Articolo del giorno: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
| Riga 1: | Riga 1: | ||
__NOTOC__ |
__NOTOC__ |
||
[[Immagine: |
[[Immagine:05lug87a.jpg|thumb|left|180px|Il biglietto (blu) della gara]] |
||
[[Immagine: |
[[Immagine:05lug87b.jpg|thumb|right|180px|L'esodo dei tifosi biancocelesti a Napoli]] |
||
[[Immagine: |
[[Immagine:05lug1987bigl.jpg|thumb|left|180px|Il biglietto (giallo) della gara]] |
||
[[Immagine: |
[[Immagine:05lug87e.jpg|thumb|right|180px|Il cross di Massimo Piscedda da cui scaturisce la rete laziale]] |
||
[[Immagine: |
[[Immagine:05lug87c.jpg|thumb|left|180px|L'occasionissima di Boito per il Campobasso]] |
||
[[Immagine:21giu87b.jpg|thumb|right|180px|L'esultanza e la corsa di Giuliano Fiorini dopo la rete]] |
|||
== |
==5 luglio 1987 - Lazio-Campobasso 1-0 - La storica rete di Fabio Poli == |
||
[[1986/87|Stagione]] |
[[1986/87|Stagione]] |
||
[[Sabato 27 giugno 1987 - Napoli, stadio San Paolo - Taranto-Lazio 1-0|Turno precedente]] |
|||
{{datalink| |
{{datalink|5|luglio|1987}} - '''[[1987|2.330]]''' - [[Campionato]] di [[Serie B]] [[1986/87]] - '''Gara 2 - Spareggi per la permanenza in [[Serie B]]''' |
||
'''LAZIO:''' [[Terraneo Giuliano|Terraneo]], [[ |
'''LAZIO:''' [[Terraneo Giuliano|Terraneo]], [[Acerbis Antonio Elia|Acerbis]], [[Magnocavallo Giorgio|Magnocavallo]] (39' [[Piscedda Massimo|Piscedda]]), [[Camolese Giancarlo|Camolese]], [[Gregucci Angelo Adamo|Gregucci]], [[Marino Raimondo|Marino]], [[Poli Fabio|Poli]], [[Caso Domenico|Caso]], [[Fiorini Giuliano|Fiorini]] (74' [[Brunetti Luca|Brunetti]]), [[Pin Gabriele|Pin]], [[Mandelli Paolo|Mandelli]]. A disposizione: [[Ielpo Mario|Ielpo]], [[Filisetti Daniele|Filisetti]], [[Rizzolo Antonio|Rizzolo]]. Allenatore: [[Fascetti Eugenio|Fascetti]]. |
||
''' |
'''CAMPOBASSO:''' M.Bianchi, Parpiglia, Della Pietra (62' Mollica), Maestripieri, Anzivino, Lupo, Evangelisti, Baldini, Perrone, Goretti, [[Vagheggi Claudio|Vagheggi]] (43' Boito). A disposizione: [[Picca Enrico|Picca]], Accardi, [[Pivotto Silvano|Pivotto]]. Allenatore: [[Vitali Giampiero|Vitali]]. |
||
'''Arbitro:''' Sig. |
'''Arbitro:''' Sig. Casarin (Milano). |
||
'''Marcatori:''' |
'''Marcatori:''' 53' [[Poli Fabio|Poli]]. |
||
'''Note:''' cielo nuvoloso, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti [[Vagheggi Claudio|Vagheggi]] e [[Marino Raimondo|Marino]] per comportamento non regolamentare e [[Caso Domenico|Caso]] per proteste. Angoli 6 a 4 per il Campobasso. Questa la classifica finale degli spareggi: Taranto punti 3, Lazio punti 2, Campobasso punti 1. Taranto e Lazio restano in [[Serie B]] mentre il Campobasso retrocede in [[Serie C]]. La gara Campobasso-Taranto, dell'[[1 luglio]] e sempre disputata al San Paolo di Napoli, si era conclusa con il risultato di 1-1. |
|||
'''Note:''' giornata afosa con cielo parzialmente coperto, terreno in ottime condizioni. Espulso al 67' Montani per doppia ammonizione. Ammoniti [[Camolese Giancarlo|Camolese]] e Rondon. Angoli: 12 a 7 per la Lazio. |
|||
'''Spettatori:''' |
'''Spettatori:''' 25 mila di cui 20.398 paganti per un incasso di Lire 201.865.000. |
||
[[L'Unità]] titola: "Si salva la Lazio. Un gol di [[Poli Fabio|Poli]] condanna i rossoblu di Vitali alla retrocessione. Ai molisani resta però una speranza legata alla giustizia sportiva. Campobasso in [[Serie C|C]], ma il "totonero"...". |
|||
[[L'Unità]] titola: "La Lazio soffre per 82 minuti. Batte il Vicenza solo alla fine. Ora per evitare la [[Serie C|C]] sfida Taranto e Campobasso. [[Fiorini Giuliano|Fiorini]] compie il miracolo. Resiste a lungo il bunker veneto difeso da dieci uomini per l'espulsione di Montani. L'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] ha tremato". |
|||
L'articolo così prosegue: |
L'articolo così prosegue: |
||
E' finita tra gli abbracci, qualche lacrima e la corsa verso la curva B, quella della splendida tifoseria napoletana [[Campione d'Italia|campione d'Italia]], ieri invasa da oltre ventimila laziali, tutti vestiti di bianco e azzurro. In omaggio a loro, al caldo ed inesauribile incitamento verso quella curva sono volate maglie intrise di sudore, calzettoni, scarpe e tutto quello che poteva essere considerato come un souvenir di una storica giornata di calcio. Casarin, un arbitro con i fiocchi per una partita giocata con grande animosità, ma anche con grande cavalleria, aveva appena fischiato la fine di una sfida entusiasmante, giocata dai protagonisti fino allo stremo delle loro forze, sfida che permetteva alla Lazio, grazie al goal del suo fromboliere [[Poli Fabio|Poli]], di conservare la sua poltrona in [[Serie B|serie B]]. Per l'esercito della tifoseria laziale, che imitando quella partenopea nel giorno dello [[Scudetto|scudetto]] restava ferma al suo posto senza tentare sciocche invasioni, era la liberazione da un incubo durata trentotto giornate di [[Campionato|campionato]], iniziato in terribile salita, con quei nove punti di handicap e terminato con il supplemento di due massacranti spareggi. L'obiettivo salvezza era stato centrato. La Lazio, va detto subito, ha meritato di vincere per quella sua condotta di gara sbarazzina e per quella ferrea volontà di non precipitare nell'inferno della [[Serie C|serie C]]. La sua vittoria l'ha riconquistata sul campo, in virtù di una gara disputata con molta intelligenza e quasi perfetta sul piano tattico. Per costringere il Campobasso alla resa, si doveva percorrere una sola strada: quella di aggirare la sua munita roccaforte con un tourbillon ossessivo sulle fasce laterali, dove si catapultavano a lungo [[Acerbis Antonio Elia|Acerbis]] e [[Camolese Giancarlo|Camolese]] sulla destra, [[Magnocavallo Giorgio|Magnocavallo]], finché è stato in campo, sostituito poi degnamente da [[Piscedda Massimo|Piscedda]], e [[Marino Raimondo|Marino]], che sul campo del San Paolo, che l'ha visto in passato tante volte protagonista, ha disputato una delle sue migliori partite da quando è approdato alla Lazio. Insomma, con un lavoro ai fianchi, per dirla in gergo pugilistico, che alla lunga fiaccasse la resistenza dei molisani. Questo incessante andirivieni stordiva e annichiliva il Campobasso, che commetteva il madornale errore di chiudersi quasi a riccio nella sua metà campo. E quando si sceglie la strada della rinuncia puntualmente si subisce la punizione. Il film della vittoria della Lazio ricorda [[Domenica 21 giugno 1987 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-L.R.Vicenza 1-0|quella di venti giorni fa]] con il Vicenza. Come allora, nell'ultima giornata di [[Campionato|campionato]], a decidere in positivo il destino della Lazio era stato uno dei suoi uomini di maggior spicco. |
|||
Braccia tentacolari, presa da fabbro, agilità da scimmia: il portiere di riserva del Vicenza, al secolo Ennio Dal Bianco, ad un certo momento è parso provenire da un altro pianeta. La Lazio premeva, asserragliava nell'area piccola gli avversari (accomunati dallo stesso destino, cioè con spalancato il baratro della retrocessione), ma il risultato non si schiodava. Ed il merito era tutto di Dal Bianco che letteralmente bombardato da ogni parte erigeva un muro davanti a sé. Capitolerà soltanto nel finale, su tiro di [[Fiorini Giuliano|Fiorini]] e con la squadra ridotta in "dieci". Ma anche i suoi compagni gli danno una mano, spezzando le trame biancazzurre facendo leva sul pressing e su scorrettezze a ripetizione. Una sorta di catenaccio gigantesco con il preciso obiettivo di agguantare quel pareggio che al peggio sarebbe servito per arrivare agli spareggi. Insomma, una partita a binari prefissati: Lazio all'attacco, Vicenza in difesa. E' così è stato per tutto l'incontro, finché l'espulsione di Montani ha scompaginato i piani di Magni e dei suoi ragazzi. I 500 tifosi del Vicenza hanno gridato allo scandalo rintuzzati ferocemente dagli sfottò di quelli biancazzurri. Ma il sig. D'Elia a quel punto non ha fatto altro che applicare il regolamento. Montani era stato ammonito una prima volta (sempre nella ripresa) per un calcione rifilato a [[Caso Domenico|Caso]]. Il secondo fallo su [[Podavini Gabriele|Podavini]] gli è costato, a poco più di 25' dal termine dell'incontro, la via degli spogliatoi. Forse D'Elia è stato troppo severo, forse presta il fianco alla condanna di fiscalismo nell'occasione particolare, soprattutto allorché due squadre lottano per non affogare. Sicuramente non avrebbe potuto fare il Salomone, obiettiamo soltanto che ben altri sono i falli da cartellino rosso. |
|||
► [[Domenica |
► [[Domenica 5 luglio 1987 - Napoli, stadio San Paolo - Lazio-Campobasso 1-0|Clicca qui per continuare la lettura]] |
||
{{-}} |
{{-}} |
||
[[ |
[[File:giar.jpg|thumb|left|180px|Gildo Arena]] |
||
==Ermenegildo "Gildo" Arena== |
|||
==Franco Cordova== |
|||
Pallanuotista della S.S. Lazio. Detto "Gildo". Nato a Napoli il [[23 febbraio]] [[1921]], deceduto ivi il [[5 luglio]] [[2005]]. |
|||
Centrocampista, nato a Forlì il [[21 giugno]] [[1944]]. Meglio conosciuto come Ciccio Cordova. |
|||
Quando l'Italia vinse le Olimpiadi di Londra del [[1948]], Arena militava nella Lazio con [[Ghira Aldo|Ghira]] e [[Ognio Geminio|Ognio]]. Vinse anche il titolo europeo a Budapest nel 1947. La sua carriera si è svolta in gran parte nella Rari Nantes Napoli e nella Canottieri Napoli. Fu autore dei più importanti goal del torneo olimpico con tiri di sua invenzione chiamati "beduine" e con geniali "palombelle". |
|||
Quando nell'estate [[1976]] i giornali pubblicarono la notizia che il capitano della [[Roma AS|Roma]] stava per passare alla Lazio, non poche furono le polemiche tra i tifosi. Da una parte i tifosi giallorossi gridavano al tradimento, dall'altra, metà dei tifosi laziali era felice perchè si trattava comunque di un forte giocatore, mentre l'altra metà non lo voleva per il suo lungo passato nelle file dei "cugini". Cordova scelse la Lazio per "vendicarsi" del trattamento subito dalla sua ex squadra che lo aveva messo sul mercato. Non voleva andar via da Roma, anche per problemi personali che lo legavano alla città. Per questo si offrì alla Lazio, obbligando la [[Roma]] (che intendeva venderlo al [[Verona]]) a cederlo ai biancazzurri. Alla fine il calciatore la spuntò e arrivò alla Lazio dopo aver militato, oltre che nella [[Roma]], nella [[Salernitana]], nel [[Brescia]] e nel [[Catania]]. |
|||
► [[ |
► [[Arena Ermenegildo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
||
{{-}} |
|||
[[Immagine:Crespo.jpg|left|180px|thumb|Hernan Jorge Crespo]] |
|||
==Hernan Crespo== |
|||
Attaccante, nato a Florida (Argentina) il [[5 luglio]] [[1975]]. |
|||
Milita nel [[River Plate]]. Viene acquistato nel [[2000]] dal [[Parma]]. Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste. Vince la classifica cannonieri nel [[2000/01]] con 26 reti in trentadue partite. |
|||
► [[Crespo Hernan Jorge|Clicca qui per continuare la lettura]] |
|||
{{-}} {{-}} {{-}} |
{{-}} {{-}} {{-}} |
||
Versione delle 14:34, 5 lug 2014





5 luglio 1987 - Lazio-Campobasso 1-0 - La storica rete di Fabio Poli
5 luglio 1987 - 2.330 - Campionato di Serie B 1986/87 - Gara 2 - Spareggi per la permanenza in Serie B
LAZIO: Terraneo, Acerbis, Magnocavallo (39' Piscedda), Camolese, Gregucci, Marino, Poli, Caso, Fiorini (74' Brunetti), Pin, Mandelli. A disposizione: Ielpo, Filisetti, Rizzolo. Allenatore: Fascetti.
CAMPOBASSO: M.Bianchi, Parpiglia, Della Pietra (62' Mollica), Maestripieri, Anzivino, Lupo, Evangelisti, Baldini, Perrone, Goretti, Vagheggi (43' Boito). A disposizione: Picca, Accardi, Pivotto. Allenatore: Vitali.
Arbitro: Sig. Casarin (Milano).
Marcatori: 53' Poli.
Note: cielo nuvoloso, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti Vagheggi e Marino per comportamento non regolamentare e Caso per proteste. Angoli 6 a 4 per il Campobasso. Questa la classifica finale degli spareggi: Taranto punti 3, Lazio punti 2, Campobasso punti 1. Taranto e Lazio restano in Serie B mentre il Campobasso retrocede in Serie C. La gara Campobasso-Taranto, dell'1 luglio e sempre disputata al San Paolo di Napoli, si era conclusa con il risultato di 1-1.
Spettatori: 25 mila di cui 20.398 paganti per un incasso di Lire 201.865.000.
L'Unità titola: "Si salva la Lazio. Un gol di Poli condanna i rossoblu di Vitali alla retrocessione. Ai molisani resta però una speranza legata alla giustizia sportiva. Campobasso in C, ma il "totonero"...".
L'articolo così prosegue: E' finita tra gli abbracci, qualche lacrima e la corsa verso la curva B, quella della splendida tifoseria napoletana campione d'Italia, ieri invasa da oltre ventimila laziali, tutti vestiti di bianco e azzurro. In omaggio a loro, al caldo ed inesauribile incitamento verso quella curva sono volate maglie intrise di sudore, calzettoni, scarpe e tutto quello che poteva essere considerato come un souvenir di una storica giornata di calcio. Casarin, un arbitro con i fiocchi per una partita giocata con grande animosità, ma anche con grande cavalleria, aveva appena fischiato la fine di una sfida entusiasmante, giocata dai protagonisti fino allo stremo delle loro forze, sfida che permetteva alla Lazio, grazie al goal del suo fromboliere Poli, di conservare la sua poltrona in serie B. Per l'esercito della tifoseria laziale, che imitando quella partenopea nel giorno dello scudetto restava ferma al suo posto senza tentare sciocche invasioni, era la liberazione da un incubo durata trentotto giornate di campionato, iniziato in terribile salita, con quei nove punti di handicap e terminato con il supplemento di due massacranti spareggi. L'obiettivo salvezza era stato centrato. La Lazio, va detto subito, ha meritato di vincere per quella sua condotta di gara sbarazzina e per quella ferrea volontà di non precipitare nell'inferno della serie C. La sua vittoria l'ha riconquistata sul campo, in virtù di una gara disputata con molta intelligenza e quasi perfetta sul piano tattico. Per costringere il Campobasso alla resa, si doveva percorrere una sola strada: quella di aggirare la sua munita roccaforte con un tourbillon ossessivo sulle fasce laterali, dove si catapultavano a lungo Acerbis e Camolese sulla destra, Magnocavallo, finché è stato in campo, sostituito poi degnamente da Piscedda, e Marino, che sul campo del San Paolo, che l'ha visto in passato tante volte protagonista, ha disputato una delle sue migliori partite da quando è approdato alla Lazio. Insomma, con un lavoro ai fianchi, per dirla in gergo pugilistico, che alla lunga fiaccasse la resistenza dei molisani. Questo incessante andirivieni stordiva e annichiliva il Campobasso, che commetteva il madornale errore di chiudersi quasi a riccio nella sua metà campo. E quando si sceglie la strada della rinuncia puntualmente si subisce la punizione. Il film della vittoria della Lazio ricorda quella di venti giorni fa con il Vicenza. Come allora, nell'ultima giornata di campionato, a decidere in positivo il destino della Lazio era stato uno dei suoi uomini di maggior spicco.
► Clicca qui per continuare la lettura

Ermenegildo "Gildo" Arena
Pallanuotista della S.S. Lazio. Detto "Gildo". Nato a Napoli il 23 febbraio 1921, deceduto ivi il 5 luglio 2005.
Quando l'Italia vinse le Olimpiadi di Londra del 1948, Arena militava nella Lazio con Ghira e Ognio. Vinse anche il titolo europeo a Budapest nel 1947. La sua carriera si è svolta in gran parte nella Rari Nantes Napoli e nella Canottieri Napoli. Fu autore dei più importanti goal del torneo olimpico con tiri di sua invenzione chiamati "beduine" e con geniali "palombelle".
► Clicca qui per continuare la lettura

Hernan Crespo
Attaccante, nato a Florida (Argentina) il 5 luglio 1975.
Milita nel River Plate. Viene acquistato nel 2000 dal Parma. Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste. Vince la classifica cannonieri nel 2000/01 con 26 reti in trentadue partite.
► Clicca qui per continuare la lettura
| ► Torna ad inizio pagina |