Parco dei Daini: differenze tra le versioni
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[[Immagine:parcodeidaini1.jpg|left|250px|thumb|Veduta di Parco dei Daini (foto © F.Munno)]][[Immagine:parcodeidaini0.jpg|right|120px|thumb|La tabella toponomastica (foto © F.Munno)]][[Immagine:parcodeidaini2.jpg|right|120px|thumb|Veduta da altra angolazione (foto © F.Munno)]] Parco situato all'interno di Villa Borghese. Detto anche "Parco delle prospettive", secondo recinto nell'impianto seicentesco, era riservato al Principe. A delimitare i viali furono posti i colossali Termini, opere di Pietro Bernini e di suo figlio Gian Lorenzo. A ridosso del muro di confine fa da fondale la Prospettiva del Teatro, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615. L'attuale denominazione dell'area è legata alla presenza di daini e gazzelle, fino a tutto l'Ottocento. Dopodiché fu lasciata all'incuria del tempo e riempita di detriti. |
[[Immagine:parcodeidaini1.jpg|left|250px|thumb|Veduta di Parco dei Daini (foto © F.Munno)]][[Immagine:parcodeidaini0.jpg|right|120px|thumb|La tabella toponomastica (foto © F.Munno)]][[Immagine:parcodeidaini2.jpg|right|120px|thumb|Veduta da altra angolazione (foto © F.Munno)]] Parco situato all'interno di Villa Borghese. Detto anche "Parco delle prospettive", secondo recinto nell'impianto seicentesco, era riservato al Principe. A delimitare i viali furono posti i colossali Termini, opere di Pietro Bernini e di suo figlio Gian Lorenzo. A ridosso del muro di confine fa da fondale la Prospettiva del Teatro, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615. L'attuale denominazione dell'area è legata alla presenza di daini e gazzelle, fino a tutto l'Ottocento. Dopodiché fu lasciata all'incuria del tempo e riempita di detriti. |
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Fu il presidente [[Ballerini Fortunato|Ballerini]] a farsi assegnare dal comune la concessione di creare il campo di gioco, e abilmente nominò un Maggiore del Genio del Regio Esercito come vicepresidente. Questi come biglietto di presentazione inviò una plotone del Genio a spalare i detriti e a spianare il prato. Dal [[1906]] al [[1913]] fu il campo delle partite di calcio della Lazio. Una mattina del [[1913]], mentre si giocava una gara tra Lazio ed [[Audace]], la palla calciata da [[Saraceni Fernando|Saraceni]] colpì in pieno viso una nobildonna in carrozza. Era la moglie del prefetto di Roma Annaratone |
Fu il presidente [[Ballerini Fortunato|Ballerini]] a farsi assegnare dal comune la concessione di creare il campo di gioco, e abilmente nominò un Maggiore del Genio del Regio Esercito come vicepresidente. Questi come biglietto di presentazione inviò una plotone del Genio a spalare i detriti e a spianare il prato. Dal [[1906]] al [[1913]] fu il campo delle partite di calcio della Lazio. Una mattina del [[1913]], mentre si giocava una gara tra Lazio ed [[Audace]], la palla calciata da [[Saraceni Fernando|Saraceni]] colpì in pieno viso una nobildonna in carrozza. Era la moglie del prefetto di Roma Annaratone che, per punizione, sfrattò i biancocelesti. |
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[[Categoria:Luoghi|Parco dei Daini]] |
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Versione delle 14:52, 29 ago 2008



Parco situato all'interno di Villa Borghese. Detto anche "Parco delle prospettive", secondo recinto nell'impianto seicentesco, era riservato al Principe. A delimitare i viali furono posti i colossali Termini, opere di Pietro Bernini e di suo figlio Gian Lorenzo. A ridosso del muro di confine fa da fondale la Prospettiva del Teatro, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615. L'attuale denominazione dell'area è legata alla presenza di daini e gazzelle, fino a tutto l'Ottocento. Dopodiché fu lasciata all'incuria del tempo e riempita di detriti.
Fu il presidente Ballerini a farsi assegnare dal comune la concessione di creare il campo di gioco, e abilmente nominò un Maggiore del Genio del Regio Esercito come vicepresidente. Questi come biglietto di presentazione inviò una plotone del Genio a spalare i detriti e a spianare il prato. Dal 1906 al 1913 fu il campo delle partite di calcio della Lazio. Una mattina del 1913, mentre si giocava una gara tra Lazio ed Audace, la palla calciata da Saraceni colpì in pieno viso una nobildonna in carrozza. Era la moglie del prefetto di Roma Annaratone che, per punizione, sfrattò i biancocelesti.