Valenti Edoardo: differenze tra le versioni

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Nel [[1947]] venne ceduto al Perugia. Giocò fino al [[1951]] ma la sua carriera, che si annunciava brillante, fu condizionata da due gravi incidenti alla caviglia e al ginocchio. Dotato di un ottimo stacco di testa e di eccellente tecnica, riuscì a bloccare i più forti attaccanti dell'epoca e lo stesso [[Piola Silvio|Silvio Piola]], in allenamento, trovava grandi difficoltà a superarlo.
Nel [[1947]] venne ceduto al Perugia. Giocò fino al [[1951]] ma la sua carriera, che si annunciava brillante, fu condizionata da due gravi incidenti alla caviglia e al ginocchio. Dotato di un ottimo stacco di testa e di eccellente tecnica, riuscì a bloccare i più forti attaccanti dell'epoca e lo stesso [[Piola Silvio|Silvio Piola]], in allenamento, trovava grandi difficoltà a superarlo.


Per la sua correttezza e morbidezza negli interventi era soprannominato, in alternativa all' altro di "Er Zagaja", "Pandoro".
Per la sua correttezza e morbidezza negli interventi era soprannominato, in alternativa all'altro di "Er Zagaja", "Pandoro".
Con la Lazio colleziona 40 presenze in [[Campionato]].
Con la Lazio colleziona 40 presenze in [[Campionato]].






Versione delle 11:40, 31 lug 2009

Edoardo Valenti
Un'altra foto di Edoardo Valenti

Difensore, nato a Roma il 10 marzo 1922 ed ivi deceduto il 28 luglio 2009. Detto Er zagaja.

Fu scoperto da Dino Canestri durante un provino della Lazio in un campetto di Testaccio, rione in cui viveva e dove la famiglia possedeva un negozio di abbigliamento, nel luglio 1934. Nel 1940 giocò nella BNL per poi esordire in biancoceleste nel 1941 e il Littoriale lo proclamò miglior giocatore dell'anno. Disputa 6 stagioni in maglia biancoceleste.

Insieme ai compagni di squadra Rega e De Pierro fu fermato dai Tedeschi dopo l'attentato di Via Rasella e liberato solo dopo aver dimostrato l'appartenenza ad una squadra come giocatore professionista. Nel 1947 venne ceduto al Perugia. Giocò fino al 1951 ma la sua carriera, che si annunciava brillante, fu condizionata da due gravi incidenti alla caviglia e al ginocchio. Dotato di un ottimo stacco di testa e di eccellente tecnica, riuscì a bloccare i più forti attaccanti dell'epoca e lo stesso Silvio Piola, in allenamento, trovava grandi difficoltà a superarlo.

Per la sua correttezza e morbidezza negli interventi era soprannominato, in alternativa all'altro di "Er Zagaja", "Pandoro".

Con la Lazio colleziona 40 presenze in Campionato.



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