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Nato in Austria. Di lui si hanno pochissime testimonianze. In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel [[1934]] e [[1938]], lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga. Fu allenatore del [[Vicenza]] nel [[1922/23]] e poi forse andò negli U.S.A. alla fine del [[1923]]. Lo ritroviamo sulla panchina del [[Venezia]] dal [[1924]] al [[1927]] e nella Lazio, successore dell'austriungarico [[Lowy Emanuele|Emanuele Lowy]], dall'inizio del campionato [[1927/28]] alla stagione [[1928/29]] quando fu esonerato da [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] che prima lo sostituì con una commissione di tecnici e poi con [[Piselli Pietro|Pietro Piselli]]. In un'intervista rilasciata alla stampa dal dirigente laziale [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]] nel [[1932]], del tecnico se ne sottolineano le ottime capacità tecnico-tattiche ma anche un non adeguato approccio psicologico con i componenti della squadra biancoceleste. Come giocatore fu nazionale per 11 incontri. |
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Versione delle 09:40, 1 mag 2008
Nato in Austria. Di lui si hanno pochissime testimonianze. In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel 1934 e 1938, lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga. Fu allenatore del Vicenza nel 1922/23 e poi forse andò negli U.S.A. alla fine del 1923. Lo ritroviamo sulla panchina del Venezia SSC dal 1924 al 1927 e nella Lazio, successore dell'austriungarico Emanuele Lowy, dall'inizio del campionato 1927/28 alla stagione 1928/29 quando fu esonerato da Remo Zenobi che prima lo sostituì con una commissione di tecnici e poi con Pietro Piselli. In un'intervista rilasciata alla stampa dal dirigente laziale Olindo Bitetti nel 1932, del tecnico se ne sottolineano le ottime capacità tecnico-tattiche ma anche un non adeguato approccio psicologico con i componenti della squadra biancoceleste. Come giocatore fu nazionale per 11 incontri.