Albero Bello: differenze tra le versioni
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[[Immagine:AlberoBello_a.jpg|thumb|left|180px|La sponda del Tevere in località Albero Bello come appariva nel [[1871]]. In questo luogo, nel 1921, sorse lo chalet della Lazio. Sullo sfondo a destra si vedono la cupola di Sant'Andrea e l'ultima propaggine di Monte Parioli]] |
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[[Immagine:AlberoBello_b.jpg|thumb|right|180px|Lo chalet della Lazio, inaugurato nel 1921, sorto in località Albero Bello]] |
[[Immagine:AlberoBello_b.jpg|thumb|right|180px|Lo chalet della Lazio, inaugurato nel 1921, sorto in località Albero Bello]] |
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Versione delle 08:54, 20 lug 2008


Toponimo che indicava una località sulla riva sinistra del Tevere all'altezza della chiesetta di "Sant'Andrea" del Vignola, pochi metri prima dell'attuale Ponte Risorgimento. In quel punto l'acqua del fiume, grazie al gioco delle correnti, rimaneva ferma ed era quindi adatta al nuoto, al rimessaggio degli scafi e al gioco della pallanuoto di cui i biancocelesti erano Campioni d'Italia. La Lazio di Fortunato Ballerini nel 1920 ottenne, in tale località, dal Demanio una porzione di sponda di circa 250 metri con una concessione trentennale di 50 lire annue e, grazie ad un sotterfugio ideato da Olindo Bitetti e messo in pratica dal calciatore laziale Cesare Mariani che era anche un dirigente delle Ferrovie, riuscì a farsi assegnare il legno di pino americano contenuto in tre vagoni ferroviari fermi alla Stazione Ostiense che la Croce Rossa americana aveva destinato a vari enti e con questo materiale furono eseguite le sostruzioni e la struttura di uno chalet che, con uno splendido affaccio sul fiume, divenne il circolo dei soci biancocelesti. Con il legno avanzato furono costruite anche alcune strutture del vicino Campo della Rondinella. Il costo delle opere fu di 20.000 lire, reperite dalle quote sociali e tramite obbligazioni, e i lavori furono affidati all'Impresa il cui titolare era Giovanni Baldi che aveva giocato nella Lazio ed era conosciuto con il soprannome di "Nasone". Il progetto fu del socio ing. Alessandro Way. La casina fu inaugurata nel 1921. Agli inizi degli anni 30 fu demolita e ricostruita più grande e funzionale. Ancor oggi è la sede della Canottieri Lazio.