Gualtieri Salvador (Salvatore): differenze tra le versioni

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Centrocampista, nato a Buenos Aires (Argentina) il [[14 maggio]] [[1917]], deceduto il [[18 dicembre]] [[1998]]. Noto in Italia come Salvatore Gualtieri.
Centrocampista e allenatore, nato a Buenos Aires (Argentina) il [[14 maggio]] [[1917]], deceduto il [[18 dicembre]] [[1998]]. Noto in Italia come Salvatore Gualtieri.


Viene acquistato nel marzo del [[1940]] (sbarca a Genova il giorno 18) dal San Lorenzo de Almagro, ma deve attendere la stagione [[1940/41]] per essere tesserato. Nell'attesa prende parte ad alcune amichevoli di fine stagione tra le quali il [[Domenica 9 giugno 1940 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Roma 3-3|derby]] del [[9 giugno]].
Viene acquistato nel marzo del [[1940]] (sbarca a Genova il giorno 18) dal San Lorenzo de Almagro, ma deve attendere la stagione [[1940/41]] per essere tesserato. Nell'attesa prende parte ad alcune amichevoli di fine stagione tra le quali il [[Domenica 9 giugno 1940 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Roma 3-3|derby]] del [[9 giugno]]. Essendo arrivato alla Lazio allo scoppio della [[Seconda Guerra Mondiale]] decise di rimanere in Italia nonostante quasi tutti i suoi connazionali avessero deciso di tornare in patria. Salvatore ebbe la soddisfazione di conquistare il Campionato Romano del [[1943/44]] e nel dopoguerra fu anche capitano della squadra, alternando l'attività di calciatore con la gestione di una fornita enoteca al centro di Roma.


"Sellerone", questo il soprannome che gli era stato dato dai tifosi a motivo della sua altezza (m. 1,85), fu un centrocampista provvisto di tecnica eccelsa e di una visione di gioco notevole. Possedeva un tiro preciso e violento che gli permise di segnare diverse reti e un ottimo gioco di testa. Nella stagione [[1945/46]] ricoprì per poche partite il ruolo di allenatore-giocatore, sostituendo il tecnico [[Canestri Dino|Canestri]]. Finita la sua carriera nel [[1949]], rimase alla Lazio come secondo di [[Sperone Mario|Sperone]] nella stagione [[1949/50]] e prese parte, come allenatore-giocatore alla tournée di aprile [[1950]], in Jugoslavia. Nell'occasione scese in campo nel primo tempo dell'amichevole [[Domenica 2 aprile 1950 - Belgrado, stadio C.D.Y.A. - Jugoslavia-Lazio 8-1|Jugoslavia-Lazio 8-1]], venendo poi sostituito del giovane [[Bacci Luciano|Bacci]].
Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste, collezionando 159 presenze e 15 reti in [[Campionato]].

Essendo arrivato alla Lazio allo scoppio della [[Seconda Guerra Mondiale]] decise di rimanere in Italia nonostante quasi tutti i suoi connazionali avessero deciso di tornare in patria. Salvatore ebbe la soddisfazione di conquistare il Campionato Romano del [[1943/44]] e nel dopoguerra fu anche capitano della squadra, alternando l'attività di calciatore con la gestione di una fornita enoteca al centro di Roma. "Sellerone", questo il soprannome che gli era stato dato dai tifosi a motivo della sua altezza (m. 1,85), fu un centrocampista provvisto di tecnica eccelsa e di una visione di gioco notevole. Possedeva un tiro preciso e violento che gli permise di segnare diverse reti e un ottimo gioco di testa. Nella stagione [[1945/46]] ricoprì per poche partite il ruolo di allenatore-giocatore, sostituendo il tecnico [[Canestri Dino|Canestri]]. Finita la sua carriera nel [[1949]], rimase alla Lazio come secondo di [[Sperone Mario|Sperone]] nella stagione [[1949/50]] e prese parte, come allenatore-giocatore alla tournée di aprile [[1950]], in Jugoslavia. Nell'occasione scese in campo nel primo tempo dell'amichevole [[Domenica 2 aprile 1950 - Belgrado, stadio C.D.Y.A. - Jugoslavia-Lazio 8-1|Jugoslavia-Lazio 8-1]], venendo poi sostituito del giovane [[Bacci Luciano|Bacci]]. Poi tornò in Argentina, ma subito dopo si trasferì in Brasile per impiantare una piantagione di caffè insieme al suo grande amico biancoceleste [[Ramella Luciano|Ramella]]. L'anno precedente Ramella e Gualtieri collaborarono con la Federazione italiana per l'organizzazione della partita Brasile-Italia. Questa la dichiarazione rilasciata dai due ex giocatori a chi li intervistava: ''"Azzurro è il colore della Patria, ma lo è anche della Lazio. Per far prima abbiamo preferito gridare Forza Lazio"''.


Tornò in Argentina, ma subito dopo si trasferì in Brasile per impiantare una piantagione di caffè insieme al suo grande amico biancoceleste [[Ramella Luciano|Ramella]]. L'anno precedente Ramella e Gualtieri collaborarono con la Federazione italiana per l'organizzazione della partita Brasile-Italia. Questa la dichiarazione rilasciata dai due ex giocatori a chi li intervistava: ''"Azzurro è il colore della Patria, ma lo è anche della Lazio. Per far prima abbiamo preferito gridare Forza Lazio"''.
Nel [[1961]] tornò a Roma anche per l'insistenza di sua moglie che era romana e per un periodo tornò alla Lazio facendo il secondo di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] nel [[Campionato]] [[1961/62]]. Finita quest'esperienza si ritirò completamente dall'ambiente sportivo ma ogni domenica era allo stadio per assistere alle partite della sua Lazio.
Nel [[1961]] tornò a Roma anche per l'insistenza di sua moglie che era romana e per un periodo tornò alla Lazio facendo il secondo di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] nel [[Campionato]] [[1961/62]]. Finita quest'esperienza si ritirò completamente dall'ambiente sportivo ma ogni domenica era allo stadio per assistere alle partite della sua Lazio.


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Immagine:Salvador Gualtieri.jpg|Una serie di primi piani di Gualtieri
image:19mar40.jpg|Dall'Italiano: l'annuncio dell'arrivo del giocatore
File:PisaIIGualtieriFazio.jpg|L'arrivo in Italia insieme a Pisa II e Fazio
File:18mar40PisaGualtieriFazio.jpg|Da "Il Littoriale"
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File:GualtieriAnnuario1942.jpg|Dall'Annuario dello Sport del 1942
File:Argentini1940-41.jpg|Con gli altri due argentini in uno dei primi allenamenti romani
Immagine:Salvador Gualtieri.jpg|Salvador Gualtieri
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Immagine:GualtieriSalvador2.jpg|Salvador Gualtieri
Immagine:GualtieriSalvador2.jpg|Salvador Gualtieri
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Immagine:GualtieriSalvador5.jpg|
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Immagine:GualtieriSalvador5.jpg|Mentre scherza con i suoi compagni
File:Argentini1940-41.jpg|Assieme agli altri due argentini in uno dei primi allenamenti romani
Immagine:GualtieriPisaII.jpg|Con il compagno Anselmo Hugo Pisa (II)
Image:SalvatoreGualtieri.jpg|Gualtieri in azione
Image:SalvatoreGualtieri.jpg|Gualtieri in azione
File:GualtieriRappr1.jpg|In occasione di una partita con una squadra Rappresentativa con Furiassi e ...
Image:Gualtieri disegno.jpg|Un disegno di Gualtieri
File:GualtieriRappr2.jpg|... in posa con l'amico Ramella
Immagine:gualtieri.salvatore.jpg|Una cartolina di Gualtieri
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Image:Gualtieri figurina.jpg|Gualtieri in figurina
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Image:FiguGualtieri.jpg|Una figurina di Gualtieri
Image:FiguGualtieri.jpg|Una figurina di Gualtieri
Image:Figurina Gualtieri.jpg|Una figurina di Gualtieri
Image:Figurina Gualtieri.jpg|Una figurina di Gualtieri
Immagine:gualtieri.salvatore.jpg|Una cartolina di Gualtieri
File:GualtieriRappr1.jpg|In occasione di una partita con una squadra Rappresentativa con Furiassi e ...
Image:Gualtieri disegno.jpg|Un disegno di Gualtieri
File:GualtieriRappr2.jpg|... in posa con l'amico Ramella
File:GualtieriBrasile.jpg|Il permesso di soggiorno in Brasile rilasciato a Gualtieri quando, insieme a Ramella, si trasferì nello stato sudamericano per impiantare una piantagione di caffè
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File:PisaIIGualtieriFazio.jpg|L'arrivo in Italia insieme a Pisa II e Fazio
File:18mar40PisaGualtieriFazio.jpg|Da "Il Littoriale"
Image:gualtieri.jpg|Un trafiletto dedicato al brasiliano
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Il permesso di soggiorno in Brasile rilasciato a Gualtieri quando, insieme a Ramella, si trasferì nello stato sudamericano per impiantare una piantagione di caffè
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Versione delle 21:53, 15 gen 2023

Salvador Gualtieri

Centrocampista e allenatore, nato a Buenos Aires (Argentina) il 14 maggio 1917, deceduto il 18 dicembre 1998. Noto in Italia come Salvatore Gualtieri.

Viene acquistato nel marzo del 1940 (sbarca a Genova il giorno 18) dal San Lorenzo de Almagro, ma deve attendere la stagione 1940/41 per essere tesserato. Nell'attesa prende parte ad alcune amichevoli di fine stagione tra le quali il derby del 9 giugno. Essendo arrivato alla Lazio allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale decise di rimanere in Italia nonostante quasi tutti i suoi connazionali avessero deciso di tornare in patria. Salvatore ebbe la soddisfazione di conquistare il Campionato Romano del 1943/44 e nel dopoguerra fu anche capitano della squadra, alternando l'attività di calciatore con la gestione di una fornita enoteca al centro di Roma.

"Sellerone", questo il soprannome che gli era stato dato dai tifosi a motivo della sua altezza (m. 1,85), fu un centrocampista provvisto di tecnica eccelsa e di una visione di gioco notevole. Possedeva un tiro preciso e violento che gli permise di segnare diverse reti e un ottimo gioco di testa. Nella stagione 1945/46 ricoprì per poche partite il ruolo di allenatore-giocatore, sostituendo il tecnico Canestri. Finita la sua carriera nel 1949, rimase alla Lazio come secondo di Sperone nella stagione 1949/50 e prese parte, come allenatore-giocatore alla tournée di aprile 1950, in Jugoslavia. Nell'occasione scese in campo nel primo tempo dell'amichevole Jugoslavia-Lazio 8-1, venendo poi sostituito del giovane Bacci.

Tornò in Argentina, ma subito dopo si trasferì in Brasile per impiantare una piantagione di caffè insieme al suo grande amico biancoceleste Ramella. L'anno precedente Ramella e Gualtieri collaborarono con la Federazione italiana per l'organizzazione della partita Brasile-Italia. Questa la dichiarazione rilasciata dai due ex giocatori a chi li intervistava: "Azzurro è il colore della Patria, ma lo è anche della Lazio. Per far prima abbiamo preferito gridare Forza Lazio". Nel 1961 tornò a Roma anche per l'insistenza di sua moglie che era romana e per un periodo tornò alla Lazio facendo il secondo di Lorenzo nel Campionato 1961/62. Finita quest'esperienza si ritirò completamente dall'ambiente sportivo ma ogni domenica era allo stadio per assistere alle partite della sua Lazio.



Palmares

  • 1 Campionato Romano di guerra 1943/44









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