Fantoni (II) Octavio (Nininho): differenze tra le versioni

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Il [[25 Marzo]] [[1934]] esordisce in nazionale contro la Grecia nelle eliminatorie del Campionato del Mondo, in quella che sarà la sua unica presenza in azzurro. Nell'estate dello stesso anno si sposa con una ragazza di Bibbiena dalla quale non avrà figli. Nel frattempo, era giunto alla Lazio un altro cugino, Dionisio, fratello di Juan. Del calcio italiano gli piaceva tutto ma un aspetto lo detestava: la durezza del gioco.
Il [[25 Marzo]] [[1934]] esordisce in nazionale contro la Grecia nelle eliminatorie del Campionato del Mondo, in quella che sarà la sua unica presenza in azzurro. Nell'estate dello stesso anno si sposa con una ragazza di Bibbiena dalla quale non avrà figli. Nel frattempo, era giunto alla Lazio un altro cugino, Dionisio, fratello di Juan. Del calcio italiano gli piaceva tutto ma un aspetto lo detestava: la durezza del gioco.
Salta poche partite ma il [[20 Gennaio]] [[1935]], contro il Torino,s'infortuna al naso in uno scontro con un avversario. Esce dal campo e fattosi medicare, dopo cinque minuti, rientra, collaborando al pareggio della Lazio ottenuto a pochi minuti dalla fine grazie ad uno splendido goal di Piola.
Salta poche partite ma il [[20 Gennaio]] [[1935]], contro il Torino,s'infortuna al naso in uno scontro con un avversario. Esce dal campo e fattosi medicare, dopo cinque minuti, rientra, collaborando al pareggio della Lazio ottenuto a pochi minuti dalla fine grazie ad uno splendido goal di Piola.
Sul "Messaggero" del 21 Gennaio, in un articolo del giornalista Rocco Morabito, si può leggere che " Fantoni II era messo KO da una testata e non rientrava in campo che cinque minuti dopo". Fino a venerdì 25 Gennaio i giornali non segnalano nulla ma quel giorno,insieme alla notizia che la Lazio è stata multata dal Tribunale del Calcio per intemperanze dei propri sostenitori, si legge che nel pomeriggio del giorno precedente, Fantoni II era stato ricoverato al Policlinico Morgagni per un peggioramento delle condizioni di salute. Il giocatore era in preda di una forte febbre e i sanitari avvevano riscontrato una frattura alle ossa nasali. Sottoposto in serata ad alcune analisi, i cui risultati non erano noti, ci si augurava una rapida guarigione dell'atleta. SEGUE.
Sul "Messaggero" del 21 Gennaio, in un articolo del giornalista Rocco Morabito, si può leggere che " Fantoni II era messo KO da una testata e non rientrava in campo che cinque minuti dopo". Fino a venerdì 25 Gennaio i giornali non segnalano nulla ma quel giorno,insieme alla notizia che la Lazio è stata multata dal Tribunale del Calcio per intemperanze dei propri sostenitori, si legge che nel pomeriggio del giorno precedente, Fantoni II era stato ricoverato al Policlinico Morgagni per un peggioramento delle condizioni di salute. Il giocatore era in preda di una forte febbre e i sanitari avvevano riscontrato una frattura alle ossa nasali. Sottoposto in serata ad alcune analisi, i cui risultati non erano noti, ci si augura una rapida guarigione dell'atleta. Sempre il quotidiano romano del 26 Gennaio, scrive che il giorno precedente si era assistito ad un ininterrotta serie di visite da parte degli sportivi. Anche i giocatori della Roma avevano visitato l'infermo. Le notizie non sembrano confortanti. Il lunedì 28 si registra un miglioramento di Fantoni ma il giorno seguente i medici rivelano un forte rialzo della febbre. Si parla di un possibile intervento chirurgico. Mercoledì 30 le condizioni sono gravi. Il giorno precedente i medici hanno diagnosticato una settico-piemia con localizzazione purulenta al ginocchio sinistro. Alle 14,30 il dott. Ugo Bani opera Octavio, la febbre è di 40°. Il giovedì 31 il gionale scrive che i due medici Bani e Di Giulio emettono un bollettino in cui le condizioni del giocatore sono giudicate riservatissime. Si registra un forte numero di visitatori. Il 1° febbraio le notizie sono più confortanti. Il polso è buono e la temperatura è diminuita. Lunedì 4 i compagni di squadra, reduci dall'incontro di Milano con l'Ambrosiana
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La Lazio, sconvolta dall'accaduto, chiede di non giocare il [[10 Febbraio]] contro il [[10 febbraio 1935 - Livorno, - Livorno-Lazio 0-2|Livorno]], ma i Toscani s'oppongono al rinvio e costringono i biancocelesti a scendere ugualmente in campo, senza i Fantoni, rimasti al capezzale del compagno e parente.
La Lazio, sconvolta dall'accaduto, chiede di non giocare il [[10 Febbraio]] contro il [[10 febbraio 1935 - Livorno, - Livorno-Lazio 0-2|Livorno]], ma i Toscani s'oppongono al rinvio e costringono i biancocelesti a scendere ugualmente in campo, senza i Fantoni, rimasti al capezzale del compagno e parente.

Versione delle 21:55, 8 nov 2007

Mediano, nato a Belo Horizonte (Brasile) il 4 Aprile 1908, Morto a Roma l' 8 Febbraio 1935. Brasiliano, ma di origini toscane, gioca inizialmente nella squadra locale della "Palestra Italia" dove mette in luce le sue notevoli doti di calciatore ma anche quelle morali. Sin da subito esprime il desiderio di tornare nella Nazione che sente veramente sua e tra le tante offerte avute da squadre italiane, sceglie la Lazio. In Brasile si era sposato giovanissimo e aveva due figlie ma rimase presto vedovo. La Lazio lo acquista insieme a suo cugino Juan durante la stagione 1930/31, divenendo subito giocatore prezioso grazie alla sua classe e grinta unite ad uno straordinario attaccamento alla maglia. Stilisticamente elegante, possiede un piede molto preciso e un buon senso del gioco. In campo la sua presenza si fa sentire e infatti sarà considerato un titolare inamovibile dagli allenatori che si susseguono sulla panchina biancoceleste E' una pedina fondamentale nel gioco biancoceleste e i tifosi lo amano per il suo carattere combattivo e mai domo, ma con grande rispetto per gli avversari. Il 25 Marzo 1934 esordisce in nazionale contro la Grecia nelle eliminatorie del Campionato del Mondo, in quella che sarà la sua unica presenza in azzurro. Nell'estate dello stesso anno si sposa con una ragazza di Bibbiena dalla quale non avrà figli. Nel frattempo, era giunto alla Lazio un altro cugino, Dionisio, fratello di Juan. Del calcio italiano gli piaceva tutto ma un aspetto lo detestava: la durezza del gioco. Salta poche partite ma il 20 Gennaio 1935, contro il Torino,s'infortuna al naso in uno scontro con un avversario. Esce dal campo e fattosi medicare, dopo cinque minuti, rientra, collaborando al pareggio della Lazio ottenuto a pochi minuti dalla fine grazie ad uno splendido goal di Piola. Sul "Messaggero" del 21 Gennaio, in un articolo del giornalista Rocco Morabito, si può leggere che " Fantoni II era messo KO da una testata e non rientrava in campo che cinque minuti dopo". Fino a venerdì 25 Gennaio i giornali non segnalano nulla ma quel giorno,insieme alla notizia che la Lazio è stata multata dal Tribunale del Calcio per intemperanze dei propri sostenitori, si legge che nel pomeriggio del giorno precedente, Fantoni II era stato ricoverato al Policlinico Morgagni per un peggioramento delle condizioni di salute. Il giocatore era in preda di una forte febbre e i sanitari avvevano riscontrato una frattura alle ossa nasali. Sottoposto in serata ad alcune analisi, i cui risultati non erano noti, ci si augura una rapida guarigione dell'atleta. Sempre il quotidiano romano del 26 Gennaio, scrive che il giorno precedente si era assistito ad un ininterrotta serie di visite da parte degli sportivi. Anche i giocatori della Roma avevano visitato l'infermo. Le notizie non sembrano confortanti. Il lunedì 28 si registra un miglioramento di Fantoni ma il giorno seguente i medici rivelano un forte rialzo della febbre. Si parla di un possibile intervento chirurgico. Mercoledì 30 le condizioni sono gravi. Il giorno precedente i medici hanno diagnosticato una settico-piemia con localizzazione purulenta al ginocchio sinistro. Alle 14,30 il dott. Ugo Bani opera Octavio, la febbre è di 40°. Il giovedì 31 il gionale scrive che i due medici Bani e Di Giulio emettono un bollettino in cui le condizioni del giocatore sono giudicate riservatissime. Si registra un forte numero di visitatori. Il 1° febbraio le notizie sono più confortanti. Il polso è buono e la temperatura è diminuita. Lunedì 4 i compagni di squadra, reduci dall'incontro di Milano con l'Ambrosiana . La Lazio, sconvolta dall'accaduto, chiede di non giocare il 10 Febbraio contro il Livorno, ma i Toscani s'oppongono al rinvio e costringono i biancocelesti a scendere ugualmente in campo, senza i Fantoni, rimasti al capezzale del compagno e parente. La gara, viene giocata tra le lacrime dei biancazzurri e la rabbia del mancato rinvio, e battono il Livorno 2-0. Il giorno dopo, ai funerali, una grande folla accompagna lo sfortunato giocatore nell'ultimo viaggio, prima di essere tumulato. Con la Lazio colleziona 107 presenze e 4 reti in Campionato