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E' stato un buon calciatore nel ruolo di centromediano. Comincia la carriera di allenatore nel [[1946]] guidando l'Huddersfield e nel [[1949]] viene chiamato dalla [[Juventus FC|Juventus]]. Con i bianconeri vince subito il campionato ma la stagione successiva viene esonerato. Torna in Inghilterra e va a sedere sulla panchina del West Bromwich. Fa ritorno in Italia per allenare il Marzotto Valdagno e nel [[1953]] viene chiamato sulla panchina del Torino.
E' stato un buon calciatore nel ruolo di centromediano. Comincia la carriera di allenatore nel [[1946]] guidando l'Huddersfield e nel [[1949]] viene chiamato dalla [[Juventus FC|Juventus]]. Con i bianconeri vince subito il campionato ma la stagione successiva viene esonerato. Torna in Inghilterra e va a sedere sulla panchina del West Bromwich. Fa ritorno in Italia per allenare il Marzotto Valdagno e nel [[1953]] viene chiamato sulla panchina del Torino.


Passa poi alla [[Roma AS|Roma]] ma finita l'esperienza giallorossa, eccolo di nuovo in patria per guidare il Coventry City. Il dirigente [[Vaselli Mario|Mario Vaselli]] lo volle sulla panchina della Lazio in sostituzione di [[Copernico Roberto|Copernico]].
Passa poi alla [[Roma AS|Roma]] ma finita l'esperienza giallorossa, eccolo di nuovo in patria per guidare il Coventry City. Il dirigente [[Vaselli Mario|Mario Vaselli]] lo volle sulla panchina della Lazio, nel gennaio del [[1956]], in sostituzione di [[Copernico Roberto|Copernico]].


La stagione successiva, [[1956/57]], vede la Lazio ottenere un buon terzo posto e l'allenatore inglese porta la squadra a giocare un ottimo calcio. All'inizio della stagione seguente firma un contratto con l'[[Internazionale FC|Inter]] e la Lazio lo sostituisce con [[Ciric Milovan|Ciric]]. Successivamente allena il [[Genoa]] e poi viene chiamato da [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] ancora alla Lazio che era allenata da [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] prima e da [[Flamini Enrico|Flamini]] poi, per tentare di salvare, senza riuscirci, la squadra dalla sua prima retrocessione in [[Serie B]]. Si toglie però la soddisfazione di portare la squadra alla finale di [[Coppa Italia]] che i biancocelesti perderanno con la Fiorentina.
La stagione successiva, [[1956/57]], vede la Lazio ottenere un buon terzo posto e l'allenatore inglese porta la squadra a giocare un ottimo calcio. All'inizio della stagione seguente firma un contratto con l'[[Internazionale FC|Inter]] e la Lazio lo sostituisce con [[Ciric Milovan|Ciric]]. Successivamente allena il [[Genoa]] e poi viene chiamato da [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] ancora alla Lazio che era allenata da [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] prima e da [[Flamini Enrico|Flamini]] poi, per tentare di salvare, senza riuscirci, la squadra dalla sua prima retrocessione in [[Serie B]]. Si toglie però la soddisfazione di portare la squadra alla finale di [[Coppa Italia]] che i biancocelesti perderanno con la Fiorentina.

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Jesse Carver
L'arrivo di Carver

Jesse Carver è nato a Liverpool (Inghilterra) il 7 luglio 1911 ed è morto a Bournemouth (Inghilterra) il 29 novembre 2003.

E' stato un buon calciatore nel ruolo di centromediano. Comincia la carriera di allenatore nel 1946 guidando l'Huddersfield e nel 1949 viene chiamato dalla Juventus. Con i bianconeri vince subito il campionato ma la stagione successiva viene esonerato. Torna in Inghilterra e va a sedere sulla panchina del West Bromwich. Fa ritorno in Italia per allenare il Marzotto Valdagno e nel 1953 viene chiamato sulla panchina del Torino.

Passa poi alla Roma ma finita l'esperienza giallorossa, eccolo di nuovo in patria per guidare il Coventry City. Il dirigente Mario Vaselli lo volle sulla panchina della Lazio, nel gennaio del 1956, in sostituzione di Copernico.

La stagione successiva, 1956/57, vede la Lazio ottenere un buon terzo posto e l'allenatore inglese porta la squadra a giocare un ottimo calcio. All'inizio della stagione seguente firma un contratto con l'Inter e la Lazio lo sostituisce con Ciric. Successivamente allena il Genoa e poi viene chiamato da Tessarolo ancora alla Lazio che era allenata da Bernardini prima e da Flamini poi, per tentare di salvare, senza riuscirci, la squadra dalla sua prima retrocessione in Serie B. Si toglie però la soddisfazione di portare la squadra alla finale di Coppa Italia che i biancocelesti perderanno con la Fiorentina.

Complessivamente ha guidato la società biancoceleste per 81 partite, ottenendo 30 vittorie, 26 pareggi e 25 sconfitte. Come allenatore faceva molto affidamento sulla preparazione fisica ma tecnicamente introdusse la difesa a zona quasi totale e l'ala tornante che, per quei tempi, erano innovazioni d'avanguardia.