con l'Ungheria; il suo personale è di 3'05"1. Agli inizi del [[1934]] stabilisce il record italiano sui 500 metri rana (8'31"7) divenendo il primo atleta della Lazio Nuoto ad assicurarsi un primato nazionale. L'anno prosegue con il secondo posto sui 200 alle spalle di Carlo Bertetti e con il titolo tricolore nella staffetta 3 x 100 artistica con il dorsista [[Scalia Giorgio|Scalia]] e lo stileliberista [[Lisardi William|Lisardi]]. E' questo il primo titolo nazionale Seniores per la Lazio Nuoto. Stabilisce nell'anno i suoi primati (3'01"2 sui 200, 6'28"5 sui 400 e 8'22" sui 500), si laurea alla Sapienza e conosce proprio alla piscina dello Stadio Stefanie Marx che diverrà sua moglie qualche anno più tardi. Il [[1935]] è il suo ultimo anno con la Lazio e con il nuoto. Conquista due secondi posti (200 rana e 3 x 100 artistica) ai Campionati italiani che si tengono a Milano. Terminata l'esperienza in piscina torna a dedicarsi all'alpinismo condividendo la passione con Stefanie. Nel [[1939]] viene nominato Volontario coloniale nel ruolo di Governo del Ministero dell'Africa Italiana e viene destinato ad Addis Abeba. Due anni più tardi gli inglesi conquistano l'Etiopia e Benuzzi viene fatto prigioniero in un campo del Kenia, allora sotto il protettorato britannico.


Nel [[1943]] è protagonista assieme a due suoi compagni, Enzo Barsotti e Giovanni Balletto, di un'evasione con destinazione la vetta del monte Kenia. Raggiunta Point Lenana a quasi 5.000 metri viene posizionato un tricolore. Dopo 17 giorni di libertà, i tre tornano al campo di prigionia e si riconsegnano agli inglesi. L'impresa verrà raccontata da Benuzzi in un libro intitolato "Fuga sul Kenia" che conoscerà versioni in diverse lingue e un successo internazionale. Entrato nella carriera diplomatica nel [[1948]], Benuzzi trascorre anni in Francia, Pakistan, Australia, Germania chiudendo la sua esperienza lavorativa come Ambasciatore in Uruguay nel [[1976]].


'''Nota''': il libro di Felice Benuzzi "Fuga sul Kenia, 17 giorni di libertà" è stato ripubblicato nel 2012 dall'Editore Corbaccio. La vita di Benuzzi è documentata nel volume "Point Lenana" (Einaudi, 2013) scritto da Wu Ming 1 e Roberto Santachiara.


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== '''Palmares''' ==
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* [[Immagine:Scudetto.png|20px]] - 1934 - Staffetta 3 x 100 artistica ([[Scalia Giorgio|Scalia]], Benuzzi, [[Lisardi William|Lisardi]])
* [[Immagine:Scudetto.png|20px]] - 1934 - Staffetta 3 x 100 artistica ([[Scalia Giorgio|Scalia]], Benuzzi, [[Lisardi William|Lisardi]])


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File:benu.jpg|Felice Benuzzi
File:Benuzzi.jpg|"La Tribuna illustrata" dedicò la copertina all'eroica impresa del nuotatore biancoceleste
File:benuzz.jpg|La copertina del libro scritto da Felice Benuzzi
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[[Categoria:Biografie|Benuzzi Felice]]
[[Categoria:Biografie|Benuzzi Felice]]

Versione attuale delle 02:32, 15 mar 2023

Felice Benuzzi in maglia biancoceleste
Il Littoriale del 21 febbraio 1934
Felice Benuzzi
Ottimi risultati di Benuzzi nell'aprile 1935

Nuotatore, nato a Vienna il 16 novembre 1910 e deceduto a Roma il 4 luglio 1988.

Di padre italiano e madre austriaca cresce a Trieste. Sin da giovanissimo si dedica all'alpinismo nelle Alpi Giulie avendo come istruttore una rinomata guida come Emilio Comici. Nel 1930 inizia il servizio militare raggiungendo Palermo e quindi Roma dove conclude il periodo di ferma come Tenente del I° Reggimento dei Granatieri di Sardegna. Decide di rimanenere nella Capitale e si iscrive all'Università, alla Facoltà di Giurisprudenza. A Roma già risiede il fratello minore Piero studente e nuotatore della Romana Nuoto. Per pagarsi gli studi dà lezioni di Tedesco, Latino e Greco all'Istituto Meschini in piazza SS. Apostoli. Entra nel 1933 alla Lazio Nuoto del tutto casualmente. Un pomeriggio mentre nuota nella piscina dello Stadio Nazionale viene avvicinato da Juro Horikoshi, un tecnico giapponese che sta tenendo una serie di corsi e conferenze per la S.S. Lazio. In men che non si dica diviene un atleta della società biancoceleste che il Presidente Olindo Bitetti sta velocemente portando ai vertici del nuoto italiano.

La Lazio gli mette a disposizione un appartamento che divide con il compagno di squadra Fulvio Jacchia, triestino anche lui. Si specializza nella rana raggiungendo subito risultati straordinari. A metà agosto ai Campionati Italiani è primo tra gli Juniores sui 200 e con la staffetta 3 x 100 artistica e secondo sui 200 metri Seniores. Alla fine dello stesso mese debutta a Napoli con la Nazionale nell'incontro con l'Ungheria; il suo personale è di 3'05"1. Agli inizi del 1934 stabilisce il record italiano sui 500 metri rana (8'31"7) divenendo il primo atleta della Lazio Nuoto ad assicurarsi un primato nazionale. L'anno prosegue con il secondo posto sui 200 alle spalle di Carlo Bertetti e con il titolo tricolore nella staffetta 3 x 100 artistica con il dorsista Scalia e lo stileliberista Lisardi. E' questo il primo titolo nazionale Seniores per la Lazio Nuoto. Stabilisce nell'anno i suoi primati (3'01"2 sui 200, 6'28"5 sui 400 e 8'22" sui 500), si laurea alla Sapienza e conosce proprio alla piscina dello Stadio Stefanie Marx che diverrà sua moglie qualche anno più tardi. Il 1935 è il suo ultimo anno con la Lazio e con il nuoto. Conquista due secondi posti (200 rana e 3 x 100 artistica) ai Campionati italiani che si tengono a Milano. Terminata l'esperienza in piscina torna a dedicarsi all'alpinismo condividendo la passione con Stefanie. Nel 1939 viene nominato Volontario coloniale nel ruolo di Governo del Ministero dell'Africa Italiana e viene destinato ad Addis Abeba. Due anni più tardi gli inglesi conquistano l'Etiopia e Benuzzi viene fatto prigioniero in un campo del Kenia, allora sotto il protettorato britannico.

Nel 1943 è protagonista assieme a due suoi compagni, Enzo Barsotti e Giovanni Balletto, di un'evasione con destinazione la vetta del monte Kenia. Raggiunta Point Lenana a quasi 5.000 metri viene posizionato un tricolore. Dopo 17 giorni di libertà, i tre tornano al campo di prigionia e si riconsegnano agli inglesi. L'impresa verrà raccontata da Benuzzi in un libro intitolato "Fuga sul Kenia" che conoscerà versioni in diverse lingue e un successo internazionale. Entrato nella carriera diplomatica nel 1948, Benuzzi trascorre anni in Francia, Pakistan, Australia, Germania chiudendo la sua esperienza lavorativa come Ambasciatore in Uruguay nel 1976.

Nota: il libro di Felice Benuzzi "Fuga sul Kenia, 17 giorni di libertà" è stato ripubblicato nel 2012 dall'Editore Corbaccio. La vita di Benuzzi è documentata nel volume "Point Lenana" (Einaudi, 2013) scritto da Wu Ming 1 e Roberto Santachiara.



Palmares





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