Maestrelli e il dramma della sua malattia: differenze tra le versioni

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==Aprile: l'atroce scoperta==
==Aprile: l'atroce scoperta==
Le prime analisi confermarono che c'era qualcosa di più importante di una colicisti, ma per essere più precisi bisognava effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione.
Le prime analisi confermarono che c'era qualcosa di più importante di una colicisti, ma per essere più precisi bisognava effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione.
Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica.
Purtroppo dal prof. Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un tumore molto esteso al fegato. Ne fu informata sua moglie [[Maestrelli Lina|Lina]] e lo staff medico della Lazio.
Purtroppo dal prof. Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un tumore molto esteso al fegato. Ne fu informata sua moglie [[Maestrelli Lina|Lina]] e lo staff medico della Lazio.
Il giorno [[7 aprile]] si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo.
Il giorno [[7 aprile]] si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo; il paziente fu aperto e richiuso quasi subito. Il tumore era troppo grande e le possibilità di vita non più di 3 mesi.
Alla stampa fu detto che Maestrelli era stato operato di Colicistite purolenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprirono ben presto l'atroce verità,e pietosamente tacquero.


==L'addio alla panchina==
==L'addio alla panchina==

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1 aprile 1975
8 aprile 1975
9 aprile 1975
10aprile 1975
14 aprile 1975


Marzo 1975: i primi sintomi

Verso la fine dell'inverno 1975 l'allenatore della Lazio Maestrelli iniziò ad avere dei disturbi di stomaco, quali bruciore e sensasioni di freddo. Questi sintomi dapprima molto radi cominciarono a presentarsi sempre con maggior frequenza, ma sia l'allenatore che lo staff sanitario non gli diedero tanto peso. Si pensò a una forma di gastrite da stress, in quanto l'allenatore era sotto pressione sia per i risultati non proprio brillanti della squadra, sia perchè si ventilava un suo passaggio dalla panchina dei biancazzurri a quella della Nazionale italiana dove era stato designato come prima scelta, alla successione del Direttore Tecnico Fulvio Bernardini da Artemio Franchi che ne aveva caldeggiato l'assunzione. Il perseverare dei sintomi e un conseguente malore dopo la gara di Bologna lo costrinsero, anche su consiglio del medico sociale Renato Ziaco, a sottoporsi ad esami medici presso la casa di cura Paideia. Questi esami prevedevano il ricovero per alcuni giorni, e la squadra fu affidata al vice Roberto Lovati Maestrelli entra in clinica il 31 marzo per sospetta colicistite.

Aprile: l'atroce scoperta

Le prime analisi confermarono che c'era qualcosa di più importante di una colicisti, ma per essere più precisi bisognava effettuarne delle altre e tenere il paziente sotto osservazione. Maestrelli vorrebbe tornare a casa, è irrequieto, ma viene convinto a rimanere in clinica. Purtroppo dal prof. Stefanini arrivò la triste conferma che Maestrelli aveva un tumore molto esteso al fegato. Ne fu informata sua moglie Lina e lo staff medico della Lazio. Il giorno 7 aprile si decise per l'intervento, che non ebbe esito positivo; il paziente fu aperto e richiuso quasi subito. Il tumore era troppo grande e le possibilità di vita non più di 3 mesi. Alla stampa fu detto che Maestrelli era stato operato di Colicistite purolenta, ma alcuni addetti ai lavori scoprirono ben presto l'atroce verità,e pietosamente tacquero.

L'addio alla panchina

Santoni, maghi e guaritori

Il miracolo della ripresa