Sulle tracce di Viator: differenze tra le versioni

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Nel [[1900]] il suo nome compare fra gli imputati minori in una causa fra lo Stato Italiano e Mario Chigi, a causa della vendita di un quadro del Botticelli finito poi in Francia. In questa storia lui era un intermediario minore e in questo periodo non appaiono più articoli a lui riconducibili, sui giornali da noi controllati, segno che fosse stato allontanato in attesa dell'esito del processo che si risolse con un'assoluzione. Certamente il pensiero va a ciò che accadrà anni dopo nella famiglia Bigiarelli.
Nel [[1900]] il suo nome compare fra gli imputati minori in una causa fra lo Stato Italiano e Mario Chigi, a causa della vendita di un quadro del Botticelli finito poi in Francia. In questa storia lui era un intermediario minore e in questo periodo non appaiono più articoli a lui riconducibili, sui giornali da noi controllati, segno che fosse stato allontanato in attesa dell'esito del processo che si risolse con un'assoluzione. Certamente il pensiero va a ciò che accadrà anni dopo nella famiglia Bigiarelli.


''La Madonna col Bambino e angelo è un dipinto a tempera su tavola (110x70 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1465-1467 circa e conservato nel Museo Fesch di Ajaccio. Si tratta di una delle prime opere attribuite all'artista, in cui si nota una stretta adesione ai modi di Filippo Lippi, suo maestro. Su di un pavimento marmoreo Maria si piega per afferrare il Bambino che le viene porto da un angelo. Sullo sfondo si vede una transenna rosata, mentre in alto corrono alcuni festoni. Il gesto richiama quello della Lippina di Filippo Lippi (1465 circa). Si nota ancora una certa inesperienza, ad esempio nell'assenza di un sicuro riferimento prospettico, che rende incerto il posizionamento dei personaggi nella profondità dello spazio. Ben leggibili sono già invece il gusto per le fisionomie eleganti e di una rarefatta bellezza ideale, la predominanza del disegno e della linea di contorno, le forme sciolte, i colori delicatamente intonati, il calore domestico delle figure sacre, la predilezione per le figure umane rispetto agli sfondi e l'ambiente.'''
''La Madonna col Bambino e angelo è un dipinto a tempera su tavola (110x70 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1465-1467 circa e conservato nel Museo Fesch di Ajaccio. Si tratta di una delle prime opere attribuite all'artista, in cui si nota una stretta adesione ai modi di Filippo Lippi, suo maestro. Su di un pavimento marmoreo Maria si piega per afferrare il Bambino che le viene porto da un angelo. Sullo sfondo si vede una transenna rosata, mentre in alto corrono alcuni festoni. Il gesto richiama quello della Lippina di Filippo Lippi (1465 circa).'''


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Versione delle 19:46, 20 ago 2020

Il Messaggero del 10 gennaio 1900
Dal Corriere dello Sport e bicicletta del 19 gennaio 1900
Dal Corriere dello Sport e bicicletta del 19 gennaio 1900

Ci siamo sempre domandati chi abbia mai inviato al Il Messaggero il famoso articolo sulla sua nascita, e chi era "Viator", colui che era presente alla prima riunione dove scrisse che i fondatori erano 15 e non nove come da sempre tramandato. Sicuramente i due articoli hanno la stessa mano. Ebbene, dopo lunghe ricerche, questo personaggio potrebbe avere un nome: quello di Gustavo Papi.

Leggendo la "Strenna dei romanisti" del 1952 saltò all’occhio la figura di un anziano ( anziano a 47 anni? )“fiumarolo” di nome Gustavo Papi, cronista saltuario del Messaggero.

Era nato in toscana nel 1853 e muore a Roma la notte del 9 gennaio (!) 1940. Abitava in piazza S.Salvatore in Lauro n.13 . Muore, come vediamo a 87 anni.

Nel 1898 Gustavo Papi scrisse anche un libro: La guerra greco-turca: note ed impressioni di un volontario Garibaldino della colonna Mereu. N. de Arcangelis, 1898 - 257 pagine.

(La colonna Mereu prese il nome dal suo comandante Luciano Mereu, garibaldino della prima ora MAVM. Morto a Roma nel 1907 n.d.r).

Il nome di Papi appare già in LazioWiki nella pagina del Capanno di Pippanera, era amico o conosceva bene sia i fratelli Bigiarelli, che i Mesones e altri ragazzi che daranno vita alla S.P. Lazio di lì a poco e bisogna specificare che non fu mai tesserato per il sodalizio biancoceleste.

Entrò nella "S. Romana nuoto" nel 1896 e ne fu segretario per 37 anni a partire dal 1903. La Società Romana di Nuoto nacque a Roma nel 1889 per iniziativa di Romano Guerra. Per questo è, in ordine cronologico, la prima società italiana esclusivamente natatoria. Durante la sua storia ultracentenaria la società ha sempre avuto come sede il celebre barcone situato sul fiume Tevere. Nel 1919 la società inizia anche l'attività di tuffi, con appositi trampolini sul Tevere: pionieri sono il romano Gaetano Lanzi ed il forlivese Raniero Pasqui (a volte citato erroneamente come Ranieri).

E' lui ad inventare la gara di nuoto "Traversata di Roma" che dal 1945 porterà il suo nome, dopo essere stata intitolata per anni allo statista "Leonida Bissolati". Diversi gli articoli dove appare, quasi tutti inerenti questa gara di cui era instancabile organizzatore.

Come detto scriveva saltuariamente sul Messaggero (suo articolo del 10 gennaio?) e sicuramente su altri giornali a carattere sportivo come il nascente Corriere dello sport e bicicletta, magari come facevano tutti i redattori, usando uno pseudonimo (Viator) per guadagnare qualcosa. All'epoca, solo i giornalisti più famosi come Crivelli, Facchinetti, Donati, avevano il privilegio di vedere il loro nome in calce ad un loro articolo. Gli altri si accontentavano di qualche liretta ad articolo e al massimo le iniziali o uno pseudonimo sullo stesso.

Nel 1900 il suo nome compare fra gli imputati minori in una causa fra lo Stato Italiano e Mario Chigi, a causa della vendita di un quadro del Botticelli finito poi in Francia. In questa storia lui era un intermediario minore e in questo periodo non appaiono più articoli a lui riconducibili, sui giornali da noi controllati, segno che fosse stato allontanato in attesa dell'esito del processo che si risolse con un'assoluzione. Certamente il pensiero va a ciò che accadrà anni dopo nella famiglia Bigiarelli.

La Madonna col Bambino e angelo è un dipinto a tempera su tavola (110x70 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1465-1467 circa e conservato nel Museo Fesch di Ajaccio. Si tratta di una delle prime opere attribuite all'artista, in cui si nota una stretta adesione ai modi di Filippo Lippi, suo maestro. Su di un pavimento marmoreo Maria si piega per afferrare il Bambino che le viene porto da un angelo. Sullo sfondo si vede una transenna rosata, mentre in alto corrono alcuni festoni. Il gesto richiama quello della Lippina di Filippo Lippi (1465 circa).'