Dos Santos Francisco: differenze tra le versioni

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Centrocampista. E' il primo giocatore straniero della Lazio e del calcio romano. E'uno studente portoghese dell'Accademia di Belle Arti che vive a Roma con una borsa di studio. Nel 1906 durante una passeggiata a Villa Borghese con il suo cane vede giocare i biancocelesti e rimane affascinato dal nuovo sport. Qualche giorno dopo ritorna con il suo fox-terrier infiocchettato con nastrini biancocelesti e chiede di poter diventare socio. Viene subito accontentato e da quel momento diventa uno dei punti di forza della formazione. Entusiasta, allegro e instancabile, supplisce con una volontà di ferro e una vitalità senza fine ai limiti fisici che la natura gli ha imposto, essendo alto circa 1,60 m e pesando 55 kg. Diventa titolare inamovibile e partecipa al torneo in Toscana nel 1907 in cui la Lazio gioca tre partite in un giorno vincendole tutte e aggiudicandosi la finale interregionale. Vince anche le prestigiose Coppe Tosti e Baccelli e conferma la Lazio come la formazione più forte di Roma e dell'Italia centro-meridionale. Nel 1910 cessa l'attività agonistica per dedicarsi alla scultura.


[[Categoria:Biografie|Dos Santos, Francisco]]
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Versione delle 20:43, 25 gen 2008

Pioniere

Centrocampista. E' il primo giocatore straniero della Lazio e del calcio romano. E'uno studente portoghese dell'Accademia di Belle Arti che vive a Roma con una borsa di studio. Nel 1906 durante una passeggiata a Villa Borghese con il suo cane vede giocare i biancocelesti e rimane affascinato dal nuovo sport. Qualche giorno dopo ritorna con il suo fox-terrier infiocchettato con nastrini biancocelesti e chiede di poter diventare socio. Viene subito accontentato e da quel momento diventa uno dei punti di forza della formazione. Entusiasta, allegro e instancabile, supplisce con una volontà di ferro e una vitalità senza fine ai limiti fisici che la natura gli ha imposto, essendo alto circa 1,60 m e pesando 55 kg. Diventa titolare inamovibile e partecipa al torneo in Toscana nel 1907 in cui la Lazio gioca tre partite in un giorno vincendole tutte e aggiudicandosi la finale interregionale. Vince anche le prestigiose Coppe Tosti e Baccelli e conferma la Lazio come la formazione più forte di Roma e dell'Italia centro-meridionale. Nel 1910 cessa l'attività agonistica per dedicarsi alla scultura.