Garlaschelli Renzo: differenze tra le versioni
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Ed è li che il piccolo Renzo, s'innamora del calcio, e diventa bravino, tanto che nel [[1964]] si ritrova a giocare all'ala, perchè ha un tocco di palla delizioso. La sua carriera di calciatore, vero e proprio inizia nel [[1968]] con la chiamata al [[Sant'Angelo Lodigiano]], in [[serie D]] a pochi chilometri da casa, facile da raggiungere visti i pochi mezzi a disposizione. |
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Il trasferimento è cosa fatta, e al ragazzo conviene, anche perchè così può entrare nella compagnia atleti di Orvieto per iniziare il servizio militare. |
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===L'arrivo a sorpresa alla Lazio=== |
===L'arrivo a sorpresa alla Lazio=== |
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Versione delle 21:48, 9 gen 2008
Biografia
Dagli inizi al Como

Ala. Nato a Vidigulfo (Pv) il 29 Marzo 1950. Renzo Garlaschelli nasce in un piccolo paesino di non più di 3.000 anime, dove la gente per campare coltiva mais, frumento o si da alla pastorizia. Figlio di Domenico, operaio in fabbrica, e di Maria, è l'unico maschio di casa oltre il padre. Gli svaghi per un bimbo, in quel periodo non sono poi tanti, ma c'è sempre un oratorio e una palla da scalciare. Ed è li che il piccolo Renzo, s'innamora del calcio, e diventa bravino, tanto che nel 1964 si ritrova a giocare all'ala, perchè ha un tocco di palla delizioso. La sua carriera di calciatore, vero e proprio inizia nel 1968 con la chiamata al Sant'Angelo Lodigiano, in serie D a pochi chilometri da casa, facile da raggiungere visti i pochi mezzi a disposizione. Qui si mette subito in mostra e gli osservatori del Como lo chiamano per un provino. Il trasferimento è cosa fatta, e al ragazzo conviene, anche perchè così può entrare nella compagnia atleti di Orvieto per iniziare il servizio militare.
L'arrivo a sorpresa alla Lazio

La vera svolta arriva nell'estate del 1972 quando si trasferisce a Roma, sulla sponda biancoceleste, dove rimarrà per un decennio rivelandosi fin da subito un attaccante di grande costanza, facendo da spalla prima a Chinaglia e poi a Giordano.
Un'ala perfetta

Uno scudetto da protagonista

Nella gloriosa stagione 1973/74 realizza 10 reti, assist e il cross che provoca il rigore dello scudetto contro il Foggia. Proprio in quella partita, a 15 minuti dalla fine, subisce l'unica espulsione della sua carriera per un fallo di reazione; salterà, per la prima volta in quella stagione vissuta da protagonista, la passerella finale a Bologna con una Lazio già scudettata.
Una Bandiera per i tifosi

Anni difficili

Nel 1980 con la vicenda Calcioscommesse Garlaschelli, che insieme a D'Amico sarà l'unica bandiera a non rimanere coinvolta nello scandalo, pur ricevendo offerte e avendo la possibilità di restare in serie A, preferisce non abbandonare la Lazio retrocessa in serie cadetta.
L'Addio alla Lazio e gli ultimi anni da calciatore
Tuttavia nella stagione 1981/82 finisce fuori rosa e al minimo di stipendio; l'esclusione dalle scelte tecniche e una lunga sciatalgia segnano la fine della sua esperienza in biancoceleste. Nell'estate del 1982 torna verso i luoghi d'origine terminando la sua carriera al Pavia in C2. Renzo Garlaschelli ha vestito la maglia della Lazio per dieci anni, collezionando 276 presenze e realizzando 63 reti tra Campionato e Coppe.