S.S. Lazio Calcio femminile: differenze tra le versioni
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Versione delle 10:42, 1 set 2008
Storia
La sezione Calcio Femminile della Lazio venne fondata nel 1975, anche se di calciatrici biancocelesti si cominciò a parlare sin dalla fine degli anni Sessanta.
Nel 1969 a Roma esistevano due squadre femminili: la Roma e la Lazio 2000.
Alcune ragazze della Lazio 2000, insoddisfatte dei dirigenti, decisero di lasciare la squadra e fondarne un'altra.
Così, grazie all'entusiasmo di Bruno Valbonesi, che diventerà il primo presidente della società, del tecnico Acconito, del dirigente Valente e all'accorpamento con altre ragazze provenienti dal Cus Roma, la Lazio si iscrisse al Campionato Nazionale UISP con il nome di Zucchett Lazio; si piazzerà al 2° posto alle spalle del Bologna.
In effetti fu una soluzione di ripiego, perchè Valbonesi aveva fatto richiesta per l'iscrizione nel Campionato FICF che non fu accolta per via di alcune atlete ancora tesserate con la Lazio 2000.
Nel 1970, in seguito all'abbaddono della FICF da parte di alcune società, venne costituita la F.F.I.G.C. (Federazione Femminile Italiana Giuoco Calcio) e Valbonesi associò la Lazio a quest'ultima. Fu una scelta azzeccata. La Lazio, affidata a Mario Cellini, si classificò al 10° posto nel 1970 e all'11° nel 1971.
La stagione successiva vide l'importante acquisto delle fuoriclassi inglesi Caasel e Carter e una nuova sponsorizzazione, la Lubiam, che darà il suo nome alla Lazio per oltre dieci anni. I risultati non si fecero attendere: vittoria nel girone di qualificazione del Centro-Sud e 4° posto nel Girone Finale per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia. Fu anche l'anno della prima finale di Coppa Italia, persa contro la Falchi Astro di Torino per 1-4, nonchè della prima trasferta all'estero, contro la formazione di 1° divisione francese del Valentigny, vinta 3-0.
Nel 1973 si classificò al 4° posto in Campionato e fu nuovamente sconfitta nella finale di Coppa Italia dalla Falchi Astro per 2-1. Sotto la supervisione del nuovo allenatore Klein, nella stagione successiva la Lazio arrivo al 3° posto della classifica ma fu ancora sconfitta in Coppa Italia, questa volta dalla Gamma 3 di Padova ai calci di rigore.
Nel 1975 la Lubiam entrò a far parte della Polisportiva Lazio e fu subito messo in cantiere il settore giovanile; peranto, nel 1976, venne iscritta un'altra squadra nella serie C. Alla fine degli anni Settanta arrivarono i primi successi: la Coppa Italia nel 1978, vinta battendo ai rigori il Milan, lo Scudetto nel 1979.
Lo sponsor Lubiam abbandonò la società e Valbonesi cedette la squadra all'ing. Loreto Rutolo. A questo si aggiunsero infortuni e defezioni di alcune giocatrici ma il valore delle ragazze rimaste e le iniziative della dirigenza (acquisto del centravanti danese Susy Augustensen) portarono alla conquista del secondo scudetto nel 1980, vinto nello spareggio disputato a Viareggio contro il Gorgonzola per 2-0, con reti della Del Rio e della Augustensen.
Anche il settore giovanile primeggiava con continuità tanto che la formazione primavera vinse il titolo di Campione d'Italia per tre anni consecutivi dal 1982 al 1984.
Seguirono anni meno fortunati e crisi societarie che grazie al contributo di Antonio Buccioni ed Enzo Giorgi, presidente della sezione Pallacanestro, furono superate. Alla guida tecnica arrivò Ferruccio Mazzola, Carlo Pelonzi divenne presidente e la R.O.I. sponsorizzò la squadra.
Nel 1985 arrivò la conquista di un'altra Coppa Italia. La Lazio vinse altri due Campionati consecutivi, nel 1986-87 e nel 1987-88.