Furiassi Zeffiro: differenze tra le versioni

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Terzino, nato a Pesaro il [[19 gennaio]] [[1923]] e deceduto a Firenze il [[4 novembre]] [[1974]].
Terzino, nato a Pesaro il [[19 gennaio]] [[1923]], morto a Firenze il [[4 novembre]] [[1974]]. Iniziò la carriera nel [[1939/40]] nella squadra della sua città, la Vis Pesaro in [[Serie C|serie C]] dopo aver praticato anche l'atletica leggera e aver giocato al calcio nella squadretta del rione Porto. L'anno successivo fu acquistato dalla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] insieme al suo compagno di squadra Avanzolini per 15.000 lire. Presidente dei viola era quel Marchese Ridolfi, creatore del centro tecnico di Coverciano, mentre l'allenatore era Galluzzi. Nel [[1940/41]] e [[1941/42]] fu titolare solo in 2 partite mentre nel campionato [[1942/43]] disputò 29 gare. A causa dell'occupazione tedesca dovette fuggire dalla città e si stabilì a Carpi; dopo un anno fu ingaggiato dalla Biellese in [[Serie B|serie B]] dove disputò il campionato del Nord. Tornò alla Fiorentina nella stagione [[1946/47]] dove rimase per tre stagioni giocando 86 gare. In questo periodo ebbe la fiducia di tutti gli allenatori che sedettero sulla panchina viola. A tale proposito, proprio per comprendere la considerazione di cui Zeffiro godeva, bisogna ricordare che la riserva di Zeffiro era il fortissimo Cervato. Pur in tempi difficili come quelli della guerra o negli anni immediatamente successivi, la professionalità di Furiassi era proverbiale. Infatti, in una recente intervista, il compagno di squadra Avanzolini ricorda come, finiti gli allenamenti, andassero in bicicletta al campo di atletica dell'Assi Giglio Rosso a Piazzale Michelangelo dove si cimentavano nel salto in alto e nel mezzofondo. Nella stagione [[1949/50]], fortemente voluto dal Presidente [[Zenobi Remo|Zenobi]] e dall'allenatore [[Sperone Mario|Sperone]], fu acquistato dalla Lazio. In questa Società le qualità calcistiche di Zeffiro migliorarono ulteriormente tanto che, insieme ai suoi compagni di squadra [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] e [[Remondini Leandro|Remondini]], fu chiamato dal commissario tecnico Ferruccio Novo a disputare i mondiali del [[1950]] in Brasile giocando 2 partite contro Svezia e Paraguay. Inoltre, unico giocatore della Lazio, fu invitato dopo la tragedia di Superga a giocare una partita di beneficenza in ricordo del Grande Torino. Insieme ai suoi compagni di squadra [[Antonazzi Francesco|Antonazzi]], [[Malacarne Stefano|Malacarne]], [[Alzani Romolo|Alzani]], [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]] e al portiere [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] costituì quella [[Difesa di ferro|difesa]] cosìdetta "di ferro" che consentì alla Lazio di arrivare per 3 anni di seguito quarta in classifica. Nella Società romana rimase fino alla stagione [[1954/55]] disputando in tutto 122 incontri distribuiti nei primi 5 anni di permaneza (nella sesta e ultima stagione prende parte solo ad incontri del Campionato Riserve). Nel [[1955/56]] gioca con il Foligno.

Iniziò la carriera nel [[1939/40]] nella squadra della sua città, la Vis Pesaro in [[Serie C|serie C]] dopo aver praticato anche l'atletica leggera e aver giocato al calcio nella squadretta del rione Porto. L'anno successivo fu acquistato dalla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] insieme al suo compagno di squadra Avanzolini per 15.000 lire. Presidente dei viola era quel Marchese Ridolfi, creatore del centro tecnico di Coverciano, mentre l'allenatore era Galluzzi. Nel [[1940/41]] e [[1941/42]] fu titolare solo in 2 partite mentre nel campionato [[1942/43]] disputò 29 gare. A causa dell'occupazione tedesca dovette fuggire dalla città e si stabilì a Carpi; dopo un anno fu ingaggiato dalla Biellese in [[Serie B|serie B]] dove disputò il campionato del Nord. Tornò alla Fiorentina nella stagione [[1946/47]] dove rimase per tre stagioni giocando 86 gare. In questo periodo ebbe la fiducia di tutti gli allenatori che sedettero sulla panchina viola. A tale proposito, proprio per comprendere la considerazione di cui Zeffiro godeva, bisogna ricordare che la riserva di Zeffiro era il fortissimo Cervato.

Pur in tempi difficili come quelli della guerra o negli anni immediatamente successivi, la professionalità di Furiassi era proverbiale. Infatti, in una recente intervista, il compagno di squadra Avanzolini ricorda come, finiti gli allenamenti, andassero in bicicletta al campo di atletica dell'Assi Giglio Rosso a Piazzale Michelangelo dove si cimentavano nel salto in alto e nel mezzofondo. Nella stagione [[1949/50]], fortemente voluto dal Presidente [[Zenobi Remo|Zenobi]] e dall'allenatore [[Sperone Mario|Sperone]], fu acquistato dalla Lazio. In questa Società le qualità calcistiche di Zeffiro migliorarono ulteriormente tanto che, insieme ai suoi compagni di squadra [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] e [[Remondini Leandro|Remondini]], fu chiamato dal commissario tecnico Ferruccio Novo a disputare i mondiali del [[1950]] in Brasile giocando 2 partite contro Svezia e Paraguay. Inoltre, unico giocatore della Lazio, fu invitato dopo la tragedia di Superga a giocare una partita di beneficenza in ricordo del Grande Torino. Insieme ai suoi compagni di squadra [[Antonazzi Francesco|Antonazzi]], [[Malacarne Stefano|Malacarne]], [[Alzani Romolo|Alzani]], [[Sentimenti (III) Vittorio|Sentimenti (III)]] e al portiere [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] costituì quella [[Difesa di ferro|difesa]] cosìdetta "di ferro" che consentì alla Lazio di arrivare per 3 anni di seguito quarta in classifica.

Nella Società romana rimase fino alla stagione [[1954/55]] disputando in tutto 122 incontri distribuiti nei primi 5 anni di permanenza (nella sesta e ultima stagione prende parte solo ad incontri del Campionato Riserve). Nel [[1955/56]] gioca con il Foligno.
Zeffiro Furiassi è stato un terzino completo. Dotato di un fisico compatto (m 1,67 per kg 67) era implacabile in marcatura ma, dotato anche di grande tecnica e di elevata velocità, sapeva leggere le partite dal punto di vista tattico e, anticipando i moderni esterni, presidiava tutta la fascia di sua competenza con acume e intelligenza e forniva spesso ai propri centrocampisti palloni capaci di ribaltare il fronte del gioco. Queste sue qualità lo hanno reso molto amato dal pubblico laziale che lo ricorda con affetto anche a causa della sua prematura scomparsa. Come nota di cronaca e per ribadire ancora una volta il modo d'intendere lo sport, si può ricordare che Zeffiro era il cugino di Ansaldo Furiassi, con il quale Zeffiro iniziò l'attività agonistica, che è stato fino alla morte, avvenuta nel [[2001]], una figura emblematica del mondo sportivo pesarese e italiano avendo praticato con enorme successo quasi tutti gli sport e che ancora detiene il record sulla maratona per atleti over 80.
Zeffiro Furiassi è stato un terzino completo. Dotato di un fisico compatto (m 1,67 per kg 67) era implacabile in marcatura ma, dotato anche di grande tecnica e di elevata velocità, sapeva leggere le partite dal punto di vista tattico e, anticipando i moderni esterni, presidiava tutta la fascia di sua competenza con acume e intelligenza e forniva spesso ai propri centrocampisti palloni capaci di ribaltare il fronte del gioco. Queste sue qualità lo hanno reso molto amato dal pubblico laziale che lo ricorda con affetto anche a causa della sua prematura scomparsa. Come nota di cronaca e per ribadire ancora una volta il modo d'intendere lo sport, si può ricordare che Zeffiro era il cugino di Ansaldo Furiassi, con il quale Zeffiro iniziò l'attività agonistica, che è stato fino alla morte, avvenuta nel [[2001]], una figura emblematica del mondo sportivo pesarese e italiano avendo praticato con enorme successo quasi tutti gli sport e che ancora detiene il record sulla maratona per atleti over 80.


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Immagine:furiassimorte.jpg|La notizia della sua morte sul Corriere Della Sera
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Image:Zeffiro Furiassi figurina.jpg|La figurina Lavazza di Furiassi
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[[Categoria:Biografie|Furiassi ,Zeffiro]]
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Versione delle 00:15, 19 gen 2016

Zeffiro Furiassi

Terzino, nato a Pesaro il 19 gennaio 1923 e deceduto a Firenze il 4 novembre 1974.

Iniziò la carriera nel 1939/40 nella squadra della sua città, la Vis Pesaro in serie C dopo aver praticato anche l'atletica leggera e aver giocato al calcio nella squadretta del rione Porto. L'anno successivo fu acquistato dalla Fiorentina insieme al suo compagno di squadra Avanzolini per 15.000 lire. Presidente dei viola era quel Marchese Ridolfi, creatore del centro tecnico di Coverciano, mentre l'allenatore era Galluzzi. Nel 1940/41 e 1941/42 fu titolare solo in 2 partite mentre nel campionato 1942/43 disputò 29 gare. A causa dell'occupazione tedesca dovette fuggire dalla città e si stabilì a Carpi; dopo un anno fu ingaggiato dalla Biellese in serie B dove disputò il campionato del Nord. Tornò alla Fiorentina nella stagione 1946/47 dove rimase per tre stagioni giocando 86 gare. In questo periodo ebbe la fiducia di tutti gli allenatori che sedettero sulla panchina viola. A tale proposito, proprio per comprendere la considerazione di cui Zeffiro godeva, bisogna ricordare che la riserva di Zeffiro era il fortissimo Cervato.

Pur in tempi difficili come quelli della guerra o negli anni immediatamente successivi, la professionalità di Furiassi era proverbiale. Infatti, in una recente intervista, il compagno di squadra Avanzolini ricorda come, finiti gli allenamenti, andassero in bicicletta al campo di atletica dell'Assi Giglio Rosso a Piazzale Michelangelo dove si cimentavano nel salto in alto e nel mezzofondo. Nella stagione 1949/50, fortemente voluto dal Presidente Zenobi e dall'allenatore Sperone, fu acquistato dalla Lazio. In questa Società le qualità calcistiche di Zeffiro migliorarono ulteriormente tanto che, insieme ai suoi compagni di squadra Sentimenti (IV) e Remondini, fu chiamato dal commissario tecnico Ferruccio Novo a disputare i mondiali del 1950 in Brasile giocando 2 partite contro Svezia e Paraguay. Inoltre, unico giocatore della Lazio, fu invitato dopo la tragedia di Superga a giocare una partita di beneficenza in ricordo del Grande Torino. Insieme ai suoi compagni di squadra Antonazzi, Malacarne, Alzani, Sentimenti (III) e al portiere Sentimenti (IV) costituì quella difesa cosìdetta "di ferro" che consentì alla Lazio di arrivare per 3 anni di seguito quarta in classifica.

Nella Società romana rimase fino alla stagione 1954/55 disputando in tutto 122 incontri distribuiti nei primi 5 anni di permanenza (nella sesta e ultima stagione prende parte solo ad incontri del Campionato Riserve). Nel 1955/56 gioca con il Foligno. Zeffiro Furiassi è stato un terzino completo. Dotato di un fisico compatto (m 1,67 per kg 67) era implacabile in marcatura ma, dotato anche di grande tecnica e di elevata velocità, sapeva leggere le partite dal punto di vista tattico e, anticipando i moderni esterni, presidiava tutta la fascia di sua competenza con acume e intelligenza e forniva spesso ai propri centrocampisti palloni capaci di ribaltare il fronte del gioco. Queste sue qualità lo hanno reso molto amato dal pubblico laziale che lo ricorda con affetto anche a causa della sua prematura scomparsa. Come nota di cronaca e per ribadire ancora una volta il modo d'intendere lo sport, si può ricordare che Zeffiro era il cugino di Ansaldo Furiassi, con il quale Zeffiro iniziò l'attività agonistica, che è stato fino alla morte, avvenuta nel 2001, una figura emblematica del mondo sportivo pesarese e italiano avendo praticato con enorme successo quasi tutti gli sport e che ancora detiene il record sulla maratona per atleti over 80.





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