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==Biografia== |
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Attaccante, nato a Piacenza il [[5 aprile]] [[1976]]. |
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Mediano, nato a Tivoli (RM) l'[[8 aprile]] [[1938]], deceduto il [[15 marzo]] [[2010]]. Soprannominato il "Barone". |
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Cresciuto nelle giovanili della squadra della sua città, passa nella rosa di prima squadra nel [[1993]]. Viene ceduto in prestito al Carpi in C1, dove gioca 9 partite senza mai segnare. Ancora in prestito, passa al [[Novara]] in C2 nella stagione [[1995/96]] e gioca 23 gare segnando 4 reti. La stagione successiva milita nel Lumezzane in C2 e segna 6 reti in 23 incontri. Rientrato al [[Piacenza]] nel [[1997]], viene subito dato in prestito al Brescello in C1 dove gioca 21 gare e segna 10 reti. Finalmente, dopo tanta gavetta sui difficili campi della [[serie C]], il [[Piacenza]] decide di promuoverlo titolare, al centro dell'attacco, nella stagione [[1998/99]]. I biancorossi vedono ripagata la fiducia concessa al giocatore che segna 15 reti in 30 partite e consente al [[Piacenza]] di restare in [[Serie A]]. Molte squadre si accorgono delle ottime capacità realizzatrici di Simone, ma è la ricca Lazio del presidente [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]] che sconfigge la concorrenza e porta il giocatore a Roma sotto la guida tecnica di [[Eriksson Sven Goran|Sven Goran Eriksson]] nella stagione [[1999/00]]. |
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Nella Lazio Inzaghi trova la concorrenza di formidabili attaccanti ma, sfruttando il vasto turn-over operato dal tecnico svedese, riesce a giocare 22 gare e segnare 7 reti che aiutano la Lazio a vincere il suo secondo [[scudetto]]. Con la Lazio impegnata sui prestigiosi campi europei per la partecipazione alle varie competizioni dell'UEFA, Inzaghi vive stagioni esaltanti. Diviene il miglior realizzatore della storia biancoceleste in tornei europei segnando 20 reti. Di queste [[Martedì 14 marzo 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio- Olympique Marseille 5-1|ben 4 le segna in una stessa partita]] di [[Champions League]] contro l'[[Olympique Marsiglia]]. Entra quindi di diritto nella quaterna di giocatori che sono riusciti in tale impresa. |
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===Calciatore=== |
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Cresciuto nel vivaio della [[Tivoli]] e ingaggiato dalla Lazio dopo un provino effettuato il [[28 maggio]] [[1958]] [[Mercoledì 28 maggio 1958 - Grottaferrata, stadio Comunale - Vivace Grottaferrata-Lazio mista 1-7|nell'amichevole]] [[Vivace Grottaferrata]]-Lazio in cui fu elogiato dai tecnici [[Canestri Dino|Dino Canestri]] e [[Monza Alfredo|Alfredo Monza]], disputa 10 stagioni in maglia biancoceleste a partire dalla stagione [[1958/59]], con una parentesi nell'[[Udinese]] ([[1962/63]]). Nel [[1968/69]] viene ceduto al [[Catania]]. In seguito veste anche la maglia dell'Aquila. |
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Con la Lazio colleziona 176 presenze e 3 reti in [[Campionato]]. |
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Detto "Il Barone" in antitesi al suo gioco maschio e privo di fronzoli. Mediano roccioso e infaticabile, ha sempre dimostrato un forte attaccamento alla maglia. Per questo motivo è stato un beniamino dei sostenitori biancocelesti ed un esempio per tutti i suoi compagni di squadra. Di solito marcava la mezzala più avanzata della squadra avversaria riuscendo spesso a neutralizzarla. Sono rimasti celebri e proverbiali alcuni scontri, senza esclusione di colpi, con il funambolico e geniale juventino Omar Sivori. Era diplomato in ragioneria. |
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Versione delle 21:50, 8 apr 2014



Biografia
Mediano, nato a Tivoli (RM) l'8 aprile 1938, deceduto il 15 marzo 2010. Soprannominato il "Barone".
Calciatore
Cresciuto nel vivaio della Tivoli e ingaggiato dalla Lazio dopo un provino effettuato il 28 maggio 1958 nell'amichevole Vivace Grottaferrata-Lazio in cui fu elogiato dai tecnici Dino Canestri e Alfredo Monza, disputa 10 stagioni in maglia biancoceleste a partire dalla stagione 1958/59, con una parentesi nell'Udinese (1962/63). Nel 1968/69 viene ceduto al Catania. In seguito veste anche la maglia dell'Aquila.
Con la Lazio colleziona 176 presenze e 3 reti in Campionato.
Detto "Il Barone" in antitesi al suo gioco maschio e privo di fronzoli. Mediano roccioso e infaticabile, ha sempre dimostrato un forte attaccamento alla maglia. Per questo motivo è stato un beniamino dei sostenitori biancocelesti ed un esempio per tutti i suoi compagni di squadra. Di solito marcava la mezzala più avanzata della squadra avversaria riuscendo spesso a neutralizzarla. Sono rimasti celebri e proverbiali alcuni scontri, senza esclusione di colpi, con il funambolico e geniale juventino Omar Sivori. Era diplomato in ragioneria.
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