Friggeri Attilio: differenze tra le versioni

Da LazioWiki.

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
(2 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 3: Riga 3:
Nuotatore, nato a Roma il [[1 giugno]] [[1915]], muore in combattimento durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] il [[3 giugno]] [[1942]].
Nuotatore, nato a Roma il [[1 giugno]] [[1915]], muore in combattimento durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] il [[3 giugno]] [[1942]].


Una strada del quartiere romano della Balduina è stata intitolata a suo nome. Anche l'Ospedale Militare del Celio è dedicato alla sua memoria. Medaglia d'Oro al Valore Militare con questa motivazione: ''Ufficiale medico di provata capacità professionale, animato da vibrante spirito combattivo e patriottico, a seguito di un violento attacco, condotto di sorpresa da rilevanti gruppi nemici contro un nostro posto avanzato, si offriva volontariamente ed otteneva di partecipare all’azione di soccorso. Durante gli aspri combattimenti che ne seguirono, visto cadere un comandante di plotone ed intuendo la crisi che si sarebbe determinata nel reparto e che avrebbe messo in grave situazione l’intera compagnia duramente impegnata, ne assumeva il comando e, rinfrancandone con l’esempio lo spirito combattivo, lo guidava nuovamente all’assalto. Colpito a morte, prima di spirare ordinava ai pochi granatieri che gli erano intorno di non curarsi di lui e di proseguire tenacemente l’azione. Esempio sublime di alte virtù militari ed assoluto sprezzo della vita. — Slebic - Slovenia, [[3 giugno]] [[1942]].''
Una strada del quartiere romano della Balduina è stata intitolata a suo nome. Anche l'Ospedale Militare del Celio è dedicato alla sua memoria. Medaglia d'Oro al Valore Militare con questa motivazione: ''"Ufficiale medico di provata capacità professionale, animato da vibrante spirito combattivo e patriottico, a seguito di un violento attacco, condotto di sorpresa da rilevanti gruppi nemici contro un nostro posto avanzato, si offriva volontariamente ed otteneva di partecipare all’azione di soccorso. Durante gli aspri combattimenti che ne seguirono, visto cadere un comandante di plotone ed intuendo la crisi che si sarebbe determinata nel reparto e che avrebbe messo in grave situazione l’intera compagnia duramente impegnata, ne assumeva il comando e, rinfrancandone con l’esempio lo spirito combattivo, lo guidava nuovamente all’assalto. Colpito a morte, prima di spirare ordinava ai pochi granatieri che gli erano intorno di non curarsi di lui e di proseguire tenacemente l’azione. Esempio sublime di alte virtù militari ed assoluto sprezzo della vita. — Slebic - Slovenia, [[3 giugno]] [[1942]]".''

{{-}} {{-}}


<center>
<center>
Riga 9: Riga 11:
Image:friggeri.jpg|Attilio Friggeri eroe di guerra
Image:friggeri.jpg|Attilio Friggeri eroe di guerra
Image:friggeri3.jpg|Ritratto al Museo dei Granatieri di Roma
Image:friggeri3.jpg|Ritratto al Museo dei Granatieri di Roma
Image:friggeri2.jpg|Lapide commemorativa col nome dell'atleta laziale
Image:friggeri2.jpg|Lapide commemorativa col nome dell'atleta
Immagine:Friggeri_tomba.jpg|La tomba di Friggeri al Verano
Immagine:Friggeri_tomba.jpg|La tomba di Friggeri al Verano
Immagine:Friggeri_tomba2.jpg|Un'altra immagine del sepolcro
Immagine:Friggeri_tomba2.jpg|Un'altra immagine del sepolcro

Versione attuale delle 00:44, 31 gen 2024

Attilio Friggeri

Nuotatore, nato a Roma il 1 giugno 1915, muore in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale il 3 giugno 1942.

Una strada del quartiere romano della Balduina è stata intitolata a suo nome. Anche l'Ospedale Militare del Celio è dedicato alla sua memoria. Medaglia d'Oro al Valore Militare con questa motivazione: "Ufficiale medico di provata capacità professionale, animato da vibrante spirito combattivo e patriottico, a seguito di un violento attacco, condotto di sorpresa da rilevanti gruppi nemici contro un nostro posto avanzato, si offriva volontariamente ed otteneva di partecipare all’azione di soccorso. Durante gli aspri combattimenti che ne seguirono, visto cadere un comandante di plotone ed intuendo la crisi che si sarebbe determinata nel reparto e che avrebbe messo in grave situazione l’intera compagnia duramente impegnata, ne assumeva il comando e, rinfrancandone con l’esempio lo spirito combattivo, lo guidava nuovamente all’assalto. Colpito a morte, prima di spirare ordinava ai pochi granatieri che gli erano intorno di non curarsi di lui e di proseguire tenacemente l’azione. Esempio sublime di alte virtù militari ed assoluto sprezzo della vita. — Slebic - Slovenia, 3 giugno 1942".