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Presidente. Nato a Roma il [[4 aprile]] [[1896]], in Via della Maddalena n. 38 al piano, da Oreste, cocchiere, e Filomena De Angelis. Succede ad [[Ercoli Andrea|Andrea Ercoli]] come presidente della Sezione Calcio nel maggio [[1948]]. Deceduto a Roma il 5 maggio 1986.
Presidente. Nato a Roma il [[4 aprile]] [[1896]]. Deceduto a Roma il [[5 maggio]] [[1986]].


Con lui la Lazio juniores vince il titolo nazionale di categoria della costituita Lega giovanile. Deve gestire alcune proteste dei giocatori che, al pari di altri di molte squadre, si schierano contro l'istituzione del minimo dello stipendio. L'inizio del [[campionato]] [[1948/49]] è molto negativo e il [[2 novembre]] Bornigia si dimette. Il suo posto viene preso in un primo momento dal presidente generale [[Rivola Giuseppe|Giuseppe Rivola]] e più tardi, il [[12 novembre]], in seguito alla richiesta di congedo presentata da quest'ultimo, da [[Mazzitelli Giovanni|Giovanni Mazzitelli]], con [[Casoni Chiarion Giorgio|Giorgio Casoni Chiarion]] presidente generale. Successivamente sarà numerose volte consigliere e nel [[1953]] vicepresidente.
Ha i suoi natali in Via della Maddalena n. 38 al 3° piano, da Oreste, cocchiere, e Filomena De Angelis. Succede ad [[Ercoli Andrea|Andrea Ercoli]] come presidente della Sezione Calcio nel maggio [[1948]]. Con lui la Lazio juniores vince il titolo nazionale di categoria della costituita Lega giovanile. Deve gestire alcune proteste dei giocatori che, al pari di altri di molte squadre, si schierano contro l'istituzione del minimo dello stipendio. L'inizio del [[campionato]] [[1948/49]] è molto negativo e il [[2 novembre]] Bornigia si dimette. Il suo posto viene preso in un primo momento dal presidente generale [[Rivola Giuseppe|Giuseppe Rivola]] e più tardi, il [[12 novembre]], in seguito alla richiesta di congedo presentata da quest'ultimo, da [[Mazzitelli Giovanni|Giovanni Mazzitelli]], con [[Casoni Chiarion Giorgio|Giorgio Casoni Chiarion]] presidente generale. Successivamente sarà numerose volte consigliere e nel [[1953]] vicepresidente.
Già dirigente laziale dagli anni [[1930|'30]], è colui che gestì la difficile trattativa che nel [[1934]] porta la bandiera giallorossa [[Ferraris (IV) Attilio|Attilio Ferraris]] alla Lazio. Nel [[1941]] è presidente della Sezione Automobilismo della Società Sportiva Parioli. Nel novembre [[1942]] viene eletto presidente dell'Alba Roma. Nel [[1945]] viene arrestato e incarcerato per un mese a causa della sua vicinanza alla politica del regime fascista. Appassionato di motori, disputa come pilota numerose Mille Miglia ed esercita con successo il commercio di automobili di lusso. Negli anni '70 si trasferisce a Cesano.
Già dirigente laziale dagli anni [[1930|'30]], è colui che gestì la difficile trattativa che nel [[1934]] porta la bandiera giallorossa [[Ferraris (IV) Attilio|Attilio Ferraris]] alla Lazio. Nel [[1941]] è presidente della Sezione Automobilismo della Società Sportiva Parioli. Nel novembre [[1942]] viene eletto presidente dell'Alba Roma. Nel [[1945]] viene arrestato e incarcerato per un mese a causa della sua vicinanza alla politica del regime fascista. Appassionato di motori, disputa come pilota numerose Mille Miglia ed esercita con successo il commercio di automobili di lusso. Negli anni '70 si trasferisce a Cesano.

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Renato Bornigia

Presidente. Nato a Roma il 4 aprile 1896. Deceduto a Roma il 5 maggio 1986.

Ha i suoi natali in Via della Maddalena n. 38 al 3° piano, da Oreste, cocchiere, e Filomena De Angelis. Succede ad Andrea Ercoli come presidente della Sezione Calcio nel maggio 1948. Con lui la Lazio juniores vince il titolo nazionale di categoria della costituita Lega giovanile. Deve gestire alcune proteste dei giocatori che, al pari di altri di molte squadre, si schierano contro l'istituzione del minimo dello stipendio. L'inizio del campionato 1948/49 è molto negativo e il 2 novembre Bornigia si dimette. Il suo posto viene preso in un primo momento dal presidente generale Giuseppe Rivola e più tardi, il 12 novembre, in seguito alla richiesta di congedo presentata da quest'ultimo, da Giovanni Mazzitelli, con Giorgio Casoni Chiarion presidente generale. Successivamente sarà numerose volte consigliere e nel 1953 vicepresidente. Già dirigente laziale dagli anni '30, è colui che gestì la difficile trattativa che nel 1934 porta la bandiera giallorossa Attilio Ferraris alla Lazio. Nel 1941 è presidente della Sezione Automobilismo della Società Sportiva Parioli. Nel novembre 1942 viene eletto presidente dell'Alba Roma. Nel 1945 viene arrestato e incarcerato per un mese a causa della sua vicinanza alla politica del regime fascista. Appassionato di motori, disputa come pilota numerose Mille Miglia ed esercita con successo il commercio di automobili di lusso. Negli anni '70 si trasferisce a Cesano.

Il figlio Giancarlo, insieme ad Alberto Crocetta, è stato il creatore del famoso locale "Piper Club" di Roma.