Gualtieri Salvador (Salvatore): differenze tra le versioni

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Viene acquistato nel [[1940]] dal [[San Lorenzo de Almagro]].
Viene acquistato nel [[1940]] dal [[San Lorenzo de Almagro]].
Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste.
Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste.
Con la Lazio colleziona 159 presenze e 15 goals in [[Campionato]].
Con la Lazio colleziona 159 presenze e 15 goal in [[Campionato]].
Essendo arrivato alla Lazio allo scoppio della [[Prima Guerra Mondiale]] decise di rimanere in Italia nonostante quasi tutti i suoi connazionali avessero deciso di tornare in patria. Salavtore ebbe la soddisfazione di conquistare il Campionato Romano del [[1943/44]] e nel dopoguerra fu anche capitano della squadra. "Sellerone", questo il soprannome che gli era stato dato dai tifosi a motivo della sua altezza (m. 1,85), eccelse anche nel gioco di testa. Finita la sua carriera, al termine della stagione [[1949/50]], tornò in Argentina ma subito dopo si trasferì in Brasile per impiantare una piantagione di caffè insieme al suo grande amico biancoceleste [[Ramella Luciano|Ramella]]. Nel [[1961]] tornò a Roma anche per l'insistenza di sua moglie che era romana e per un periodo tornò alla Lazio facendo il secondo di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] nel [[Campionato]] [[1961/62]]. Finita quest'esperienza si ritirò completamente dall'ambiente sportivo ma ogni domenica era allo stadio per assistere alle partite della sua Lazio.


[[Categoria:Biografie|Gualtieri Salvatore]]
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Centrocampista, nato a Buenos Aires (Argentina) il 14 Maggio 1917. Viene acquistato nel 1940 dal San Lorenzo de Almagro. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 159 presenze e 15 goal in Campionato. Essendo arrivato alla Lazio allo scoppio della Prima Guerra Mondiale decise di rimanere in Italia nonostante quasi tutti i suoi connazionali avessero deciso di tornare in patria. Salavtore ebbe la soddisfazione di conquistare il Campionato Romano del 1943/44 e nel dopoguerra fu anche capitano della squadra. "Sellerone", questo il soprannome che gli era stato dato dai tifosi a motivo della sua altezza (m. 1,85), eccelse anche nel gioco di testa. Finita la sua carriera, al termine della stagione 1949/50, tornò in Argentina ma subito dopo si trasferì in Brasile per impiantare una piantagione di caffè insieme al suo grande amico biancoceleste Ramella. Nel 1961 tornò a Roma anche per l'insistenza di sua moglie che era romana e per un periodo tornò alla Lazio facendo il secondo di Lorenzo nel Campionato 1961/62. Finita quest'esperienza si ritirò completamente dall'ambiente sportivo ma ogni domenica era allo stadio per assistere alle partite della sua Lazio.