Parco dei Daini

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Il Prato dei Daini nel 1905 circa. Si gioca al calcio

Parco situato all'interno di Villa Borghese. Detto anche "Parco delle prospettive", secondo recinto nell'impianto seicentesco, era riservato al Principe. A delimitare i viali furono posti i colossali Termini, opere di Pietro Bernini e di suo figlio Gian Lorenzo. A ridosso del muro di confine fa da fondale la Prospettiva del Teatro, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615. L'attuale denominazione dell'area è legata alla presenza di daini e gazzelle, fino a tutto l'Ottocento. Dopodiché fu lasciata all'incuria del tempo e riempita di detriti. Fu il presidente Fortunato Ballerini a farsi assegnare dal comune la concessione di creare il campo di gioco e, abilmente, nominò un Maggiore del Genio del Regio Esercito come vicepresidente. Questi come biglietto di presentazione inviò una plotone del Genio a spalare i detriti e a spianare il prato. Dal 1906 al 1913 fu il campo delle partite di calcio della Lazio. Una mattina del 1913, mentre si giocava una gara tra Lazio ed Audace, la palla calciata da Fernando Saraceni colpì in pieno viso una nobildonna in carrozza. Era la moglie, Clementina Utili, del prefetto di Roma Angelo Annaratone che, per punizione, sfrattò i biancocelesti. Il campo della Rondinella sarebbe divenuto presto la nuova casa dei biancocelesti.





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