La Lazio è quotata in borsa: differenze tra le versioni

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[[1997/98|Stagione]]
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Da: [[La Gazzetta dello Sport]] del [[26 aprile]]
Da [[La Repubblica]] del [[20 aprile]] [[1998]]:

Presentata la quotazione della società romana. In vendita 20 milioni di azioni, via il [[6 maggio]]. Altra rivoluzione. La Lazio in Borsa. Il calcio italiano sbarca finalmente a Piazza Affari. Prima società a compiere il passo (ma presto toccherà anche al [[Bologna]]) è la Lazio che il [[6 maggio]] approderà in Borsa, a Milano, come hanno annunciato in una conferenza stampa oggi il padrone, [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], e il presidente del club romano, [[Zoff Dino|Zoff]]. Il 27 e il [[28 aprile]] le "azioni biancocelesti" verranno messe in vendita a un prezzo compreso tra le 4.500 e le 6.500 lire. L'offerta riguarda venti milioni di titoli, pari al 41,3 per cento: 15 milioni sono destinati agli investitori istituzionali e cinque milioni a quelli più piccoli (''"Che risiedono in molte regioni: il tifo non c'entra, insomma, questo è business"'', parole di [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]]).

Poi, il [[6 maggio]], [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|in coincidenza con la finale]] (di [[Coppa UEFA|Coppa Uefa]] - n.d.a.) tra Lazio e [[Inter]] a Parigi, ecco il debutto a Piazza Affari e l'ingresso nel listino ufficiale. ''"Dopo sei anni di lavoro, con grossi risultati, si è finalizzato il mio progetto'' - ha spiegato [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] - ''Sì, c'è un indebitamento di 103 miliardi, ma si deve parlare di netto perchè nelle casse della società ci sono 40 miliardi di liquidità. Per i restanti 60 si provvederà attraverso l'azzeramento frutto dell'aumento di capitale pari a 50 miliardi ormai imminente. La Lazio è una società che si offre al mercato con un indebitamento pari a zero ed è da due anni che realizza utili, non eclatanti è vero, ma che comunque mostrano conti in pareggio. Abbiamo battuto le grandi come [[Inter]], [[Juventus|Juve]] e [[Milan]]? Beh, sono anni che coltivo e lavoro a questo progetto... Gli altri debbono ancora risanare i bilanci, dare garanzie di risultati economici e mostrare di poter interessare il mercato"''.

Dopo i lanci pubblicitari, gli spot in tv con i giocatori in bombetta e dopo la presentazione della quotazione di stamattina a Milano, in settimana ce ne saranno altre a Roma, Edimburgo e Londra. Ma non finisce qui: [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] rilancia il progetto di un nuovo stadio di proprietà della società biancoceleste (come capita in Inghilterra, nella Premier League): ''"Abbiamo chiesto al comune di Roma di poter ristrutturare il [[Stadio Flaminio - Roma|Flaminio]], da utilizzare per le partite con un'affluenza al di sotto dei 40 mila spettatori, ma la risposta è stata no. Allora contiamo di realizzare un nuovo impianto entro tre anni, autofinanziandoci"'', ha aggiunto il finanziere e proprietario del gruppo Cirio che, dal gennaio del [[1997]], controlla l'89 per cento del pacchetto della Lazio.


Da [[La Gazzetta dello Sport]] del [[26 aprile]]:


Ogni azione 5.900 lire, per un valore della Lazio di 273 miliardi (272 miliardi, 706 milioni, 260 mila lire): questa la decisione del consiglio di amministrazione della Lazio che si e' riunito ieri alle 11 a Roma in via Cappuccini fissando il prezzo di ogni azione che da domani sara' venduta e dal 6 maggio contrattata alla Borsa di Milano. Sara' proprio il mercato a dire se la Lazio vale 273 miliardi, se 5.900 lire per ogni azione sono tante o poche o e' il prezzo giusto. Di certo il calcio italiano non e' abituato a simili valutazioni. Secondo Cragnotti dovra' abituarsi. La Lazio e' la prima societa' italiana ad entrare in Borsa e quindi non avendo parametri di raffronto ogni stima sulla... stima risulta avventata: parola al mercato. Ieri gli analisti hanno espresso le stesse valutazioni, soffermandosi pero' su un particolare: in Italia le immobilizzazioni (cioe' i beni reali) di una societa' di calcio sono costituite in gran parte ancora dai diritti alle prestazioni dei calciatori (81 % la media, in base agli ultimi bilanci dei club di A), quindi su qualcosa che non e' solido come uno stadio o una catena di ristoranti e bar o negozi per il merchandising, sull'esempio inglese. La Lazio possiede il centro sportivo di Formello e in tre anni vuole acquistare il Flaminio: l'investitore, insomma, badera' piu' ai piani di sviluppo che alla situazione di oggi. E Cragnotti l'ha scritto: all'inizio nessuno potra' aspettarsi dividendi. Ieri il consiglio di amministrazione (Dino Zoff presidente, Elisabetta Cragnotti amministratore delegato ed i consiglieri Sergio, Andrea, Massimo Cragnotti - Elisabetta, Andrea e Massimo sono i figli del maggiore azionista Sergio -, Giovanni Gilardoni, Clemente Mimum, Antonio Nottola, Guido Pugliesi) ha fissato il prezzo dell'azione in 5.900 lire partendo dal minimo (4.500 lire) e dal massimo (6.500) espressi nel prospetto informativo e nella nota informativa sintetica depositati alla Consob sulle cui basi la Lazio ha ottenuto l'ok dalla Borsa Spa (presidente Stefano Preda, amministratore delegato Massimo Capuano) all'offerta pubblica di vendita e alla quotazione. Sararanno collocate sul mercato 20 milioni di azioni, corrispondenti al 43,27 del totale delle azioni. Sul mercato, quindi, saranno vendute azioni per 118 miliardi (col resto delle azioni si arriva al valore globale di 273 miliardi). Del pacchetto di azioni in vendita, il 25 % (29 miliardi e 500 milioni) sara' destinato agli investitori normali, quindi anche ai tifosi, che potranno acquistare domani e martedi' partendo da un minimo di mille (5 milioni e 900 mila lire) attraverso il consorzio di queste 17 banche e societa' di intermediazione (Sim): Imi (e' anche il potente sponsor che accompagna la Lazio nella quotazione, tra l'altro azionista della Borsa Spa); San Paolo; Banca Nazionale del lavoro; Banca di Roma; Banca Commerciale; Interbanca; Sim Albertini; Sim Aletti; Banca Popolare Verona e Banco San Geminiano e San Prospero; Banco Ambrosiano Veneto; Sim Finnat Euramerica; Sim Interimmobiliare Securities; Sim Rasfin; Banca Antoniana Popolare Veneta; Banca Fideuram; Banca Popolare dell'Emilia Romagna; Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. L'altro 75 % del pacchetto (15 milioni di azioni: 88 miliardi e 500 milioni) sara' collocato presso investitori istituzionali: grandi gruppi e banche.
Ogni azione 5.900 lire, per un valore della Lazio di 273 miliardi (272 miliardi, 706 milioni, 260 mila lire): questa la decisione del consiglio di amministrazione della Lazio che si e' riunito ieri alle 11 a Roma in via Cappuccini fissando il prezzo di ogni azione che da domani sara' venduta e dal 6 maggio contrattata alla Borsa di Milano. Sara' proprio il mercato a dire se la Lazio vale 273 miliardi, se 5.900 lire per ogni azione sono tante o poche o e' il prezzo giusto. Di certo il calcio italiano non e' abituato a simili valutazioni. Secondo Cragnotti dovra' abituarsi. La Lazio e' la prima societa' italiana ad entrare in Borsa e quindi non avendo parametri di raffronto ogni stima sulla... stima risulta avventata: parola al mercato. Ieri gli analisti hanno espresso le stesse valutazioni, soffermandosi pero' su un particolare: in Italia le immobilizzazioni (cioe' i beni reali) di una societa' di calcio sono costituite in gran parte ancora dai diritti alle prestazioni dei calciatori (81 % la media, in base agli ultimi bilanci dei club di A), quindi su qualcosa che non e' solido come uno stadio o una catena di ristoranti e bar o negozi per il merchandising, sull'esempio inglese. La Lazio possiede il centro sportivo di Formello e in tre anni vuole acquistare il Flaminio: l'investitore, insomma, badera' piu' ai piani di sviluppo che alla situazione di oggi. E Cragnotti l'ha scritto: all'inizio nessuno potra' aspettarsi dividendi. Ieri il consiglio di amministrazione (Dino Zoff presidente, Elisabetta Cragnotti amministratore delegato ed i consiglieri Sergio, Andrea, Massimo Cragnotti - Elisabetta, Andrea e Massimo sono i figli del maggiore azionista Sergio -, Giovanni Gilardoni, Clemente Mimum, Antonio Nottola, Guido Pugliesi) ha fissato il prezzo dell'azione in 5.900 lire partendo dal minimo (4.500 lire) e dal massimo (6.500) espressi nel prospetto informativo e nella nota informativa sintetica depositati alla Consob sulle cui basi la Lazio ha ottenuto l'ok dalla Borsa Spa (presidente Stefano Preda, amministratore delegato Massimo Capuano) all'offerta pubblica di vendita e alla quotazione. Sararanno collocate sul mercato 20 milioni di azioni, corrispondenti al 43,27 del totale delle azioni. Sul mercato, quindi, saranno vendute azioni per 118 miliardi (col resto delle azioni si arriva al valore globale di 273 miliardi). Del pacchetto di azioni in vendita, il 25 % (29 miliardi e 500 milioni) sara' destinato agli investitori normali, quindi anche ai tifosi, che potranno acquistare domani e martedi' partendo da un minimo di mille (5 milioni e 900 mila lire) attraverso il consorzio di queste 17 banche e societa' di intermediazione (Sim): Imi (e' anche il potente sponsor che accompagna la Lazio nella quotazione, tra l'altro azionista della Borsa Spa); San Paolo; Banca Nazionale del lavoro; Banca di Roma; Banca Commerciale; Interbanca; Sim Albertini; Sim Aletti; Banca Popolare Verona e Banco San Geminiano e San Prospero; Banco Ambrosiano Veneto; Sim Finnat Euramerica; Sim Interimmobiliare Securities; Sim Rasfin; Banca Antoniana Popolare Veneta; Banca Fideuram; Banca Popolare dell'Emilia Romagna; Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. L'altro 75 % del pacchetto (15 milioni di azioni: 88 miliardi e 500 milioni) sara' collocato presso investitori istituzionali: grandi gruppi e banche.



Da: [[La Gazzetta dello Sport]] del [[28 aprile]]
Da [[La Gazzetta dello Sport]] del [[28 aprile]]:


Ieri la Borsa di Milano ha chiuso con un allarmante -6,4 % . E venerdi' aveva perso un altro -3,6 % . E sabato Cragnotti ha dato il benservito a Boksic: "Vada pure al Milan". E domenica la Lazio ha perso 2 - 1 in casa col Parma. Insomma, non poteva partire in condizioni meno favorevoli la campagna di collocamento delle azioni della Lazio, messe in vendita ieri e oggi a 5.900 lire l'una. A disposizione, 5 milioni di azioni per investitori normali, quindi anche tifosi. Bene: secondo fonti bancarie, la richiesta di ieri e' stata 6 - 7 volte superiore all'offerta. Risultati sullo stesso metro sarebbero stati raggiunti dall'Imi che coordina un consorzio con altre 16 banche e Sim nel collocamento dei 15 milioni di azioni per investitori istituzionali, grandi gruppi. Si andra', quindi, al sorteggio per le assegnazioni. Gli investitori normali possono acquistare un lotto minimo di mille azioni. Cragnotti ha valutato la Lazio 273 miliardi.
Ieri la Borsa di Milano ha chiuso con un allarmante -6,4 % . E venerdi' aveva perso un altro -3,6 % . E sabato Cragnotti ha dato il benservito a Boksic: "Vada pure al Milan". E domenica la Lazio ha perso 2 - 1 in casa col Parma. Insomma, non poteva partire in condizioni meno favorevoli la campagna di collocamento delle azioni della Lazio, messe in vendita ieri e oggi a 5.900 lire l'una. A disposizione, 5 milioni di azioni per investitori normali, quindi anche tifosi. Bene: secondo fonti bancarie, la richiesta di ieri e' stata 6 - 7 volte superiore all'offerta. Risultati sullo stesso metro sarebbero stati raggiunti dall'Imi che coordina un consorzio con altre 16 banche e Sim nel collocamento dei 15 milioni di azioni per investitori istituzionali, grandi gruppi. Si andra', quindi, al sorteggio per le assegnazioni. Gli investitori normali possono acquistare un lotto minimo di mille azioni. Cragnotti ha valutato la Lazio 273 miliardi.



Da: [[La Gazzetta dello Sport]] del [[29 aprile]]
Da [[La Gazzetta dello Sport]] del [[29 aprile]]:


Dopo tanta attesa, dopo tante voci, dopo le pubblicita' e le parole e' arrivato anche il primo giorno della Lazio in Borsa. E il primo vero confronto con il mercato. Il debutto vero e' previsto il 6 maggio, ma gia' ieri sul terzo mercato, quello non ufficiale, e' possibile trattare titoli della squadra biancoceleste ad un prezzo tra le 5.970 e le 6.000 lire, in aumento rispetto alle 5.900 richieste ai sottoscrittori nell'offerta pubblica di vendita partita lunedi'. Ma intanto sull'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione della Lazio calcio e' calato un fitto silenzio. Nonostante i termini dell'operazione si chiudessero ieri la societa' biancazzurra, forse in ossequio alle stringenti norme Consob che il suo nuovo status da ora le impone, ha deciso di rinviare a oggi ogni comunicazione ufficiale sull'esito. Una procedura insolita, quella di rendere noto il risultato del collocamento addirittura il giorno dopo, mai seguita nelle ultime grandi opv, che hanno visto coinvolte societa' del calibro della Telecom o dell'Eni con importi ben maggiori da collocare sul mercato. Solo 5 milioni di azioni, del valore unitario di 5.900 lire, erano infatti destinati al pubblico indistinto in Italia, mentre 15 milioni di titoli erano riservati ad investitori italiani ed esteri. Le indiscrezioni di stampa e di mercato indicano comunque che il collocamento avrebbe registrato, nonostante lo scenario altalenante del listino, il tutto esaurito. Si e' parlato di richieste di acquisto superiori di cinque - sei volte l'offerta.
Dopo tanta attesa, dopo tante voci, dopo le pubblicita' e le parole e' arrivato anche il primo giorno della Lazio in Borsa. E il primo vero confronto con il mercato. Il debutto vero e' previsto il 6 maggio, ma gia' ieri sul terzo mercato, quello non ufficiale, e' possibile trattare titoli della squadra biancoceleste ad un prezzo tra le 5.970 e le 6.000 lire, in aumento rispetto alle 5.900 richieste ai sottoscrittori nell'offerta pubblica di vendita partita lunedi'. Ma intanto sull'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione della Lazio calcio e' calato un fitto silenzio. Nonostante i termini dell'operazione si chiudessero ieri la societa' biancazzurra, forse in ossequio alle stringenti norme Consob che il suo nuovo status da ora le impone, ha deciso di rinviare a oggi ogni comunicazione ufficiale sull'esito. Una procedura insolita, quella di rendere noto il risultato del collocamento addirittura il giorno dopo, mai seguita nelle ultime grandi opv, che hanno visto coinvolte societa' del calibro della Telecom o dell'Eni con importi ben maggiori da collocare sul mercato. Solo 5 milioni di azioni, del valore unitario di 5.900 lire, erano infatti destinati al pubblico indistinto in Italia, mentre 15 milioni di titoli erano riservati ad investitori italiani ed esteri. Le indiscrezioni di stampa e di mercato indicano comunque che il collocamento avrebbe registrato, nonostante lo scenario altalenante del listino, il tutto esaurito. Si e' parlato di richieste di acquisto superiori di cinque - sei volte l'offerta.

Versione delle 06:05, 28 set 2011

La Borsa Valori in Piazza Affari a Milano
Un prospetto informativo
Un prospetto informativo

Stagione

Pagina in fase di completamento

Da La Repubblica del 20 aprile 1998:

Presentata la quotazione della società romana. In vendita 20 milioni di azioni, via il 6 maggio. Altra rivoluzione. La Lazio in Borsa. Il calcio italiano sbarca finalmente a Piazza Affari. Prima società a compiere il passo (ma presto toccherà anche al Bologna) è la Lazio che il 6 maggio approderà in Borsa, a Milano, come hanno annunciato in una conferenza stampa oggi il padrone, Sergio Cragnotti, e il presidente del club romano, Zoff. Il 27 e il 28 aprile le "azioni biancocelesti" verranno messe in vendita a un prezzo compreso tra le 4.500 e le 6.500 lire. L'offerta riguarda venti milioni di titoli, pari al 41,3 per cento: 15 milioni sono destinati agli investitori istituzionali e cinque milioni a quelli più piccoli ("Che risiedono in molte regioni: il tifo non c'entra, insomma, questo è business", parole di Cragnotti).

Poi, il 6 maggio, in coincidenza con la finale (di Coppa Uefa - n.d.a.) tra Lazio e Internazionale FC a Parigi, ecco il debutto a Piazza Affari e l'ingresso nel listino ufficiale. "Dopo sei anni di lavoro, con grossi risultati, si è finalizzato il mio progetto - ha spiegato Cragnotti - Sì, c'è un indebitamento di 103 miliardi, ma si deve parlare di netto perchè nelle casse della società ci sono 40 miliardi di liquidità. Per i restanti 60 si provvederà attraverso l'azzeramento frutto dell'aumento di capitale pari a 50 miliardi ormai imminente. La Lazio è una società che si offre al mercato con un indebitamento pari a zero ed è da due anni che realizza utili, non eclatanti è vero, ma che comunque mostrano conti in pareggio. Abbiamo battuto le grandi come Internazionale FC, Juve e Milan AC? Beh, sono anni che coltivo e lavoro a questo progetto... Gli altri debbono ancora risanare i bilanci, dare garanzie di risultati economici e mostrare di poter interessare il mercato".

Dopo i lanci pubblicitari, gli spot in tv con i giocatori in bombetta e dopo la presentazione della quotazione di stamattina a Milano, in settimana ce ne saranno altre a Roma, Edimburgo e Londra. Ma non finisce qui: Cragnotti rilancia il progetto di un nuovo stadio di proprietà della società biancoceleste (come capita in Inghilterra, nella Premier League): "Abbiamo chiesto al comune di Roma di poter ristrutturare il Flaminio, da utilizzare per le partite con un'affluenza al di sotto dei 40 mila spettatori, ma la risposta è stata no. Allora contiamo di realizzare un nuovo impianto entro tre anni, autofinanziandoci", ha aggiunto il finanziere e proprietario del gruppo Cirio che, dal gennaio del 1997, controlla l'89 per cento del pacchetto della Lazio.


Da La Gazzetta dello Sport del 26 aprile:

Ogni azione 5.900 lire, per un valore della Lazio di 273 miliardi (272 miliardi, 706 milioni, 260 mila lire): questa la decisione del consiglio di amministrazione della Lazio che si e' riunito ieri alle 11 a Roma in via Cappuccini fissando il prezzo di ogni azione che da domani sara' venduta e dal 6 maggio contrattata alla Borsa di Milano. Sara' proprio il mercato a dire se la Lazio vale 273 miliardi, se 5.900 lire per ogni azione sono tante o poche o e' il prezzo giusto. Di certo il calcio italiano non e' abituato a simili valutazioni. Secondo Cragnotti dovra' abituarsi. La Lazio e' la prima societa' italiana ad entrare in Borsa e quindi non avendo parametri di raffronto ogni stima sulla... stima risulta avventata: parola al mercato. Ieri gli analisti hanno espresso le stesse valutazioni, soffermandosi pero' su un particolare: in Italia le immobilizzazioni (cioe' i beni reali) di una societa' di calcio sono costituite in gran parte ancora dai diritti alle prestazioni dei calciatori (81 % la media, in base agli ultimi bilanci dei club di A), quindi su qualcosa che non e' solido come uno stadio o una catena di ristoranti e bar o negozi per il merchandising, sull'esempio inglese. La Lazio possiede il centro sportivo di Formello e in tre anni vuole acquistare il Flaminio: l'investitore, insomma, badera' piu' ai piani di sviluppo che alla situazione di oggi. E Cragnotti l'ha scritto: all'inizio nessuno potra' aspettarsi dividendi. Ieri il consiglio di amministrazione (Dino Zoff presidente, Elisabetta Cragnotti amministratore delegato ed i consiglieri Sergio, Andrea, Massimo Cragnotti - Elisabetta, Andrea e Massimo sono i figli del maggiore azionista Sergio -, Giovanni Gilardoni, Clemente Mimum, Antonio Nottola, Guido Pugliesi) ha fissato il prezzo dell'azione in 5.900 lire partendo dal minimo (4.500 lire) e dal massimo (6.500) espressi nel prospetto informativo e nella nota informativa sintetica depositati alla Consob sulle cui basi la Lazio ha ottenuto l'ok dalla Borsa Spa (presidente Stefano Preda, amministratore delegato Massimo Capuano) all'offerta pubblica di vendita e alla quotazione. Sararanno collocate sul mercato 20 milioni di azioni, corrispondenti al 43,27 del totale delle azioni. Sul mercato, quindi, saranno vendute azioni per 118 miliardi (col resto delle azioni si arriva al valore globale di 273 miliardi). Del pacchetto di azioni in vendita, il 25 % (29 miliardi e 500 milioni) sara' destinato agli investitori normali, quindi anche ai tifosi, che potranno acquistare domani e martedi' partendo da un minimo di mille (5 milioni e 900 mila lire) attraverso il consorzio di queste 17 banche e societa' di intermediazione (Sim): Imi (e' anche il potente sponsor che accompagna la Lazio nella quotazione, tra l'altro azionista della Borsa Spa); San Paolo; Banca Nazionale del lavoro; Banca di Roma; Banca Commerciale; Interbanca; Sim Albertini; Sim Aletti; Banca Popolare Verona e Banco San Geminiano e San Prospero; Banco Ambrosiano Veneto; Sim Finnat Euramerica; Sim Interimmobiliare Securities; Sim Rasfin; Banca Antoniana Popolare Veneta; Banca Fideuram; Banca Popolare dell'Emilia Romagna; Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. L'altro 75 % del pacchetto (15 milioni di azioni: 88 miliardi e 500 milioni) sara' collocato presso investitori istituzionali: grandi gruppi e banche.


Da La Gazzetta dello Sport del 28 aprile:

Ieri la Borsa di Milano ha chiuso con un allarmante -6,4 % . E venerdi' aveva perso un altro -3,6 % . E sabato Cragnotti ha dato il benservito a Boksic: "Vada pure al Milan". E domenica la Lazio ha perso 2 - 1 in casa col Parma. Insomma, non poteva partire in condizioni meno favorevoli la campagna di collocamento delle azioni della Lazio, messe in vendita ieri e oggi a 5.900 lire l'una. A disposizione, 5 milioni di azioni per investitori normali, quindi anche tifosi. Bene: secondo fonti bancarie, la richiesta di ieri e' stata 6 - 7 volte superiore all'offerta. Risultati sullo stesso metro sarebbero stati raggiunti dall'Imi che coordina un consorzio con altre 16 banche e Sim nel collocamento dei 15 milioni di azioni per investitori istituzionali, grandi gruppi. Si andra', quindi, al sorteggio per le assegnazioni. Gli investitori normali possono acquistare un lotto minimo di mille azioni. Cragnotti ha valutato la Lazio 273 miliardi.


Da La Gazzetta dello Sport del 29 aprile:

Dopo tanta attesa, dopo tante voci, dopo le pubblicita' e le parole e' arrivato anche il primo giorno della Lazio in Borsa. E il primo vero confronto con il mercato. Il debutto vero e' previsto il 6 maggio, ma gia' ieri sul terzo mercato, quello non ufficiale, e' possibile trattare titoli della squadra biancoceleste ad un prezzo tra le 5.970 e le 6.000 lire, in aumento rispetto alle 5.900 richieste ai sottoscrittori nell'offerta pubblica di vendita partita lunedi'. Ma intanto sull'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione della Lazio calcio e' calato un fitto silenzio. Nonostante i termini dell'operazione si chiudessero ieri la societa' biancazzurra, forse in ossequio alle stringenti norme Consob che il suo nuovo status da ora le impone, ha deciso di rinviare a oggi ogni comunicazione ufficiale sull'esito. Una procedura insolita, quella di rendere noto il risultato del collocamento addirittura il giorno dopo, mai seguita nelle ultime grandi opv, che hanno visto coinvolte societa' del calibro della Telecom o dell'Eni con importi ben maggiori da collocare sul mercato. Solo 5 milioni di azioni, del valore unitario di 5.900 lire, erano infatti destinati al pubblico indistinto in Italia, mentre 15 milioni di titoli erano riservati ad investitori italiani ed esteri. Le indiscrezioni di stampa e di mercato indicano comunque che il collocamento avrebbe registrato, nonostante lo scenario altalenante del listino, il tutto esaurito. Si e' parlato di richieste di acquisto superiori di cinque - sei volte l'offerta.