Stadio Olimpico - Roma: differenze tra le versioni

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Immagine:StadioOlimpicoRM.jpg|Lo stadio Olimpico in una cartolina del novembre 1955
Immagine:StadioOlimpicoRM.jpg|Lo stadio Olimpico in una cartolina del novembre 1955
File:soc.jpg|Lo Stadio dei Cipressi in costruzione
File:soc.jpg|Lo Stadio dei Cipressi in costruzione
File:olimpico1928.jpg|La situazione dello Stadio dei Cipressi (più tardi Olimpico) nel 1928
File:olimpico1928.jpg|La situazione dello Stadio dei Cipressi (più tardi Olimpico) nel 1934
File:cipres.jpg|L'area del Foro Italico negli anni '30. A sinistra lo stadio dei Cipressi che diventerà successivamente stadio Olimpico
File:cipres.jpg|L'area del Foro Italico negli anni '30. A sinistra lo stadio dei Cipressi che diventerà successivamente stadio Olimpico
image:ponte_duca_d_aosta.jpg|Lo stadio visto da Ponte Duca D'Aosta
image:ponte_duca_d_aosta.jpg|Lo stadio visto da Ponte Duca D'Aosta

Versione delle 18:44, 15 mar 2021

L'Olimpico prima dei Mondiali '90
L'Olimpico gremito durante una manifestazione sportiva
L'attuale Stadio Olimpico in versione notturna
Lo Stadio Olimpico nel 1954. I comodi sedili verdi di legno con spalliera non sono stati ancora istallati completamente

La squadra della Lazio

La squadra della Roma


Inaugurato nel 1953, inizialmente veniva anche chiamato "Stadio dei Centomila".

Durante il Ventennio ma con strutture provvisorie, era chiamato invece Stadio dei Cipressi. Fu progettato dall'Ing. Angelo Frisa. E' lo stadio casalingo della Lazio che vi esordì al termine della stagione 1952/53. Uniche eccezioni le stagioni 1961/62, 1967/68 e 1989/90, disputate al Flaminio, e alcune partite di Coppa Italia, nonché la partita di campionato Lazio-Sampdoria della stagione 1988/89, disputata sempre al Flaminio.

In occasione dei Campionati Mondiali di calcio del 1990 (Italia 90), fu quasi completamente abbattuto (fu lasciata integra solo una parte della tribuna Tevere) e ricostruito. In tal modo è stata irreversibilmente snaturata l'armonica linea di raccordo tra il colle di Monte Mario e le sponde del Tevere, deturpando una delle zone più belle della città. La necessità di eseguire la copertura dell'impianto ha poi alterato improvvidamente ogni riferimento progettuale originario.

Di proprietà del CONI, ha recentemente subito ulteriori lavori di ammodernamento in ossequio alle normative anti-violenza.





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