Gradella Uber: differenze tra le versioni

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[[Image:Gradella3.jpg|thumb|right|180px|Una splendida parata di Uber Gradella]]
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Portiere, nato a Mantova il [[14 giugno]] [[1921]]. Dopo un breve tirocinio in squadre minori arriva nel [[1937/38]] nella squadra della sua città per poi trasferirsi al Verona l'anno seguente dove però è sempre riserva. L'anno successivo gioca 33 partite in [[serie B]] sempre con gli Scaligeri. Nel [[1940]] arriva a Roma e con la Lazio di [[Piola Silvio|Piola]], allenata da [[Kertesz Geza|Kertesz]] in [[serie A]], gioca 21 partite dimostrandosi sicuro e affidabile. L'anno successivo gioca per 29 volte a difesa della porta biancoceleste. Nel [[1942/43]] gli eventi bellici lo costringono a trasferirsi a Biella nella squadra locale e poi nel '44 a Novara. Era stato richiesto dal C.T. della [[Nazionale]] Pozzo, che ne intravedeva le grandi qualità, insieme a Piola e [[Ramella Luciano|Ramella]]. Nel [[1945]] ritorna a Roma e disputa 19 partite nel campionato romano e 12 nel [[1946]]. Alla ripresa dei campionati nazionali gioca 34 partite nel [[1947/48]] e solo 10 nel [[1948/49]] in quanto vittima di un grave infortunio a Bergamo contro l'Atalanta, quando non esita a lanciarsi in presa nonostante molti uomini gli stiano per franare sopra un ginocchio. Ristabilitosi dopo molto tempo e pronto a riprendere il posto tra i pali biancocelesti, gli viene comunicato che non rientra nei programmi della società, che nel frattempo ha acquistato [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]], e gli viene concessa la lista gratuita. Uber dichiara che se deve andare a giocare con un'altra maglia preferisce abbandonare il calcio. [[image:Gradella2.jpg|right|150px]] Si stabilisce in modo fisso a Roma dove apre attività commerciali di articoli sportivi che forniscono le principali Federazioni del C.O.N.I. Fino all'anno [[2005]] gestisce direttamente il bel negozio dietro Piazza Mancini ed è sempre disponibile a parlare della Lazio che fu e di quella che è con i clienti. Le pareti sono piene di giornali incorniciati che rievocano le sue splendide parate e le sue imprese. Ultimamente ha chiuso il suo esrcizio commerciale a causa di alcuni problemi ortopedici alle gambe. Uber è stato un portiere essenziale e con grande senso del piazzamento. Raramente, e solo all'occorrenza, metteva in mostra le sue doti di acrobazia. Uber Gradella è stato un giocatore corretto e sportivo ed è un uomo di grandissima signorilità e gentilezza, come nelle migliori tradizioni della vera Lazialità. E' il decano dei giocatori laziali.
Portiere, nato a Mantova il [[14 giugno]] [[1921]]. Dopo un breve tirocinio in squadre minori arriva nel [[1937/38]] nella squadra della sua città per poi trasferirsi al Verona l'anno seguente dove però è sempre riserva. L'anno successivo gioca 33 partite in [[serie B]] sempre con gli Scaligeri. Nel [[1940]] arriva a Roma e con la Lazio di [[Piola Silvio|Piola]], allenata da [[Kertesz Geza|Kertesz]] in [[serie A]], gioca 21 partite dimostrandosi sicuro e affidabile. L'anno successivo gioca per 29 volte a difesa della porta biancoceleste. Nel [[1942/43]] gli eventi bellici lo costringono a trasferirsi a Biella nella squadra locale e poi nel '44 a Novara. Era stato richiesto dal C.T. della [[Nazionale]] Pozzo, che ne intravedeva le grandi qualità, insieme a Piola e [[Ramella Luciano|Ramella]]. Nel [[1945]] ritorna a Roma e disputa 19 partite nel campionato romano e 12 nel [[1946]]. Alla ripresa dei campionati nazionali gioca 34 partite nel [[1947/48]] e solo 10 nel [[1948/49]] in quanto vittima di un grave infortunio a Bergamo contro l'Atalanta, quando non esita a lanciarsi in presa nonostante molti uomini gli stiano per franare sopra un ginocchio. Ristabilitosi dopo molto tempo e pronto a riprendere il posto tra i pali biancocelesti, gli viene comunicato che non rientra nei programmi della società, che nel frattempo ha acquistato [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]], e gli viene concessa la lista gratuita. Uber dichiara che se deve andare a giocare con un'altra maglia preferisce abbandonare il calcio. [[image:Gradella2.jpg|right|150px]] Si stabilisce in modo fisso a Roma dove apre attività commerciali di articoli sportivi che forniscono le principali Federazioni del C.O.N.I. Fino all'anno [[2005]] gestisce direttamente il bel negozio dietro Piazza Mancini ed è sempre disponibile a parlare della Lazio che fu e di quella che è con i clienti. Le pareti sono piene di giornali incorniciati che rievocano le sue splendide parate e le sue imprese. Ultimamente ha chiuso il suo esrcizio commerciale a causa di alcuni problemi ortopedici alle gambe. Uber è stato un portiere essenziale e con grande senso del piazzamento. Raramente, e solo all'occorrenza, metteva in mostra le sue doti di acrobazia. Uber Gradella è stato un giocatore corretto e sportivo ed è un uomo di grandissima signorilità e gentilezza, come nelle migliori tradizioni della vera Lazialità. E' il decano dei giocatori laziali.

Versione delle 21:19, 16 set 2008

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Una pubblicità del negozio di Gradella.
Una splendida parata di Uber Gradella

Portiere, nato a Mantova il 14 giugno 1921. Dopo un breve tirocinio in squadre minori arriva nel 1937/38 nella squadra della sua città per poi trasferirsi al Verona l'anno seguente dove però è sempre riserva. L'anno successivo gioca 33 partite in serie B sempre con gli Scaligeri. Nel 1940 arriva a Roma e con la Lazio di Piola, allenata da Kertesz in serie A, gioca 21 partite dimostrandosi sicuro e affidabile. L'anno successivo gioca per 29 volte a difesa della porta biancoceleste. Nel 1942/43 gli eventi bellici lo costringono a trasferirsi a Biella nella squadra locale e poi nel '44 a Novara. Era stato richiesto dal C.T. della Nazionale Pozzo, che ne intravedeva le grandi qualità, insieme a Piola e Ramella. Nel 1945 ritorna a Roma e disputa 19 partite nel campionato romano e 12 nel 1946. Alla ripresa dei campionati nazionali gioca 34 partite nel 1947/48 e solo 10 nel 1948/49 in quanto vittima di un grave infortunio a Bergamo contro l'Atalanta, quando non esita a lanciarsi in presa nonostante molti uomini gli stiano per franare sopra un ginocchio. Ristabilitosi dopo molto tempo e pronto a riprendere il posto tra i pali biancocelesti, gli viene comunicato che non rientra nei programmi della società, che nel frattempo ha acquistato Sentimenti (IV), e gli viene concessa la lista gratuita. Uber dichiara che se deve andare a giocare con un'altra maglia preferisce abbandonare il calcio.

Si stabilisce in modo fisso a Roma dove apre attività commerciali di articoli sportivi che forniscono le principali Federazioni del C.O.N.I. Fino all'anno 2005 gestisce direttamente il bel negozio dietro Piazza Mancini ed è sempre disponibile a parlare della Lazio che fu e di quella che è con i clienti. Le pareti sono piene di giornali incorniciati che rievocano le sue splendide parate e le sue imprese. Ultimamente ha chiuso il suo esrcizio commerciale a causa di alcuni problemi ortopedici alle gambe. Uber è stato un portiere essenziale e con grande senso del piazzamento. Raramente, e solo all'occorrenza, metteva in mostra le sue doti di acrobazia. Uber Gradella è stato un giocatore corretto e sportivo ed è un uomo di grandissima signorilità e gentilezza, come nelle migliori tradizioni della vera Lazialità. E' il decano dei giocatori laziali.