Storia del Campionato di Serie A 1983/84: differenze tra le versioni
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Alcuni equivoci tattici che si erano evidenziati in precampionato e in Coppa Italia, soprattutto il ruolo di [[Laudrup Michael|Laudrup]] che da seconda punta era stato retrocesso al ruolo di tornante con conseguente isolamento in attacco di [[Giordano Bruno|Giordano]], non vengono risolti e già alla prima partita di campionato a Verona la Lazio incassa quattro reti che la rispediscono a Roma sconfitta ed umiliata nonostante i due gol di [[Laudrup Michael|Laudrup]] nel finale di gara. |
Alcuni equivoci tattici che si erano evidenziati in precampionato e in Coppa Italia, soprattutto il ruolo di [[Laudrup Michael|Laudrup]] che da seconda punta era stato retrocesso al ruolo di tornante con conseguente isolamento in attacco di [[Giordano Bruno|Giordano]], non vengono risolti e già alla prima partita di campionato a Verona la Lazio incassa quattro reti che la rispediscono a Roma sconfitta ed umiliata nonostante i due gol di [[Laudrup Michael|Laudrup]] nel finale di gara. |
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La domenica successiva la Lazio, inaspettatamente, sembra aver risolto tutti i problemi. Vince per 3-0 con l'Inter mettendo in mostra un gioco irresistibile. Purtroppo le giornate successive dimostreranno che le perplessità erano giustificate: sconfitta in casa dalla Juventus, dalla Roma, dalla Fiorentina e in trasferta da Milan (4-1) e Torino (4-0), riesce a pareggiare faticosamente con le genovesi e a vincere con il Catania e l'Avellino. Dopo 11 giornate la Lazio ha 8 punti in classifica e si barcamena nelle ultime posizioni in classifica. L'[[11 dicembre]] [[1983]] la Lazio è attesa dal Napoli; scende in campo timorosa e timida e i partenopei non fanno nessuna fatica a fare 3 reti ad una difesa in cui il brasiliano [[Batista Joao da Silva|Batista]] sembra la controfigura del giocatore che aveva destato tanto entusiasmo al suo arrivo a Roma. |
La domenica successiva la Lazio, inaspettatamente, sembra aver risolto tutti i problemi. Vince per 3-0 con l'Inter mettendo in mostra un gioco irresistibile. Purtroppo le giornate successive dimostreranno che le perplessità erano giustificate: sconfitta in casa dalla Juventus, dalla Roma, dalla Fiorentina e in trasferta da Milan (4-1) e Torino (4-0), riesce a pareggiare faticosamente con le genovesi e a vincere con il Catania e l'Avellino. Dopo 11 giornate la Lazio ha 8 punti in classifica e si barcamena nelle ultime posizioni in classifica. L'[[11 dicembre]] [[1983]] la Lazio è attesa dal Napoli; scende in campo timorosa e timida e i partenopei non fanno nessuna fatica a fare 3 reti ad una difesa in cui il brasiliano [[Batista Joao da Silva|Batista]] sembra la controfigura del giocatore che aveva destato tanto entusiasmo al suo arrivo a Roma. |
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Al ritorno della squadra a Roma si alza la contestazione dei tifosi contro l'allenatore. [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], suo malgrado, esonera [[Morrone Giancarlo|Morrone]] e lo sostituisce con l'ex biancoceleste [[Carosi Paolo|Paolo Carosi]]. |
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Mancano tre giornate alla fine del girone d'andata e si spera in un risveglio della squadra. Invece la Lazio dopo aver pareggiato all'Olimpico con l'Udinese (2-2), perde ad Ascoli e in casa con il Pisa. |
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Versione delle 19:35, 3 lug 2013
Una Lazio finalmente in serie A e l'avvento di Giorgio Chinaglia come Presidente della società rendono la tifoseria e l'ambiente biancoceleste effervescenti ed entusiasti. "Long John", memore dei trionfi sportivi degli anni '70, porta molti dei suoi ex compagni di squadra nell'ambito societario. Dopo aver confermato Giancarlo Morrone come allenatore, nomina Nello Governato D.S., fa tornare il dott. Renato Ziaco nel suo ruolo di medico sociale. Felice Pulici, attaccati i guanti al chiodo, entra in società come dirigente.
Anche la campagna acquisti è rivoluzionaria. Vengono, infatti, ceduti Ambu, Badiani, lo sfortunato Calisti che, vittima di un grave infortunio, ne vedrà condizionata tutta la sua carriera, Chiodi, De Angelis, De Nadai, Moscatelli, Perrone, Pochesci, Saltarelli, Tavola, Sciarpa, Surro.
Vengono acquistati il brasiliano Batista, Chiarenza, Cupini, il danese prestato dalla Juventus Laudrup, Piscedda, Vinazzani. In un secondo tempo, in autunno, verranno acquistati anche Della Martira, Filisetti e Mario Piga.
La Coppa Italia porta le prime delusioni nell'ambiente in quanto la Lazio non riesce a superare il turno eliminatorio. Pur facendo 5 punti e ottenendo un buon pareggio con la Juventus, accedono alla fase successiva la Juventus e il Bari.
Alcuni equivoci tattici che si erano evidenziati in precampionato e in Coppa Italia, soprattutto il ruolo di Laudrup che da seconda punta era stato retrocesso al ruolo di tornante con conseguente isolamento in attacco di Giordano, non vengono risolti e già alla prima partita di campionato a Verona la Lazio incassa quattro reti che la rispediscono a Roma sconfitta ed umiliata nonostante i due gol di Laudrup nel finale di gara. La domenica successiva la Lazio, inaspettatamente, sembra aver risolto tutti i problemi. Vince per 3-0 con l'Inter mettendo in mostra un gioco irresistibile. Purtroppo le giornate successive dimostreranno che le perplessità erano giustificate: sconfitta in casa dalla Juventus, dalla Roma, dalla Fiorentina e in trasferta da Milan (4-1) e Torino (4-0), riesce a pareggiare faticosamente con le genovesi e a vincere con il Catania e l'Avellino. Dopo 11 giornate la Lazio ha 8 punti in classifica e si barcamena nelle ultime posizioni in classifica. L'11 dicembre 1983 la Lazio è attesa dal Napoli; scende in campo timorosa e timida e i partenopei non fanno nessuna fatica a fare 3 reti ad una difesa in cui il brasiliano Batista sembra la controfigura del giocatore che aveva destato tanto entusiasmo al suo arrivo a Roma. Al ritorno della squadra a Roma si alza la contestazione dei tifosi contro l'allenatore. Chinaglia, suo malgrado, esonera Morrone e lo sostituisce con l'ex biancoceleste Paolo Carosi.
Mancano tre giornate alla fine del girone d'andata e si spera in un risveglio della squadra. Invece la Lazio dopo aver pareggiato all'Olimpico con l'Udinese (2-2), perde ad Ascoli e in casa con il Pisa.