Intrepido: differenze tra le versioni
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| [[Image:Intrepido 16 1979.jpg|thumb|left|150px|N.16 del '79 - [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]]]] |
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Versione delle 16:22, 2 set 2022

L'Intrepido è stata una rivista settimanale per ragazzi pubblicata dalla Casa Editrice Moderna (poi Casa Editrice Universo) dei fratelli Del Duca (Cino e Lillo). Uscì ininterrottamente dal 1935 sino al gennaio 1998, fatto salvo il periodo della seconda guerra mondiale, dal 1943 al 1945.
Nei primi anni di edizione, il giornale ospita per lo più fumetti avventurosi italiani e stranieri, tra cui Dick l'Intrepido, che diede il titolo alla rivista. Dagli anni cinquanta appaiono i primi fotoromanzi e le prime rubriche e pagine didattiche. Dal 1963 prendono sempre più spazio le pagine dedicate allo sport, in particolare al calcio. Dagli anni settanta, L'Intrepido comincia sempre più a rivolgersi ad un pubblico giovane, in età adolescenziale o superiore, lasciando la fascia di età preadolescenziale al "cugino", Il Monello. Nel 1982 la testata cambia diventando Intrepido Sport e accentuando sempre più la commistione tra sport (soprattutto calcio) e fumetti, affidando il coordinamento della redazione sportiva all'ex direttore della Gazzetta dello Sport, Gualtiero Zanetti. Arriva a vendere in media 700 mila copie. Nel 1987 un cambio di formato lo trasforma in rivista a tutti gli effetti con sempre meno fumetti e sempre più sport. Due redattori dell'epoca, Domenico Calcagno e Matteo Dotto, avrebbero poi fatto una carriera importante in ambito giornalistico-sportivo: il primo in quotidiani (Il Giorno, Corriere della Sera), Dotto in quotidiani (La Notte), settimanali (Guerin Sportivo) e tv (reti Fininvest, trasmissione Controcampo). Dal 1992 la svolta: gli ormai pochi fumetti hanno un taglio meno spensierato, i contenuti della rivista vengono giudicati "forti", tanto da far subire ad alcuni autori un processo per oltraggio alla morale. Nel 1994 diventa un mensile, poi un bimestrale, e sono gli ultimi tentativi di rilanciare le vendite ormai molto basse. Chiuse definitivamente nel 1998.
Molti gli autori di fumetti che hanno collaborato alla rivista, come Luca Enoch e altri poi approdati alla Sergio Bonelli Editore e molti furono anche gli illustratori delle copertine, tra gli altri Walter Molino. Troppe furono anche le controversie e le polemiche, il fumetto infatti con quella impostazione troppo progressista per l'epoca, si tirò contro le ire di molte associazioni e venne additato come : "contro la famiglia".
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