Antonazzi Francesco: differenze tra le versioni
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Difensore, dirigente e allenatore nato a Morlupo (RM) il [[6 maggio]] [[1924]] e deceduto a Roma il [[25 febbraio]] [[1995]]. Detto "Checco". |
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Fu prelevato giovanissimo dalla Milvia e crebbe nelle giovanili biancocelesti. Campione Federale Regionale e finalista Nazionale nella stagione [[1940/41]]. Fu il perno della difesa della Lazio per 11 stagioni di cui 9 da titolare indiscusso. Nella stagione [[1944/45]] giocò in prestito all'A.S. Trastevere. Il suo esordio in biancoceleste risale alla stagione [[1945/46]] quando i Laziali, allenati dall'austriaco [[Cargnelli Toni|Toni Cargnelli]], disputavano il [[Campionato]] del Centro-Sud. In quella stagione giocò due sole partite ma dall'anno successivo, in cui fu ripristinato il girone unico, risultò un elemento da cui nessun allenatore poté prescindere. Con i compagni di reparto [[Furiassi Zeffiro|Zeffiro Furiassi]], [[Malacarne Stefano|Stefano Malacarne]], [[Alzani Romolo|Romolo Alzani]], [[Sentimenti (III) Vittorio|Vittorio Sentimenti (III)]] e il portiere [[Sentimenti (IV) Lucidio|Lucidio Sentimenti (IV)]], costituì la cosiddetta [[difesa di ferro]] che agli inizi degli anni [[1950|'50]] permise alla Lazio di arrivare per tre stagioni consecutive al quarto posto. Alla fine della stagione [[1955/56]] abbandonò il grande calcio dopo 252 partite tutte in [[serie A]]. |
Fu prelevato giovanissimo dalla Milvia e crebbe nelle giovanili biancocelesti. Campione Federale Regionale e finalista Nazionale nella stagione [[1940/41]]. Fu il perno della difesa della Lazio per 11 stagioni di cui 9 da titolare indiscusso. Nella stagione [[1944/45]] giocò in prestito all'A.S. Trastevere. Il suo esordio in biancoceleste risale alla stagione [[1945/46]] quando i Laziali, allenati dall'austriaco [[Cargnelli Toni|Toni Cargnelli]], disputavano il [[Campionato]] del Centro-Sud. In quella stagione giocò due sole partite ma dall'anno successivo, in cui fu ripristinato il girone unico, risultò un elemento da cui nessun allenatore poté prescindere. Con i compagni di reparto [[Furiassi Zeffiro|Zeffiro Furiassi]], [[Malacarne Stefano|Stefano Malacarne]], [[Alzani Romolo|Romolo Alzani]], [[Sentimenti (III) Vittorio|Vittorio Sentimenti (III)]] e il portiere [[Sentimenti (IV) Lucidio|Lucidio Sentimenti (IV)]], costituì la cosiddetta [[difesa di ferro]] che agli inizi degli anni [[1950|'50]] permise alla Lazio di arrivare per tre stagioni consecutive al quarto posto. Alla fine della stagione [[1955/56]] abbandonò il grande calcio dopo 252 partite tutte in [[serie A]]. <br> |
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Chiude la carriera nel [[1956/57]] con il [[Chinotto Neri]]. Venne convocato per due volte nella selezione B Italiana, in una delle quali, ([[1949]], Milano), l'Italia sconfisse l'Inghilterra per 5 a 0. Fu allenatore del Settore Giovanile della Lazio e nel [[1963/64]], con la Lazio di nuovo in [[Serie A|A]] dopo la retrocessione, assunse il ruolo di allenatore in seconda del tecnico [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]]. Allena la [[Romulea]] (serie D) nella stagione [[1972/73]]; in seguito fu anche responsabile degli impianti sportivi di [[Tor Di Quinto]], dell'organizzazione e della logistica delle squadre giovanili nei primi anni [[1980|'80]]. |
Chiude la carriera nel [[1956/57]] con il [[Chinotto Neri]]. Venne convocato per due volte nella selezione B Italiana, in una delle quali, ([[1949]], Milano), l'Italia sconfisse l'Inghilterra per 5 a 0. Fu allenatore del Settore Giovanile della Lazio e nel [[1963/64]], con la Lazio di nuovo in [[Serie A|A]] dopo la retrocessione, assunse il ruolo di allenatore in seconda del tecnico [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]]. Allena la [[Romulea]] (serie D) nella stagione [[1972/73]]; in seguito fu anche responsabile degli impianti sportivi di [[Tor Di Quinto]], dell'organizzazione e della logistica delle squadre giovanili nei primi anni [[1980|'80]]. |
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Francesco Antonazzi |
Francesco Antonazzi è stato un difensore roccioso e grintoso. Non molto alto (1,68 m per kg 64) sfruttava in maniera perfetta le sue capacità di giocare in anticipo. Le migliori ali delle squadre avversarie ebbero sempre vita molto difficile con il giocatore biancoceleste. Dotato di buona tecnica generale, riusciva anche ad impostare le azioni smentendo lo stereotipo dei difensori della sua epoca dediti solo a distruggere il gioco avversario. In ogni occasione dimostrò il suo attaccamento alla Lazio e si sentì sempre onorato di vestirne la maglia. |
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Versione attuale delle 23:51, 5 mag 2024

Difensore, dirigente e allenatore nato a Morlupo (RM) il 6 maggio 1924 e deceduto a Roma il 25 febbraio 1995. Detto "Checco".
Fu prelevato giovanissimo dalla Milvia e crebbe nelle giovanili biancocelesti. Campione Federale Regionale e finalista Nazionale nella stagione 1940/41. Fu il perno della difesa della Lazio per 11 stagioni di cui 9 da titolare indiscusso. Nella stagione 1944/45 giocò in prestito all'A.S. Trastevere. Il suo esordio in biancoceleste risale alla stagione 1945/46 quando i Laziali, allenati dall'austriaco Toni Cargnelli, disputavano il Campionato del Centro-Sud. In quella stagione giocò due sole partite ma dall'anno successivo, in cui fu ripristinato il girone unico, risultò un elemento da cui nessun allenatore poté prescindere. Con i compagni di reparto Zeffiro Furiassi, Stefano Malacarne, Romolo Alzani, Vittorio Sentimenti (III) e il portiere Lucidio Sentimenti (IV), costituì la cosiddetta difesa di ferro che agli inizi degli anni '50 permise alla Lazio di arrivare per tre stagioni consecutive al quarto posto. Alla fine della stagione 1955/56 abbandonò il grande calcio dopo 252 partite tutte in serie A.
Chiude la carriera nel 1956/57 con il Chinotto Neri. Venne convocato per due volte nella selezione B Italiana, in una delle quali, (1949, Milano), l'Italia sconfisse l'Inghilterra per 5 a 0. Fu allenatore del Settore Giovanile della Lazio e nel 1963/64, con la Lazio di nuovo in A dopo la retrocessione, assunse il ruolo di allenatore in seconda del tecnico Juan Carlos Lorenzo. Allena la Romulea (serie D) nella stagione 1972/73; in seguito fu anche responsabile degli impianti sportivi di Centro Sportivo Tor di Quinto-Tommaso Maestrelli, dell'organizzazione e della logistica delle squadre giovanili nei primi anni '80.
La cittadina natale di Antonazzi ha voluto intitolare a suo nome l'impianto sportivo locale in località Assura. Lo stadio, dopo aver versato a lungo in uno stato di totale abbandono e degrado, ospita le gare della squadra locale di rugby.
Francesco Antonazzi è stato un difensore roccioso e grintoso. Non molto alto (1,68 m per kg 64) sfruttava in maniera perfetta le sue capacità di giocare in anticipo. Le migliori ali delle squadre avversarie ebbero sempre vita molto difficile con il giocatore biancoceleste. Dotato di buona tecnica generale, riusciva anche ad impostare le azioni smentendo lo stereotipo dei difensori della sua epoca dediti solo a distruggere il gioco avversario. In ogni occasione dimostrò il suo attaccamento alla Lazio e si sentì sempre onorato di vestirne la maglia.
Palmares
- 1
Campionato Riserve 1952/53 - 1
Campionato Cadetti 1955/56 - 1
Trofeo Teresa Herrera 1950 - 1
Coppa del Presidente della Repubblica 1955/56
- Galleria di immagini
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Un primo piano di Francesco
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Sul terreno di gioco
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Checco in azione allo Stadio Torino
-
Antonazzi nel 1949 sul campo di Padova
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Durante un allenamento
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In copertina su Lo Sport Illustrato
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Il giorno del suo matrimonio, con Zenobi a fianco
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Allenatore della Romulea
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Dirigente
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La famiglia Antonazzi ringrazia la S.S. Lazio in occasione della scomparsa di Francesco
- Figurine
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La figurina Lavazza di Antonazzi
-
Un'altra figurina di Francesco
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Una figurina di Antonazzi
-
Una figurina di Antonazzi
- Articoli
-
Da "Il Tifone" del 10 febbraio 1953
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