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[[image:Ezio Sclavi.jpg|thumb|left|180px|Ezio Sclavi]] |
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===Ezio Sclavi=== |
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[[Immagine:mu99a.jpg|thumb|left|200px|Il biglietto della partita]] |
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[[Immagine:mu99c.jpg|thumb|left|200px|La formazione biancoceleste]] |
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== [[Immagine:Supercoppa Europea.jpg|20px]] Supercoppa Europea 1999 - Manchester United-Lazio 0-1 del 27 agosto 1999 [[Immagine:Supercoppa Europea.jpg|20px]] == |
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Ezio Sclavi, portiere, nacque il [[23 marzo]] [[1903]] in Oltrepò Pavese a Montù Beccaria da genitori provenienti da Monteveneroso, un nucleo di poche case da cui è originario il ceppo degli Sclavi, oggi frazione di Canneto Pavese (PV), e morì ad Arma di Taggia (IM) il [[31 agosto]] [[1968]]. La vicenda sportiva di Ezio Sclavi è indissolubilmente legata ad un giorno, il [[22 luglio]] [[1923]], in cui egli non faceva ancora il calciatore, ma che fu importante per la Lazio e, di riflesso, per Ezio. Alla [[Stadio Rondinella - Roma|Rondinella]] si svolse [[Domenica 22 luglio 1923 - Roma, campo della Rondinella - Lazio-Genoa 0-2|la partita di ritorno]] tra i Capitolini e il [[Genoa]] che avrebbe deciso le sorti del [[campionato]]. Il [[Genoa]], vincitore del girone nord, incontrò la Lazio, vincitrice del girone centro-sud, dopo che [[Domenica 15 luglio 1923 - Genova, stadio Marassi - Genoa-Lazio 4-1|la partita di andata]] aveva visto trionfare i rossoblù per 4-1. [[Domenica 22 luglio 1923 - Roma, campo della Rondinella - Lazio-Genoa 0-2|La partita di ritorno]] alla [[Stadio Rondinella - Roma|Rondinella]] fu quasi una formalità per i campioni liguri, che si imposero per 2-0 conquistando il loro ottavo titolo, ma diede modo di far comprendere a tutti che il gioco del calcio aveva raggiunto larghi strati della popolazione e gli stadi non bastavano più per contenere la folla di appassionati che delirava per vedere un incontro come quello disputato nello stadio romano e soprattutto si capì che l'epoca del dilettantismo puro era finita e che, quindi, bisognava impostare le società di calcio su precisi modelli economici. |
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[[1999/00|Stagione]] |
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Lontani i tempi in cui [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]] aveva scelto i colori biancocelesti in onore dell'ideale olimpico piu genuino. Proprio quel giorno la Lazio indossò una maglia con l'azzurro intenso al posto del celeste come se la variazione cromatica, inconsciamente scelta, segnasse il discrimine tra il periodo pionieristico e le disincantate prospettive del nuovo modo di intendere il calcio. Dopo quella partita la Lazio vide andarsene alcuni fondamentali giocatori che approdarono nei grandi club del Nord, i soli che potevano garantire loro stipendi e ricompense. Nella Lazio il Presidente era [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]], uomo all'antica che inorridiva solo al pensiero di una commistione tra denaro e sport, mentre uno dei principali dirigenti era [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]], uomo di più moderne vedute, che desiderava trattenere nella Lazio giocatori quali [[Faccani Augusto|Augusto Faccani]], [[Ragazzani]] e il portiere [[Agazzani Ettore|Ettore Agazzani]] che volevano andare a percepire un ingaggio in altre società. Il più potente, [[Ballerini Fortunato|Ballerini]], la ebbe vinta e i tre campioni si accasarono altrove. |
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{{datalink|27|agosto|1999}} - '''[[1999|2.847]]''' - '''[[Supercoppa Europea]] [[1999]]''' |
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'''MANCHESTER UNITED:''' Van der Gouw, G.Neville, [[Stam Jaap|Stam]] (56' Curtis), Berg, P.Neville, Beckham (57' Cruyff), Keane, Scholes, Solskjaer, Cole (78' Greening), Sheringham. A disposizione: Wilson, Giggs, Yorke. Allenatore: Ferguson. |
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'''LAZIO:''' [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], [[Negro Paolo|Negro]], [[Nesta Alessandro|Nesta]], [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]], [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]], [[Stankovic Dejan|Stankovic]], [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]], [[Veron Juan Sebastian|Veron]], [[Nedved Pavel|Nedved]] (66' [[Simeone Diego Pablo|Simeone]]), [[Mancini Roberto|Mancini]] (84' [[Lombardo Attilio|Lombardo]]), [[Inzaghi (II) Simone|S. Inzaghi]] (23' [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]]). A disposizione: [[Ballotta Marco|Ballotta]], [[Favalli Giuseppe|Favalli]], [[Sérgio Conceição (Paulo Sergio Merceneiro da Conceição)|Conceição]], [[Andersson Kennet|Andersson]]. Allenatore: [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]]. |
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'''Arbitro:''' Sig. Wojcik (Polonia). |
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'''Marcatori:''' 34' [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]]. |
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'''Note:''' ammoniti [[Veron Juan Sebastian|Veron]] per comportamento non regolamentare e Scholes per gioco falloso. |
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'''Spettatori:''' 15.000 circa. |
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[[La Gazzetta Dello Sport|La Gazzetta dello Sport]] titola: "Lazio in cima all'Europa. Manchester trafitto da [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]] e dominato sul piano del gioco. I campioni d'Europa battuti più nettamente di quanto non dica il punteggio. Al gol di [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]] vanno aggiunti un rigore negato e un incredibile errore dello stesso giocatore a porta vuota. Dalla Lazio una prova di grande forza collettiva." |
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Continua la "rosea": |
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La Lazio in cima all'Europa. E' sua la Supercoppa, è ampiamente meritato il suo trionfo con il Manchester: la squadra più forte del mondo non ha giustificazione alcuna. Ha perso più nettamente di quanto non dica il risultato. Al gol di [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]] bisogna aggiungere un rigore chiaramente negato ai laziali, un incredibile errore di mira sempre del cileno e a porta ormai vuota. E poi un dominio costante nel secondo tempo. Ieri sera a Montecarlo si è avuta la conferma che nel calcio conta poco il numero delle punte che si schierano per organizzare una partita vincente. Ferguson è partito con tre e nella ripresa, ad un certo punto, ne ha schierate anche quattro. [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] ha risposto con il solo [[Inzaghi (II) Simone|Simone Inzaghi]] e poi, dopo il suo infortunio, con [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]]. Ma tutta la Lazio ha dato dimostrazione di un equilibrio, di un possesso del terreno di gioco, di una sicurezza nell'alimentare i continui contropiedi che il Manchester ne è rimasto annichilito. Sono venuti a mancare i Cole e i Solskjaer, Beckham è stato arginato benissimo da [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] e a centrocampo, quando pian piano è salito di tono [[Veron Juan Sebastian|Veron]], gli inglesi si sono visti spezzare in due la formazione, proprio perché troppo infarcita di punte in avanti. Un successo che ha molti padri: da [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]], che lo ha progettato a puntino, a [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]], che ritorna rinfrancato da questa trasferta a Montecarlo, da [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], che ha salvato l'1-0 con una parata prodigiosa, a [[Nedved Pavel|Nedved]] e [[Stankovic Dejan|Stankovic]] che si sono rivelati due stantuffi inesauribili, a tutta la difesa che non ha sbagliato un colpo. Una prova di straordinaria forza collettiva che proietta la squadra biancazzurra nel nostro [[Campionato|campionato]] come la formazione da battere. E' andato via [[Vieri (I) Christian|Vieri]], ma il complesso sembra ancora più forte e se [[Boksic Alen|Boksic]] tornerà ai suoi antichi livelli sia in [[Campionato|campionato]] sia in Europa la Lazio sarà la squadra faro. Per ora ha aggiunto un altro trofeo alla sua collezione e raccoglie l'eredità in Supercoppa di [[Milan AC|Milan]], [[Juventus FC|Juve]] e [[Parma]]. Una serata speciale anche per il calcio italiano che inizia nel migliore dei modi la stagione. |
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Il salotto buono del calcio monegasco non riesce neanche a riempirsi nonostante le poltrone siano poco più di ventimila. A tutto c'è un limite. Montecarlo mantiene un regale distacco da certe manifestazioni e da Manchester e Roma non possono mica giungere tifosi come cavallette. Quelli che ci sono comunque pensano bene di farsi subito riconoscere con cori beceri, bombe carta, razzi e tafferugli già fuori dallo stadio. [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] preferisce [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] a [[Favalli Giuseppe|Favalli]] e non porta [[Boksic Alen|Boksic]] neppure in panchina. Ferguson di fronte alla prudenza dell'avversario schiera tre punte con Yorke che recupera il posto ai danni di Giggs. E' subito arrembante il Manchester che invade l'area laziale. I biancazzurri danno inizio invece alla teoria dei lanci lunghi per attivare subito [[Inzaghi (II) Simone|Inzaghi]] e il centrocampista che a turno si getta in attacco. Il Manchester cerca di schiacciare indietro la Lazio, ancora avanzando stabilmente Ph. Neville (che ha sostituito l'infortunato Irwin) nella zona di [[Stankovic Dejan|Stankovic]], anche perché tre difensori bastano per i due attaccanti avversari, uno dei quali, [[Mancini Roberto|Mancini]], è in posizione di prudente attesa. Dovrebbe far da trampolino di lancio per [[Nedved Pavel|Nedved]]. Per un fallo su [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]] a centrocampo non segnalato dall'arbitro si sviluppa il contropiede del Manchester all'11' con Sheringham. [[Mancini Roberto|Marchegiani]] è bravo ad uscire di porta e ad anticipare l'avversario senza toccarlo. Partita vivace ma che ancora non decolla. Al 13' [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]] su una punizione delle sue fa fischiare le orecchie a Van der Gouw. Al 18' mentre [[Inzaghi (II) Simone|Inzaghi]] prova la durezza dei gomiti di [[Stam Jaap|Stam]] (sembra involontario il colpo al volto dell'attaccante), [[Mancini Roberto|Mancini]] per poco non segna con le terga su respinta avventata del portiere inglese. [[Inzaghi (II) Simone|Inzaghi]] non ce la fa a riprendersi e così al 23' [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] è costretto a sostituirlo con [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]]. Nel frattempo Beckham su punizione pesca benissimo la testa di Cole che in girata mette i brividi a [[Marchegiani Luca|Marchegiani]]. Risponde [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]] al 27' con una bordata da trenta metri, il portiere inglese ci mette i pugni. La gara continua a non avere sbocchi. Il Manchester ammassa troppa gente in avanti e fa spesso confusione ammucchiandosi al centro, nella Lazio invece sembra troppo elementare e senza alternative il giochino della palla a [[Mancini Roberto|Mancini]] che da sinistra deve tagliare per qualche compagno. Dovrebbe svegliarsi [[Veron Juan Sebastian|Veron]]. Ma al 35' arriva proprio così il gol laziale. L'azione è per forza di cose veloce perché [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] alza un pallonetto per [[Mancini Roberto|Mancini]] che al limite dell'area non può far altro che deviare di testa a [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]] al suo fianco, il cileno non ha molto tempo per tirare, appena arriva giù il pallone lo colpisce di sinistro. E' questa rapidità che sorprende i difensori inglesi, anche il portiere Van der Gouw che ci mette le mani ma non riesce a fermare il pallone che finisce in rete. Subito dopo una gran bordata di [[Nedved Pavel|Nedved]] fa gridare al gol. |
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► [[ Venerdì 27 agosto 1999 - Montecarlo, stadio Louis II - Manchester United-Lazio 0-1|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Mengarini.jpg|thumb|left|180px|Valerio Mengarini]] |
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== Valerio Mengarini == |
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Podista, nato a Roma il [[20 luglio]] [[1894]] da Arnaldo e Anna Flamini. Deceduto a Salcano-Sella (Slovenia) il [[27 agosto]] [[1917]]. |
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Atleta podista di mezzo fondo della S.P. Lazio e, sporadicamente, calciatore della stessa società. Atleta completo, si dedicò anche al lancio del disco. Fu anche valente nuotatore del C.C. Aniene. Partito volontario militare per la [[Prima Guerra Mondiale]] e arruolato nei reparti di artiglieria campale, cadde in combattimento dopo 26 mesi di permanenza al fronte. Decorato al V.M con questa motivazione: "Mortalmente colpito da una bomba a mano, incurante di sè, incitava i compagni a proseguire l'opera e spirava col nome della madre sulle labbra". &nbps; ► [[Mengarini Valerio|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Brignani.jpg|thumb|left|180px|Francesco Brignani]] |
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== Francesco Brignani == |
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Centrocampista, nato a Drizzana (CR) il [[24 marzo]] [[1948]] e deceduto a Cervia (RA) il [[27 agosto]] [[1993]]. |
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Cresciuto nelle giovanili dell'[[Internazionale FC|Inter]] esordì nel [[1968]] nel [[Padova]]. Passato l'anno successivo al [[Varese]], esordisce in [[Serie A]]. Rimane 2 stagioni nella squadra lombarda per poi passare al [[Cesena]] dove rimane 4 stagioni collezionando 122 presenze e 4 reti. Acquistato dalla Lazio per la stagione [[1975/76]] su indicazione del Mister [[Corsini Giulio|Corsini]] in sostituzione di [[Frustalupi Mario|Mario Frustalupi]], non riesce purtroppo ad esprimere tutte le sue buone potenzialità. |
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► [[Brignani Francesco|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Image:Sergio.jpg|thumb|left|180px|Raffaele Sergio]] |
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== Raffaele Sergio == |
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Difensore, nato a Cava de' Tirreni (SA) il [[27 agosto]] [[1966]]. |
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Acquistato dal [[Mantova]] nel [[1989]], disputa 3 stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1992]] viene ceduto al [[Torino]]. Successivamente milita nell'[[Ancona]], [[Udinese]], [[Napoli SSC|Napoli]], [[Benevento]] e [[Cavese]]. Con la Lazio colleziona 90 presenze e 1 rete in [[Campionato]]. |
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Versione delle 21:08, 31 ago 2014

Ezio Sclavi
Ezio Sclavi, portiere, nacque il 23 marzo 1903 in Oltrepò Pavese a Montù Beccaria da genitori provenienti da Monteveneroso, un nucleo di poche case da cui è originario il ceppo degli Sclavi, oggi frazione di Canneto Pavese (PV), e morì ad Arma di Taggia (IM) il 31 agosto 1968. La vicenda sportiva di Ezio Sclavi è indissolubilmente legata ad un giorno, il 22 luglio 1923, in cui egli non faceva ancora il calciatore, ma che fu importante per la Lazio e, di riflesso, per Ezio. Alla Rondinella si svolse la partita di ritorno tra i Capitolini e il Genoa che avrebbe deciso le sorti del campionato. Il Genoa, vincitore del girone nord, incontrò la Lazio, vincitrice del girone centro-sud, dopo che la partita di andata aveva visto trionfare i rossoblù per 4-1. La partita di ritorno alla Rondinella fu quasi una formalità per i campioni liguri, che si imposero per 2-0 conquistando il loro ottavo titolo, ma diede modo di far comprendere a tutti che il gioco del calcio aveva raggiunto larghi strati della popolazione e gli stadi non bastavano più per contenere la folla di appassionati che delirava per vedere un incontro come quello disputato nello stadio romano e soprattutto si capì che l'epoca del dilettantismo puro era finita e che, quindi, bisognava impostare le società di calcio su precisi modelli economici.
Lontani i tempi in cui Luigi Bigiarelli aveva scelto i colori biancocelesti in onore dell'ideale olimpico piu genuino. Proprio quel giorno la Lazio indossò una maglia con l'azzurro intenso al posto del celeste come se la variazione cromatica, inconsciamente scelta, segnasse il discrimine tra il periodo pionieristico e le disincantate prospettive del nuovo modo di intendere il calcio. Dopo quella partita la Lazio vide andarsene alcuni fondamentali giocatori che approdarono nei grandi club del Nord, i soli che potevano garantire loro stipendi e ricompense. Nella Lazio il Presidente era Fortunato Ballerini, uomo all'antica che inorridiva solo al pensiero di una commistione tra denaro e sport, mentre uno dei principali dirigenti era Olindo Bitetti, uomo di più moderne vedute, che desiderava trattenere nella Lazio giocatori quali Augusto Faccani, Ragazzani e il portiere Ettore Agazzani che volevano andare a percepire un ingaggio in altre società. Il più potente, Ballerini, la ebbe vinta e i tre campioni si accasarono altrove.
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