Selezione di opere di Ezio Sclavi: differenze tra le versioni

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| Cinque azzurri, arancio e giallo. <br> Verde nido che abbraccia splendori rosati. <br> Una finestra discrimine tra corpo e spirito. <br> Arabeschi di Matisse su mosaico del Bosforo.
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<p style="text-align:center;"> Scorcio aberrato di caseggiato dai tanti occhi chiusi sulla vita. <br> Cielo terso ma senza respiro. Sole che acceca vecchi muri e straduzze stracotte. <br> Alberi prepotenti. Stretta porta che non invita a passare. <br> Il mistero al di là di essa. </p>

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<p style="text-align:center;"> Dimore degli uomini ancorate su un cielo capovolto. Lievi, trasparenti, diafane. <br> Corrusco fortino che ospita respiri e sudori di un'umanità che teme la luce, teme il pulsare di un cuore reso pietra da sentori di morte. <br> Un progresso arrogante che turba antica quiete. </p>

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| Casette come dadini di intonaco colorato sommerse di erba e lavanda. Così come le ricorda la memoria, non come le vedono gli occhi. Luce trasparente che sedusse Cézanne, illuse Van Gogh, non turbò Picasso. Semplice bellezza in terra di Francia. {{-}} {{-}} [[Immagine:Ezio Sclavi - G. Braque - Case all'Estaque.jpg|center|200px|border]] <p style="text-align:center; font-weight:bold;"> G. Braque: Case all'Estaque – [[1908]] </p>
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Versione delle 21:34, 9 set 2012


Ezio Sclavi

Il calciatore, l'artista

"Un uomo d'Oltrepò"


Parte prima - Le vicende sportive di Ezio Sclavi

Parte seconda - L'artista Ezio Sclavi


Selezione di opere di Ezio Sclavi



Giocatore - 1951

Il ricordo di anni lontani...di fango e di dura terra spaccata dal sole..una sfera di cuoio arpionata tra traiettorie
rette e spezzate... colori infantili di maglie che fuggono come il tempo impietoso.
Passati odori di cuoio, di fango, di terra, di sole...



Il calciatore ferito - 1933
Occhi socchiusi rassegnati.
La gamba rossa di sangue rappreso.
Braccio disteso calzato da assurda scarpa.
Compagni ansiosi austeri monumenti fanno corteo al povero eroe.
Solo il pietoso masseur sa come lenire il dolore di vittima di troppa vitalità



Michelangelo: La Pietà - 1498


I compagni - 1933
Assorti nel vuoto di uno spogliatoio nudo.
Si attende l'inizio. Compagni ma soli



Giovane africano – Tra il 1942 ed il 1945

L'Africa e la sua gente. Sguardo fiero di aquila mai vinta. Bellezza regale su pelle d'oro. Spalle inclinate su schiena mai curva.



Il porto di Oneglia - 1950

Un cielo troppo piano per essere reale. Un'idea di cielo custodita nella memoria.
Tralicci e grovigli, angoli vivi e ombre nere.
Solitudine di sabbia umida. Masse colorate che celano l'orizzonte.
Verde catafalco che racchiude passate speranze.



Vaso di fiori – prima metà anni '50
Cinque azzurri, arancio e giallo.
Verde nido che abbraccia splendori rosati.
Una finestra discrimine tra corpo e spirito.
Arabeschi di Matisse su mosaico del Bosforo.



Porta San Martino – 1932

Scorcio aberrato di caseggiato dai tanti occhi chiusi sulla vita.
Cielo terso ma senza respiro. Sole che acceca vecchi muri e straduzze stracotte.
Alberi prepotenti. Stretta porta che non invita a passare.
Il mistero al di là di essa.



La tenda - 1932

Dimore degli uomini ancorate su un cielo capovolto. Lievi, trasparenti, diafane.
Corrusco fortino che ospita respiri e sudori di un'umanità che teme la luce, teme il pulsare di un cuore reso pietra da sentori di morte.
Un progresso arrogante che turba antica quiete.



Paesaggio in Provenza - 1933
Casette come dadini di intonaco colorato sommerse di erba e lavanda. Così come le ricorda la memoria, non come le vedono gli occhi. Luce trasparente che sedusse Cézanne, illuse Van Gogh, non turbò Picasso. Semplice bellezza in terra di Francia.

G. Braque: Case all'Estaque – 1908