Gratton Guido: differenze tra le versioni

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Centrocampista, nato a Monfalcone (TS) il [[23 settembre]] [[1932]] e deceduto a Firenze il [[26 novembre]] [[1996]].
Centrocampista, nato a Monfalcone (TS) il [[23 settembre]] [[1932]] e deceduto a Firenze il [[26 novembre]] [[1996]].


Una vita di successo sportivo, una maturità problematica e una morte orrenda. Questa la sintesi dell'esistenza di Gratton. Un friulano con la determinazione di quella terra che girò l'Italia dando calci al pallone ma che trovò solo a Firenze la dimensione del campione. Con i viola fece parte di quella linea, genialmente assemblata da [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bermardini]], che ancor oggi desta meraviglia: Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, [[Prini Maurilio|Prini]]. Due artisti, Julinho e Montuori, un finalizzatore infallibile, Virgili, e due corridori umili ma preziosi, [[Prini Maurilio|Prini]] e Gratton. Lo [[scudetto]] del [[1955/56]] fu l'apice della sua carriera. Nella [[Fiorentina]] era arrivato dal [[Como]] in cui aveva giocato nel [[1952/53]] per 30 partite segnando 3 reti. Aveva però cominciato nel [[Parma]] in [[serie C]] a soli diciotto anni per poi passare al [[Vicenza]] in [[serie B]] nel [[1951/52]] con 37 partite. Nella [[Fiorentina]] rimase per 7 stagioni, dal [[1953/54]] al [[1959/60]] e giocò 193 partite complessivamente e segnò 28 reti.
Una vita di successo sportivo, una maturità problematica, un epilogo doloroso. Questa la sintesi dell'esistenza di Gratton. Un friulano con la determinazione di quella terra che girò l'Italia dando calci al pallone ma che trovò solo a Firenze la dimensione del campione. Con i viola fece parte di quella linea, genialmente assemblata da [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]], che ancor oggi desta meraviglia: Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, [[Prini Maurilio|Prini]]. Due artisti, Julinho e Montuori, un finalizzatore infallibile, Virgili, e due corridori umili ma preziosi, [[Prini Maurilio|Prini]] e Gratton. Lo [[scudetto]] del [[1955/56]] fu l'apice della sua carriera. Nella [[Fiorentina]] era arrivato dal [[Como]] in cui aveva giocato nel [[1952/53]] per 30 partite segnando 3 reti. Aveva però cominciato nel [[Parma]] in [[serie C]] a soli diciotto anni per poi passare al [[Vicenza]] in [[Serie B]] nel [[1951/52]] con 37 partite. Nella [[Fiorentina]] rimase ben sette stagioni, dal [[1953/54]] al [[1959/60]] giocando 193 partite condite da 28 reti. Nel [[1960/61]] Guido andò a Napoli: 18 partite e 2 centri. Nel [[1961/62]] venne acquistato dall'[[Inter]], ma non fu mai preso in considerazione dall'allenatore nerazzurro Herrera. Nel mercato autunnale ecco la cessione alla Lazio. Con i biancocelesti chiuse mestamente la carriera in B dando un contributo modesto: solo 5 partite e una rete. I sostenitori laziali lo ricordano tuttavia con affetto per la sua professionalità e simpatia. Dopo un anno tornò a Firenze per giocare con i dilettanti dell'Impruneta, poi tentò con poco successo la carriera di allenatore a Pagani, a Salerno e a Foligno. Allontanatosi dal calcio, Gratton divenne gestore di un circolo di tennis e prese a dipingere per passione. Purtroppo dilapidò con iniziative sbagliate i suoi guadagni e anche la sua vita sentimentale fu movimentata. La sera del [[18 novembre]] [[1996]], mentre era al circolo, fu aggredito selvaggiamente da sconosciuti a colpi di sedia e di racchetta, probabilmente in un tentativo di rapina. Venne trovato in una pozza di sangue in coma e privo del portafoglio. Si tentò di salvarlo ma il 26 spirò senza riprendere conoscenza. Alle sue esequie in Santa Croce lo salutarono, attoniti, cinquemila Fiorentini.


Fu un giocatore concreto e generoso ma anche tecnicamente valido, sempre pronto a farsi trovare libero e a correre in aiuto dei compagni in difficoltà. Robusto fisicamente, un normolineo (m 1,75, kg 77) granitico e duro, fu chiamato in Nazionale A per 11 volte con 3 reti e in Nazionale B per 3 gare e 1 goal. Nel [[1960/61]] andò a Napoli e giocò per 18 partite con 2 reti. Nel [[1961/62]] fu acquistato dall'[[Inter]], ma non venne mai preso in considerazione dall'allenatore nerazzurro Herrera e nel mercato autunnale fu poi ceduto alla Lazio. Con i biancocelesti capitolini chiuse mestamente la carriera in [[serie B]] dando un contributo molto limitato: solo 5 partite ed una rete. I sostenitori laziali lo ricordano con affetto per la carica di serietà e di simpatia che possedeva. Dopo un anno tornò a Firenze per giocare con i dilettanti dell'Impruneta, poi tentò con poco successo la carriera di allenatore a Pagani, a Salerno e a Foligno.
Giocatore concreto e generoso, tecnicamente valido, sempre pronto a farsi trovare libero e a correre in aiuto dei compagni in difficoltà. Robusto fisicamente, un normolineo (m 1,75, kg 77) granitico e duro, Gratton fu chiamato in Nazionale A per undici volte, siglando 3 reti, mentre in Nazionale B le partite sono state tre con un gol.

Divenne gestore di un circolo di tennis (altro sport che amava) e dipingeva per passione. Sperperò con iniziative sbagliate i suoi guadagni e anche la sua vita sentimentale fu movimentata. La sera del [[18 novembre]] [[1996]], mentre era al circolo, fu aggredito selvaggiamente da sconosciuti a colpi di sedia e di racchetta, probabilmente in un tentativo di rapina. Venne trovato in una pozza di sangue in coma e privo del portafoglio. Si tentò di salvarlo ma il 26 spirò senza riprendere conoscenza. Alle sue esequie in Santa Croce lo salutarono, attoniti, cinquemila Fiorentini.


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File:GuidoGratton.jpg|Un giovane Gratton con la maglia del Como
File:gratton.jpg|Un primo piano di Guido Gratton
File:GuidoGratton.jpg|Gratton giovanissimo al Como
image:gratton.jpg|Un'immagine del calciatore
File:GrattonCI.jpg|Da "Il Calcio e il Ciclismo Illustrato" (gennaio 1957)
Immagine:27nov1996a.jpg|"La Stampa" del 27 novembre 1996 riporta la notizia del decesso di Guido Gratton
File:GrattonBrasile.jpg|Il permesso di soggiorno in Brasile rilasciato al calciatore in occasione dell'amichevole Brasile-Italia del 1 luglio 1956
File:GrattonScheda.jpg|Una breve biografia di Gratton sull'Annuario dello Sport del 1953
File:GrattonImpruneta.jpg|Gratton con la maglia dell'Impruneta
File:GrattonImpruneta.jpg|Gratton con la maglia dell'Impruneta
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File:Gratton figurina.jpg|Una figurina SIDAM di Gratton
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File:Gratton1963.jpg|Da [[Il Calcio Illustrato]] del [[29 dicembre]] [[1963]]
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File:GrattonScheda.jpg|Biografia di Gratton sull'Annuario dello Sport del 1953
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Versione attuale delle 22:16, 22 set 2024

Guido Gratton

Centrocampista, nato a Monfalcone (TS) il 23 settembre 1932 e deceduto a Firenze il 26 novembre 1996.

Una vita di successo sportivo, una maturità problematica, un epilogo doloroso. Questa la sintesi dell'esistenza di Gratton. Un friulano con la determinazione di quella terra che girò l'Italia dando calci al pallone ma che trovò solo a Firenze la dimensione del campione. Con i viola fece parte di quella linea, genialmente assemblata da Fulvio Bernardini, che ancor oggi desta meraviglia: Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. Due artisti, Julinho e Montuori, un finalizzatore infallibile, Virgili, e due corridori umili ma preziosi, Prini e Gratton. Lo scudetto del 1955/56 fu l'apice della sua carriera. Nella Fiorentina era arrivato dal Como in cui aveva giocato nel 1952/53 per 30 partite segnando 3 reti. Aveva però cominciato nel Parma in serie C a soli diciotto anni per poi passare al Vicenza in Serie B nel 1951/52 con 37 partite. Nella Fiorentina rimase ben sette stagioni, dal 1953/54 al 1959/60 giocando 193 partite condite da 28 reti. Nel 1960/61 Guido andò a Napoli: 18 partite e 2 centri. Nel 1961/62 venne acquistato dall'Internazionale FC, ma non fu mai preso in considerazione dall'allenatore nerazzurro Herrera. Nel mercato autunnale ecco la cessione alla Lazio. Con i biancocelesti chiuse mestamente la carriera in B dando un contributo modesto: solo 5 partite e una rete. I sostenitori laziali lo ricordano tuttavia con affetto per la sua professionalità e simpatia. Dopo un anno tornò a Firenze per giocare con i dilettanti dell'Impruneta, poi tentò con poco successo la carriera di allenatore a Pagani, a Salerno e a Foligno. Allontanatosi dal calcio, Gratton divenne gestore di un circolo di tennis e prese a dipingere per passione. Purtroppo dilapidò con iniziative sbagliate i suoi guadagni e anche la sua vita sentimentale fu movimentata. La sera del 18 novembre 1996, mentre era al circolo, fu aggredito selvaggiamente da sconosciuti a colpi di sedia e di racchetta, probabilmente in un tentativo di rapina. Venne trovato in una pozza di sangue in coma e privo del portafoglio. Si tentò di salvarlo ma il 26 spirò senza riprendere conoscenza. Alle sue esequie in Santa Croce lo salutarono, attoniti, cinquemila Fiorentini.

Giocatore concreto e generoso, tecnicamente valido, sempre pronto a farsi trovare libero e a correre in aiuto dei compagni in difficoltà. Robusto fisicamente, un normolineo (m 1,75, kg 77) granitico e duro, Gratton fu chiamato in Nazionale A per undici volte, siglando 3 reti, mentre in Nazionale B le partite sono state tre con un gol.






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