De Pierro Aldo: differenze tra le versioni

Da LazioWiki.

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 3: Riga 3:
[[Image:Aldo Di Pierro.jpg|thumb|right|150px]]
[[Image:Aldo Di Pierro.jpg|thumb|right|150px]]
[[image:De Pierro.jpg|thumb|left|150px|De Pierro, l'ultimo a sinistra, protegge la difesa nella partita Mater-Lazio (2-4) nell'Aprile [[1944]].]]
[[image:De Pierro.jpg|thumb|left|150px|De Pierro, l'ultimo a sinistra, protegge la difesa nella partita Mater-Lazio (2-4) nell'Aprile [[1944]].]]
Difensore sinistro, nato a Roma il [[3 maggio]] [[1923]]. Entrato nel vivaio biancoceleste all'età di 9 anni, ha percorso tutta la trafila delle giovanili. Alternava il calcio con il suo impiego all'Immobiliare. Ha avuto come allenatori [[Canestri Dino|Canestri]], [[Popovich Alessandro|Popovich]], [[Alt Walter|Alt]], [[Sturmer Karl|Sturmer]] e [[Cargnelli Toni|Cargnelli]]. Ha disputato 2 stagioni in maglia biancoceleste in prima squadra a partire dal [[1943/44]]. Vinse per due volte con la Lazio giovanile il Campionato provinciale Ragazzi. Dotato di un fisico scattante e di un calcio potente, divenne presto un elemento molto affidabile della difesa e venne premiato come il migliore terzino del girone I della serie C. La guerra lasciò un segno profondo nella vita di Aldo in quanto la sua famiglia, residente in Via Clitunno e con il padre Oreste che faceva il barbiere , ospitava prigionieri di guerra evasi, rischiando così la rappresaglia tedesca del vicino Comando delle SS. Chiamato alle armi nell'Aeronautica, partecipò al campionato militare. Nel [[1943]] tornò alla Lazio e disputò il campionato misto romano. Nel [[1947]] passò al Sora, dove rimase due stagioni e successivamente alla Viterbese, dove giocava insieme al giornalista [[Ciotti Sandro|Sandro Ciotti]]. Infine tornò al Sora e concluse la carriera a 30 anni con l'Artiglio.
Difensore sinistro, nato a Roma il [[3 maggio]] [[1923]]. Entrato nel vivaio biancoceleste all'età di 9 anni, ha percorso tutta la trafila delle giovanili. Alternava il calcio con il suo impiego all'Immobiliare. Ha avuto come allenatori [[Canestri Dino|Canestri]], [[Popovich Alessandro|Popovich]], [[Alt Walter|Alt]], [[Sturmer Karl|Sturmer]] e [[Cargnelli Toni|Cargnelli]]. Ha disputato 2 stagioni in maglia biancoceleste in prima squadra a partire dal [[1943/44]]. Vinse per due volte con la Lazio giovanile il Campionato provinciale Ragazzi. Dotato di un fisico scattante e di un calcio potente, divenne presto un elemento molto affidabile della difesa e venne premiato come il migliore terzino del girone I della serie C quando andò in prestito all'Alba. La guerra lasciò un segno profondo nella vita di Aldo in quanto la sua famiglia, residente in Via Clitunno e con il padre Oreste che faceva il barbiere , ospitava prigionieri di guerra evasi, rischiando così la rappresaglia tedesca del vicino Comando delle SS. Chiamato alle armi nell'Aeronautica, partecipò al campionato militare. Nel [[1943]] tornò alla Lazio e disputò il campionato misto romano. Nel [[1947]] passò al Sora, dove rimase due stagioni e successivamente alla Viterbese, dove giocava insieme al giornalista [[Ciotti Sandro|Sandro Ciotti]]. Infine tornò al Sora e concluse la carriera a 30 anni con l'Artiglio.
Con la Lazio ha collezionato 27 presenze in [[Campionato]]. Oggi è pensionato e vive a Roma insieme alla moglie Ione e non segue con particolare attenzione le vicende calcistiche pur facendo parte dell'Associazione Vecchie Glorie di [[Roma AS|Roma]] e Lazio. Ritiene, infatti, che il gioco odierno sia troppo tattico e privo di spettacolorità. Nel tempo libero Aldo si dedica alla falegnameria artistica e costruisce mirabili miniature. Alla fine degli anni 80 fu osservatore della Lazio e, pur lavorando a titolo gratuito, gli fu ritirata, unitamente ad altre Vecchie Glorie laziali, la tessera gratuita per assistere alle partite. Fu una decisione presa dall'allora presidente [[Calleri Gian Marco|Calleri]]. A tale assurda e irriconoscente decisione pose rimedio il presidente [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] che restituì saggiamente a questi generosi ex atleti il titolo di accesso allo stadio.
Con la Lazio ha collezionato 27 presenze in [[Campionato]]. Oggi è pensionato e vive a Roma insieme alla moglie Ione e non segue con particolare attenzione le vicende calcistiche pur facendo parte dell'Associazione Vecchie Glorie di [[Roma AS|Roma]] e Lazio. Ritiene, infatti, che il gioco odierno sia troppo tattico e privo di spettacolorità. Nel tempo libero Aldo si dedica alla falegnameria artistica e costruisce mirabili miniature. Alla fine degli anni 80 fu osservatore della Lazio e, pur lavorando a titolo gratuito, gli fu ritirata, unitamente ad altre Vecchie Glorie laziali, la tessera gratuita per assistere alle partite. Fu una decisione presa dall'allora presidente [[Calleri Gian Marco|Calleri]]. A tale assurda e irriconoscente decisione pose rimedio il presidente [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] che restituì saggiamente a questi generosi ex atleti il titolo di accesso allo stadio.



Versione delle 16:52, 5 dic 2008

 Questa voce  è solo un abbozzo: contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di LazioWiki.
De Pierro, l'ultimo a sinistra, protegge la difesa nella partita Mater-Lazio (2-4) nell'Aprile 1944.

Difensore sinistro, nato a Roma il 3 maggio 1923. Entrato nel vivaio biancoceleste all'età di 9 anni, ha percorso tutta la trafila delle giovanili. Alternava il calcio con il suo impiego all'Immobiliare. Ha avuto come allenatori Canestri, Popovich, Alt, Sturmer e Cargnelli. Ha disputato 2 stagioni in maglia biancoceleste in prima squadra a partire dal 1943/44. Vinse per due volte con la Lazio giovanile il Campionato provinciale Ragazzi. Dotato di un fisico scattante e di un calcio potente, divenne presto un elemento molto affidabile della difesa e venne premiato come il migliore terzino del girone I della serie C quando andò in prestito all'Alba. La guerra lasciò un segno profondo nella vita di Aldo in quanto la sua famiglia, residente in Via Clitunno e con il padre Oreste che faceva il barbiere , ospitava prigionieri di guerra evasi, rischiando così la rappresaglia tedesca del vicino Comando delle SS. Chiamato alle armi nell'Aeronautica, partecipò al campionato militare. Nel 1943 tornò alla Lazio e disputò il campionato misto romano. Nel 1947 passò al Sora, dove rimase due stagioni e successivamente alla Viterbese, dove giocava insieme al giornalista Sandro Ciotti. Infine tornò al Sora e concluse la carriera a 30 anni con l'Artiglio. Con la Lazio ha collezionato 27 presenze in Campionato. Oggi è pensionato e vive a Roma insieme alla moglie Ione e non segue con particolare attenzione le vicende calcistiche pur facendo parte dell'Associazione Vecchie Glorie di Roma e Lazio. Ritiene, infatti, che il gioco odierno sia troppo tattico e privo di spettacolorità. Nel tempo libero Aldo si dedica alla falegnameria artistica e costruisce mirabili miniature. Alla fine degli anni 80 fu osservatore della Lazio e, pur lavorando a titolo gratuito, gli fu ritirata, unitamente ad altre Vecchie Glorie laziali, la tessera gratuita per assistere alle partite. Fu una decisione presa dall'allora presidente Calleri. A tale assurda e irriconoscente decisione pose rimedio il presidente Cragnotti che restituì saggiamente a questi generosi ex atleti il titolo di accesso allo stadio.