Bitetti Olindo: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Olindo Bitetti_25 anni.jpg|thumb|left|200px|Olindo Bitetti negli anni '20 <BR> Dal libro "Il nido dell'Aquila" di Emilia Corelli]]
[[Immagine:Olindo Bitetti_25 anni.jpg|thumb|left|200px|Olindo Bitetti negli anni '20 <br> Dal libro "Il nido dell'Aquila" di Emilia Corelli]]
[[File:bix1.jpg|thumb|left|200px|Bitetti, il canottiere con i baffi, accanto a Gabriele D'Annunzio giunto a Roma in battello via mare per celebrare l'impresa di Fiume. Poiché il piroscafo non poteva passare sotto i ponti del Tevere fu prelevato da un armo del Circolo Canottieri Aniene di cui uno dei vogatori era appunto Bitetti]]
[[File:bit1.jpg|thumb|right|200px|Olindo Bitetti allo Stadio Nazionale del P.F. con i suoi cani. E' il 1933]]
[[File:ped bit.jpg|thumb|left|200px|Olindo Bitetti con alcuni nuotatori. L'atleta in costume a sinistra è Carlo Pedersoli]]
[[Immagine:Bite.JPG|200px|thumb|right|Olindo Bitetti]]
[[Immagine:Bite.JPG|200px|thumb|right|Olindo Bitetti]]
[[File:bitetti canoist.jpg|thumb|left|200px|Bitetti sul singolo sotto Ponte Margherita. E' il 1905. Sulla destra le case galleggianti dell'Aniene, della Tevere e della Romana Nuoto]]
[[Immagine:Olindo Bitetti_tessera.jpg|thumb|left|200px|La tessera di Olindo Bitetti <BR> (gent.conc. Antonio Buccioni)]]
[[Immagine:Bite.tessera.JPG|200px|thumb|right|La tessera di Olindo Bitetti <BR> (gent.conc. Antonio Buccioni)]]
[[File:Bitetti.jpg|thumb|right|200px|"Il Messaggero" del 23 gennaio 1938 annuncia l'assegnazione ad interim a Bitetti della presidenza della sezione Calcio]]
[[File:sp bitetti.jpg|thumb|left|160px|Un breve ritratto di un giornale del 1912]]
In forma non ufficiale fu uno dei fondatori della Lazio ma non figura come tale in quanto la sua età, 13 anni e 5 mesi, non gli consentì di far parte giuridicamente di una società. Nato a Caserta il [[6 maggio]] [[1886]] da Emilio Bitetti. Abitava a Roma in Via Gioacchino Belli n. 60. Tradizionalmente, ma probabilmente erroneamente, creduto elemento determinante nella scelta del nome della Società Podistica biancoceleste. E' nella formazione che disputò il primo derby in [[Piazza d'Armi]] contro la [[Virtus]]. Come atleta ha militato nella squadra di pallanuoto biancoceleste. In qualità di dirigente e vice-presidente, è stato sempre presente in ogni momento della storia della società con passione e fedeltà uniche. E' stato il primo Presidente del Comitato Regionale Laziale del calcio all'atto della sua costituzione ([[1909]]), l'attuale Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti. Nel [[1912]], mentre è corrispondente di guerra nei Balcani, è eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Durante il 1° conflitto mondiale andò al fronte con il grado di sottotenente e si distinse come pilota di aerei da combattimento, venendo promosso a tenente. Nel [[1915]] fu per un breve periodo reggente della Società insieme a [[Branca Gerardo|Gerardo Branca]] a causa delle cattive condizioni di salute del presidente Giorgio Guglielmi.


In forma non ufficiale fu uno dei fondatori della Lazio ma non figura come tale in quanto la sua età, 13 anni e 5 mesi, non gli consentì di far parte giuridicamente di una società. Nato a Caserta il [[6 maggio]] [[1886]] da Emilio Bitetti. Abitava a Roma in Via Gioacchino Belli n. 60. Tradizionalmente, ma probabilmente erroneamente, creduto elemento determinante nella scelta del nome della Società Podistica biancoceleste. E' nella formazione che disputò il primo [[derby]] in [[Piazza d'Armi]] contro la [[Virtus]]. Come atleta ha militato nella squadra di pallanuoto biancoceleste. In qualità di dirigente e vice-presidente, è stato sempre presente in ogni momento della storia della società con passione e fedeltà uniche. E' stato il primo Presidente del Comitato Regionale Laziale del calcio all'atto della sua costituzione ([[1909]]), l'attuale Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti. Nel [[1912]], mentre è corrispondente di guerra nei Balcani, è eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Durante il [[Prima Guerra Mondiale|1° conflitto mondiale]] andò al fronte con il grado di sottotenente e si distinse come pilota di aerei da combattimento, venendo promosso a tenente. Nel [[1915]] fu per un breve periodo reggente della Società insieme a [[Branca Gerardo|Gerardo Branca]] a causa delle cattive condizioni di salute del presidente [[Guglielmi Giorgio|Giorgio Guglielmi]].
Ha personalmente risolto problemi di fondamentale importanza per l'esistenza stessa della Lazio. Fu il promotore della creazione del campo sportivo della Rondinella e quindi nel [[1920]] l'ideatore, insieme a [[Ballerini Fortunato|Ballerini]], del Circolo Canottieri Lazio (la cui casina fluviale fu inaugurata nel [[1920]]) di cui fu il primo Presidente. Fu tra i cinque soci laziali che diedero vita il [[23 maggio]] [[1923]] alla "Società per l'esercizio del Campo Sportivo Lazio" con l'intento di reperire fondi, tramite azionariato, per la ristrutturazione e la messa in valore del campo della Rondinella. Molto attivo anche a livello di polisportiva, specialmente nelle Sezioni di Nuoto, Pallanuoto e Canottaggio, è stato Presidente ad interim della sezione Calcio da fine gennaio 1938 all'aprile dello stesso anno in attesa del ritorno di [[Vaselli Erberto|Erberto Vaselli]] da una missione in A.O.I. E' stato anche Presidente Generale della Società nel [[1959]] raccogliendo tale eredità da [[Cremisini Antonio|Antonio Cremisini]], e va ricordato tra le figure esemplari del mondo biancoceleste e a lui si deve immensa gratitudine. Padre di tre figli, tutti dediti allo sport e al nuoto in particolare: Marcello deceduto ad Ascoli Piceno a soli sedici anni e al quale fu dedicata la "Coppa Marcello", importante competizione natatoria per giovanissimi, [[Bitetti Ivo|Ivo]] e [[Bitetti Gloria|Gloria]]. Muore il [[22 maggio]] del [[1973]].


Ha personalmente risolto problemi di fondamentale importanza per l'esistenza stessa della Lazio. Fu il promotore della creazione del [[Stadio Rondinella - Roma|campo sportivo della Rondinella]] e quindi nel [[1920]] l'ideatore, insieme a [[Ballerini Fortunato|Fortunato Ballerini]], del [[Circolo Canottieri Lazio]] (la cui casina fluviale fu inaugurata nel [[1920]]) di cui fu il primo Presidente. Fu tra i cinque soci laziali che diedero vita il [[23 maggio]] [[1923]] alla "Società per l'esercizio del Campo Sportivo Lazio" con l'intento di reperire fondi, tramite azionariato, per la ristrutturazione e la messa in valore del [[Stadio Rondinella - Roma|campo della Rondinella]]. Molto attivo anche a livello di polisportiva, specialmente nelle Sezioni di Nuoto, Pallanuoto e Canottaggio, è stato Presidente ad interim della sezione Calcio da fine gennaio [[1938]] all'aprile dello stesso anno in attesa del ritorno di [[Vaselli Erberto|Erberto Vaselli]] da una missione in A.O.I. E' stato anche Presidente Generale della Società nel [[1959]] raccogliendo tale eredità da [[Cremisini Antonio|Antonio Cremisini]], e va ricordato tra le figure esemplari del mondo biancoceleste e a lui si deve immensa gratitudine.
E' stato Presidente della F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) dal [[1937]] al [[1940]]. Il [[25 febbraio]] [[1970]] il Consiglio Nazionale del C.O.N.I. gli assegna la Stella d'oro al merito sportivo.


Giornalista professionista, è stato redattore ed inviato speciale, soprattutto in zone di guerra, per il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport ed inoltre è stato direttore del Popolo. Fu anche autore di libri tra cui uno dal titolo evocativo: "Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido" edito nel [[1918]].
Padre di tre figli, tutti dediti allo sport e al nuoto in particolare: Marcello deceduto ad Ascoli Piceno a soli sedici anni e al quale fu dedicata la "Coppa Marcello", importante competizione natatoria per giovanissimi, [[Bitetti Ivo|Ivo]] e [[Bitetti Gloria|Gloria]]. Muore il [[22 maggio]] del [[1973]]. E' stato Presidente della F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) dal [[1937]] al [[1940]]. Il [[25 febbraio]] [[1970]] il Consiglio Nazionale del C.O.N.I. gli assegna la Stella d'oro al merito sportivo. Giornalista professionista, è stato redattore ed inviato speciale, soprattutto in zone di guerra, per il [[Corriere della Sera]] e la [[Gazzetta dello Sport]] ed inoltre è stato direttore del Popolo. Fu anche autore di libri tra cui uno dal titolo evocativo: "Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido" edito nel [[1918]]. Alcune volte, da atleta, usava lo pseudonimo [[Niger]] per l'iscrizione alle gare.


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Alcune volte, da atleta, usava lo pseudonimo [[Niger]] per l'iscrizione alle gare.

[[File:staff olimp 1905.jpg|thumb|center|250px|La staffetta olimpica biancoceleste nel 1904. Da sinistra Augusto Ricci, Pericle Pagliani, Felice Mariani e Olindo Bitetti davanti la sede dell'Uccelleria a Villa Borghese. Da notare il primitivo stemma sociale bianco con barra diagonale blu o nera che nel [[1906]] fu sostituito con quello dell'aquila poggiata, ad ali raccolte, sullo scudo. Come si nota le maglie erano bianche.]]
[[File:staff olimp 1905.jpg|thumb|center|600px|La staffetta olimpica biancoceleste nel 1904. Da sinistra Augusto Ricci, Pericle Pagliani, Felice Mariani e Olindo Bitetti davanti la sede dell'Uccelleria a Villa Borghese. Da notare il primitivo stemma sociale bianco con barra diagonale blu o nera che nel [[1906]] fu sostituito con quello dell'aquila poggiata, ad ali raccolte, sullo scudo. Come si nota le maglie erano bianche.]]


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File:bix1.jpg|Bitetti, il canottiere con i baffi, accanto a Gabriele D'Annunzio giunto a Roma in battello via mare per celebrare l'impresa di Fiume. Poiché il piroscafo non poteva passare sotto i ponti del Tevere fu prelevato da un armo del Circolo Canottieri Aniene di cui uno dei vogatori era appunto Bitetti
File:ped bit.jpg|Olindo Bitetti con alcuni nuotatori. L'atleta in costume a sinistra è Carlo Pedersoli
File:bitetti canoist.jpg|Bitetti sul singolo sotto Ponte Margherita. E' il 1905. Sulla destra le case galleggianti dell'Aniene, della Tevere e della Romana Nuoto
Immagine:Olindo Bitetti_tessera.jpg|La tessera di Olindo Bitetti <br> (Gent. Conc. Antonio Buccioni)
Immagine:Bite.tessera.JPG|La tessera di Olindo Bitetti <br> (Gent. Conc. Antonio Buccioni)
File:Bitetti.jpg|"Il Messaggero" del 23 gennaio 1938 annuncia l'assegnazione ad interim a Bitetti della presidenza della sezione Calcio
File:sp bitetti.jpg|Un breve ritratto di un giornale del 1912
File:BitettiOlindo.jpg|Olindo Bitetti
File:BitettiOlindo.jpg|Olindo Bitetti
Immagine:Olindo Bitetti3.jpg|Olindo Bitetti il primo in piedi a sinistra nei primi anni del secolo(la foto è presa dalla rivista "Calcio 2000")
Immagine:Olindo Bitetti3.jpg|Olindo Bitetti il primo in piedi a sinistra nei primi anni del secolo(la foto è presa dalla rivista "Calcio 2000")
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Versione delle 07:47, 23 nov 2019

Olindo Bitetti negli anni '20
Dal libro "Il nido dell'Aquila" di Emilia Corelli
Olindo Bitetti

In forma non ufficiale fu uno dei fondatori della Lazio ma non figura come tale in quanto la sua età, 13 anni e 5 mesi, non gli consentì di far parte giuridicamente di una società. Nato a Caserta il 6 maggio 1886 da Emilio Bitetti. Abitava a Roma in Via Gioacchino Belli n. 60. Tradizionalmente, ma probabilmente erroneamente, creduto elemento determinante nella scelta del nome della Società Podistica biancoceleste. E' nella formazione che disputò il primo derby in Piazza d'Armi contro la Virtus. Come atleta ha militato nella squadra di pallanuoto biancoceleste. In qualità di dirigente e vice-presidente, è stato sempre presente in ogni momento della storia della società con passione e fedeltà uniche. E' stato il primo Presidente del Comitato Regionale Laziale del calcio all'atto della sua costituzione (1909), l'attuale Comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti. Nel 1912, mentre è corrispondente di guerra nei Balcani, è eletto vicepresidente della Sezione sportiva della S.P. Lazio. Durante il 1° conflitto mondiale andò al fronte con il grado di sottotenente e si distinse come pilota di aerei da combattimento, venendo promosso a tenente. Nel 1915 fu per un breve periodo reggente della Società insieme a Gerardo Branca a causa delle cattive condizioni di salute del presidente Giorgio Guglielmi.

Ha personalmente risolto problemi di fondamentale importanza per l'esistenza stessa della Lazio. Fu il promotore della creazione del campo sportivo della Rondinella e quindi nel 1920 l'ideatore, insieme a Fortunato Ballerini, del Circolo Canottieri Lazio (la cui casina fluviale fu inaugurata nel 1920) di cui fu il primo Presidente. Fu tra i cinque soci laziali che diedero vita il 23 maggio 1923 alla "Società per l'esercizio del Campo Sportivo Lazio" con l'intento di reperire fondi, tramite azionariato, per la ristrutturazione e la messa in valore del campo della Rondinella. Molto attivo anche a livello di polisportiva, specialmente nelle Sezioni di Nuoto, Pallanuoto e Canottaggio, è stato Presidente ad interim della sezione Calcio da fine gennaio 1938 all'aprile dello stesso anno in attesa del ritorno di Erberto Vaselli da una missione in A.O.I. E' stato anche Presidente Generale della Società nel 1959 raccogliendo tale eredità da Antonio Cremisini, e va ricordato tra le figure esemplari del mondo biancoceleste e a lui si deve immensa gratitudine.

Padre di tre figli, tutti dediti allo sport e al nuoto in particolare: Marcello deceduto ad Ascoli Piceno a soli sedici anni e al quale fu dedicata la "Coppa Marcello", importante competizione natatoria per giovanissimi, Ivo e Gloria. Muore il 22 maggio del 1973. E' stato Presidente della F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) dal 1937 al 1940. Il 25 febbraio 1970 il Consiglio Nazionale del C.O.N.I. gli assegna la Stella d'oro al merito sportivo. Giornalista professionista, è stato redattore ed inviato speciale, soprattutto in zone di guerra, per il Corriere della Sera e la La Gazzetta Dello Sport ed inoltre è stato direttore del Popolo. Fu anche autore di libri tra cui uno dal titolo evocativo: "Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido" edito nel 1918. Alcune volte, da atleta, usava lo pseudonimo Niger per l'iscrizione alle gare.



La staffetta olimpica biancoceleste nel 1904. Da sinistra Augusto Ricci, Pericle Pagliani, Felice Mariani e Olindo Bitetti davanti la sede dell'Uccelleria a Villa Borghese. Da notare il primitivo stemma sociale bianco con barra diagonale blu o nera che nel 1906 fu sostituito con quello dell'aquila poggiata, ad ali raccolte, sullo scudo. Come si nota le maglie erano bianche.





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