Flamini Enrique (Enrico): differenze tra le versioni
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Centrocampista, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il [[17 aprile]] [[1917]]. Deceduto a Roma l'[[11 gennaio]] [[1982]]. Noto in Italia come Enrico Flamini. |
Centrocampista, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il [[17 aprile]] [[1917]]. Deceduto a Roma l'[[11 gennaio]] [[1982]]. Noto in Italia come Enrico Flamini. |
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Arriva alla Lazio nella stagione [[1939/40]] come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1943]] torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione [[1944/45]] e milita nel Porto Alegre. Nella stagione [[1946/47]] torna alla Lazio dove rimane fino al [[1952]] quando viene ceduto alla [[Reggiana]]. Torna alla Lazio nel [[1953/54]], ma viene impiegato esclusivamente con le riserve nel [[Campionato]] Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione [[1955/56]]. E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore. |
Arriva alla Lazio nella stagione [[1939/40]] come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1943]] torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione [[1944/45]] e milita nel Porto Alegre. Nella stagione [[1946/47]] torna alla Lazio dove rimane fino al [[1952]] quando viene ceduto alla [[Reggiana]]. Torna alla Lazio nel [[1953/54]], ma viene impiegato esclusivamente con le riserve nel [[Campionato]] Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione [[1955/56]]. E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore. |
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Nella sconclusionata e sfortunata stagione [[1960/61]] aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal [[1 dicembre]] [[1960]] al [[5 gennaio]] [[1961]]) per poi affiancare il D.T. [[Carver Jesse|Carver]]. |
Nella sconclusionata e sfortunata stagione [[1960/61]] aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal [[1 dicembre]] [[1960]] al [[5 gennaio]] [[1961]]) per poi affiancare il D.T. [[Carver Jesse|Jesse Carver]]. |
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Grandissimo maestro per i giovani calciatori, ha conquistato numerosi successi con le squadre minori della Lazio e ha saputo scoprire e valorizzare un numero elevato di giocatori che poi hanno avuto successo sui campi di tutta Italia. Inoltre è stato scelto da molti allenatori come secondo grazie alle sue notevoli qualità tecniche e umane. |
Grandissimo maestro per i giovani calciatori, ha conquistato numerosi successi con le squadre minori della Lazio e ha saputo scoprire e valorizzare un numero elevato di giocatori che poi hanno avuto successo sui campi di tutta Italia. Inoltre è stato scelto da molti allenatori come secondo grazie alle sue notevoli qualità tecniche e umane. Da calciatore ha totalizzato ben 271 presenze e messo a segno 44 reti in [[Campionato]]. |
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Da calciatore ha totalizzato ben 271 presenze e messo a segno 44 reti in [[Campionato]]. |
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Versione delle 22:23, 9 mar 2014



Centrocampista, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il 17 aprile 1917. Deceduto a Roma l'11 gennaio 1982. Noto in Italia come Enrico Flamini.
Arriva alla Lazio nella stagione 1939/40 come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1943 torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione 1944/45 e milita nel Porto Alegre. Nella stagione 1946/47 torna alla Lazio dove rimane fino al 1952 quando viene ceduto alla Reggiana. Torna alla Lazio nel 1953/54, ma viene impiegato esclusivamente con le riserve nel Campionato Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione 1955/56. E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore.
Nella sconclusionata e sfortunata stagione 1960/61 aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal 1 dicembre 1960 al 5 gennaio 1961) per poi affiancare il D.T. Jesse Carver.
Grandissimo maestro per i giovani calciatori, ha conquistato numerosi successi con le squadre minori della Lazio e ha saputo scoprire e valorizzare un numero elevato di giocatori che poi hanno avuto successo sui campi di tutta Italia. Inoltre è stato scelto da molti allenatori come secondo grazie alle sue notevoli qualità tecniche e umane. Da calciatore ha totalizzato ben 271 presenze e messo a segno 44 reti in Campionato.
Palmares
- Galleria di immagini su Enrico 'Flacco' Flamini
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Enrico Flamini
-
Una foto di Flamini
-
da "la Stampa" del 12 gennaio 1982
-
da "L'Unità" del 12 gennaio 1982
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Una foto di Flamini
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Un ritratto di Flamini
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Un disegno di Flamini
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Una rete segnata da Flamini
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Il ritorno di Flamini
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Flamini, nel dicembre 1953, in partenza per la trasferta di Cagliari con la Squadra Riserve
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Una figurina di Flamini
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Una figurina di Flamini
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Una figurina di Flamini
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Flacco agli inizi degli anni '60 quando guidava la squadra Juniores
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La notizia della morte di Flamini
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Una figurina di Flamini ed. Cioccolato IVLAS Raccolta fotocalcio 1951/52
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Una figurina di Flamini ed. Cioccolato Zaini anni 40
- Galleria di immagini
-
Il contratto da allenatore di Enrico Flamini valido dal 1° luglio 1977 - pag. 1
Foto donate dal Sig. Giulio Fabri -
La pag. 2 del documento
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La pag. 3 del documento
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