Angelotti Ottavio: differenze tra le versioni
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Appare la prima volta nella mediana titolare alla fine del [[1910]] insieme a [[Di Napoli (I) Mario|Di Napoli (I)]] e con al centro [[Fioranti (I) Giuseppe|Fioranti]]. Nel [[1912]] è ancora in formazione ma progressivamente fu sostituito da [[Levi (II) Mario|Levi (II)]]. Nel [[1913]] non appare più tra i giocatori titolari. Era ingegnere. |
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Coscritto per la Grande Guerra il capitano Ottavio Angelotti, fu decorato con una Medaglia di Bronzo al Valor Militare durante l’offensiva finale con questa motivazione: ''Sotto violento bombardamento si recò sulla linea e vi rimase, esposto ad ogni pericolo, finché non potette accertare la reale situazione delle nostre posizioni, fornendo informazioni utili che provocarono un violento fuoco di repressione delle nostre artiglierie. Monte Asolone, 26 ottobre 1918.'' |
Coscritto per la Grande Guerra il capitano Ottavio Angelotti, fu decorato con una Medaglia di Bronzo al Valor Militare durante l’offensiva finale con questa motivazione: ''"Sotto violento bombardamento si recò sulla linea e vi rimase, esposto ad ogni pericolo, finché non potette accertare la reale situazione delle nostre posizioni, fornendo informazioni utili che provocarono un violento fuoco di repressione delle nostre artiglierie. Monte Asolone, 26 ottobre 1918".'' |
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[[Categoria:Biografie|Angelotti, Ottavio]] |
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Versione attuale delle 00:08, 12 apr 2023
Centrocampista. Nato a Cori (allora in provincia di Roma, oggi Latina).
Appare la prima volta nella mediana titolare alla fine del 1910 insieme a Di Napoli (I) e con al centro Fioranti. Nel 1912 è ancora in formazione ma progressivamente fu sostituito da Levi (II). Nel 1913 non appare più tra i giocatori titolari. Era ingegnere.
Coscritto per la Grande Guerra il capitano Ottavio Angelotti, fu decorato con una Medaglia di Bronzo al Valor Militare durante l’offensiva finale con questa motivazione: "Sotto violento bombardamento si recò sulla linea e vi rimase, esposto ad ogni pericolo, finché non potette accertare la reale situazione delle nostre posizioni, fornendo informazioni utili che provocarono un violento fuoco di repressione delle nostre artiglierie. Monte Asolone, 26 ottobre 1918".
