Cosmos New York: differenze tra le versioni
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[[Image:Logocosmos.jpg|thumb|left|150px|Logo dei NY Cosmos]] |
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[[Immagine:PeleSI.jpg|thumb|left|150px|L'esordio di Pelè nel 1975]] |
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| ⚫ | Il club fu fondato nel [[1970]] su iniziativa dei fratelli turco-americani Ahmet e Nesuhi Ertegün, proprietari dell’etichetta discografica Atlantic Records, all’epoca da poco entrata nell’orbita della WEA, e di Steve Ross, presidente del colosso editoriale Time Warner. I Cosmos si proposero quasi subito come una delle compagini d’eccellenza del calcio nordamericano, grazie anche alle ingenti somme messe a disposizione dalla casa madre. |
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[[Immagine:chinagliacosmos01.jpg|thumb||left|150px|Chinaglia con i Cosmos all'Olimpico nel 1979]] |
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[[Immagine:Beckenbauercarlosalbertoverdi.jpg|thumb|left|150px|Franz Beckenbauer e Carlos Alberto]] |
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Il primo titolo della NASL arrivò un anno più tardi, alla fine della stagione [[1972]], i Cosmos vinsero la propria conference e disputarono la finale contro i St. Louis Stars, vincendo 2-1. |
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[[Image:Wilsonbrucecontibruno1980.jpg|thumb|thumb|left|150px|Bruce Wilson e Bruno Conti in Cosmos vs. AS Roma 5-3]] |
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Grazie anche alla capacità mediatica del club, esso divenne presto un richiamo per molti giocatori stranieri desiderosi di terminare la carriera in America con un contratto vantaggioso. La possibilità di giocare amichevoli con compagini europee e sudamericane, inoltre, affinò l’esperienza del club che, così, si impose ben presto come una delle potenze continentali. |
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Ma fu con l’arrivo di Pelé nel [[1975]] che il club fece il definitivo salto di categoria: il brasiliano fu la punta di diamante di una squadra che stava progressivamente ingaggiando calciatori di primissimo piano come il connazionale - e campione del mondo - Carlos Alberto, gli italiani [[Chinaglia Giorgio |Chinaglia]] e [[ Wilson Giuseppe |Wilson]],quest'ultimo nel [[1978]] solo per poche partite in estate, lo jugoslavo Vladislav Bogićević e il tedesco Franz Beckenbauer: i Cosmos vinsero il campionato nell’agosto [[1977]] in finale contro i Seattle Sounders, e il 1 ottobre celebrarono l’addio al calcio di Pelé battendo 2-1 a New York il Santos in un’amichevole di lusso che il campione brasiliano giocò con entrambe le maglie, una per tempo. |
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La bandiera del soccer professionistico USA dal 1971 al 1985. |
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[[Immagine:Chinaglia Pelè.jpg|left|150px]] [[Immagine:Cosmos.jpg|right|150px]] |
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Cinque campionati della [[North American Soccer League]] vinti negli anni '72-'77-'78-'80-'82. Questo “dream team” dominava le scene domestiche e internazionali, attirando decine di migliaia di persone ovunque giocasse. |
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| ⚫ | Nel tentativo di salvare il club, una cordata guidata da [[ Chinaglia Giorgio |
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| ⚫ | Il club fu fondato nel [[1970]], sulle ceneri dei New York Generals, su iniziativa dei fratelli turco-americani Ahmet e Nesuhi Ertegün, proprietari dell’etichetta discografica Atlantic Records, all’epoca da poco entrata nell’orbita della WEA, e di [[Ross Steve|Steve Ross]], presidente del colosso editoriale Time Warner. I Cosmos si proposero quasi subito come una delle compagini d’eccellenza del calcio nordamericano, grazie anche alle ingenti somme messe a disposizione dalla casa madre. |
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| ⚫ | Il [[10 dicembre]] [[1970]] il club si iscrisse ufficialmente alla North American Soccer League e il [[17 aprile]] [[1971]] esordì nel campionato nordamericano. Nel 1972 vincono il loro primo titolo davanti a soli 6.102 spettatori battendo i St. Louis Stars con gol del centravanti [[Horton Randy|Randy Horton]] (futuro ministro delle isole Bermuda) e Jelinek, fra capelli lunghi (sulle spalle o verso l’alto) e basettoni. |
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Nel 1975, dopo aver cercato di metter sotto contratto [[Best George|George Best]], e aver rinunciato a causa dei noti motivi, i Cosmos si avviarono a raggiungere la supremazia nel soccer americano di quel periodo grazie all'ingaggio di formidabili talenti quali la leggenda vivente del calcio, “O'Rey” [[Pelé|Pelé]], strappato al ritiro dall’idea, intrigante, di lanciare il calcio negli USA, e principalmente da un ingaggio di $4,7 milioni (del 1975!). |
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Pelè però “predicava nel deserto”, e così ecco che la Warner, nelle persone dei fratelli Ertegun e del manager inglese, ex giornalista, [[Toye Clive|Clive Toye]], inizia a costruire la squadra dei sogni. Dall'Italia nel 1976 arriva il Campione d’Italia con la Lazio "Long John" [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]], nostalgico della famiglia residente negli USA e ormai quasi orfano del suo mentore [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]]. Sarà Chinaglia infatti, e non Pelè, a dare l’anima ad una squadra senza storia, portandoli a vincere quattro dei cinque campionati vinti in totale. Capocannoniere assoluto nella storia della NASL, è infatti solo con lui che i Cosmos cominciano a vincere, a partire dal 1977, ultima stagione di Pelè. Pelè che era stato da poco raggiunto in squadra dal suo compagno di nazionale e capitano [[Carlos Alberto]], e dal capitano della nazionale tedesca “Kaiser” [[Beckenbauer Franz|Franz Beckenbauer]] spostato dall’italo-sudafricano [[Firmani Eddie|Eccie Firmani]] nel ruolo di regista arretrato. |
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Nel 1978 da Roma prende l’aereo per New York il libero Campione d’Italia con la Lazio [[Wilson Giuseppe|Giuseppe Wilson]], che approfitta dell’estate tra i campionati italiani 1977/78 e 78/79 per andare negli a States, vincere il Soccer Bowl ed essere nominato miglior giocatore della finale. Gli spettatori stavolta erano 74.901. |
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Nello stesso anno arriva dalla Jugoslavia, Stella Rossa Belgrado, colui che diventerà il recordman degli assist della NASL, '''Vladislav “Bogie” Bogicevic''', che sarà seguito dai nazionali [[Dimitrijevic Vito|Vito Dimitrijevic]] e [[Buljan Ivan|Ivan Buljan]], coi quali insieme ad altri forma una colonia slava ben nutrita. Gli insaziabili Cosmos però vogliono di più. Ed ecco allora che vengono ingaggiati i simboli del calcio totale: il papero d’oro, il profeta del gol come lo chiamava [[Ciotti Sandro|Sandro Ciotti]], [[Cruyff Johan|Johan Cruyff]] (anche se solo per un paio di amichevoli), un [[Neeskens Johannes|Johannes Neeskens]] ancora in formissima, e un altro nazionale arancione, il difensore '''Wim Rijsbergen'''. Non mancano poi gli inglesi, veri “invasori” del calcio nordamericano. Due in particolare si fanno onore, portando gol e vittorie ai Cosmos: Steve Hunt dal Coventry, cui ritornerà dopo un paio d’anni di soggiorno a New York, con il Soccer Bowl del 1977 in tasca, sostituito da Dennis Tueart, soprannominato "The Menace" (la minaccia), proveniente dal Manchester City, che segna la doppietta (cui si aggiunge un gol di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]]) che consente ai Cosmos di aggiudicarsi il Soccer Bowl del 1978. |
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Non tutti i campioni che sbarcano nella NASL son stagionati. Infatti, dopo i primi anni in cui le squadre sono imbottite di “dinosauri”, molti capiscono che l’unico modo per sopravvivere è puntare sui giovani. Ed ecco che mentre nella lega si vedonobelle speranze (poi realizzate in parte anche in Italia) quali Trevor Francis, Mark Hateley e Peter Bearsdley, ecco che i Cosmos, dopo aver tentato di acquistare [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] nell'aprile 1979, acquistano i due campioni paraguaiani Roberto Cabanas e Julio Cesar Romero, che aiutano i Cosmos a vincere il Soccer Bowl 1980, con doppietta in finale di Chinaglia. Sempre nel 1980, da ricordare il match vinto dai Cosmos il 24 maggio per 5-3 sulla [[AS Roma]], con tripletta di Chinaglia. |
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La carrellata di nomi continua poi con altri campioni internazionali degli anni '70-'80: il piu' grande giocatore iraniano di sempre, '''Andranik Eskandarian''', il portiere tedesco Hubert Birkenmeier, e poi i canadesi '''Bruce Wilson''' e '''Robert Iarusci''', '''Ramon Mifli'''n (Perú), '''Freddie Grgurev''' e '''Boris Bandov''' (Russia), Steve Wegerle (Sud Africa), Nelsi Morais (Uruguay), i grandi terzini brasiliani '''Francisco Marinho''' e [[Oscar]] (che però è costretto a scappare dopo poche partite causa problemi con il visto d’immigrazione), gli inglesi '''Keith Eddy''' e '''Dan Aitken''' (bandiera dell’Aston Villa), l’argentino '''Antonio Carbognani''', il portoghese '''Seninho''' e l’italiano [[Damiani Giuseppe Oscar|Oscar Damiani]] sul viale del tramonto, proveniente dal Napoli. |
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I Cosmos, purtroppo, non parteciparono mai ai tornei continentali, ma si esibirono in amichevoli in tutto il mondo, sul modello degli Harlem Globetrotters, dando spettacolo sempre e ovunque. Numerose le partite contro squadre italiane: in primis la Lazio (più volte, con ogni volta una festa per Chinaglia), e poi la Roma, il Napoli, la Fiorentina, il Lanerossi Vicenza, come si chiamava allora. Importanti le tournèe europee, con match a volte splendidi altre mene contro Bayern Monaco, Chelsea, Barcellona, Birmingham City, Paris St. Germain, Maccabi Tel Aviv e persino Dinamo e Torpedo Mosca!. Pur non avendoci giocato contro in partite ufficiali, i Cosmos si fanno poi valere, battendole spesso, nei confronti delle squadre del centro e del sud america: Club America, Flamengo, Sao Paulo, Portoguesa, Santos (indimenticabile il Farewell Game, la partita di addio di Pelè nel 1977), River Plate, Boca Juniors, Independiente, ecc. Da ricordare infine le partite contro le nazionali: l’Argentina Campione del Mondo, da cui uscirono sconfitti di misura, la Cina, l’Australia, il Giappone, l’Indonesia, il Resto del Mondo (un pareggio con gol di '''Rivelino Cuellar''' per le World All Stars e di Chinaglia e Seninho per i Cosmos), ecc. |
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| ⚫ | Ma le vicissitudini societarie della controllante Warner influirono negativamente sul futuro del club: nel [[1983]], infatti, il gruppo di comunicazione americano fu fatto oggetto di un’OPA ostile da parte del magnate australiano '''Rupert Murdoch'''; nonostante il fallimento del tentativo, a seguito di ciò Warner iniziò a dismettere asset aziendali non strategici: tra di essi l’Atari (giochi per computer) e la Global Soccer, Inc., la sussidiaria che controllava i Cosmos. |
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| ⚫ | Nel tentativo di salvare il club, una cordata guidata da [[ Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] e [[Pinton Giuseppe|Giuseppe Pinton]] (tutt'ora titolare del marchio Cosmos) lo rilevò, ma mancavano i capitali per continuare a essere competitivi al livello che la permanenza nell’orbita Warner assicurava, e quindi iniziò la vendita dei giocatori migliori. L’ultima stagione della NASL, anch’essa sull’orlo della bancarotta per mancanza di incassi, terminò con i Cosmos fuori dalla zona play-off per la prima volta dopo otto anni. La NASL giocò l'ultima partita ufficiale alla fine del [[1984]], lasciando il panorama del calcio americano nella desolazione più completa, dal quale riuscirà ad uscire (in parte) solo alla fine degli anni ’90, con loa nascita della MLS (Major League Soccer). I Cosmos scesero in campo per l'ultima volta in un toneo ufficiale poco meno di un anno dopo: la squadra - che già dalla stagione [[1981/82]] disputava anche il campionato indoor della NASL, che si teneva durante il periodo invernale, disputò infatti il torneo indoor del [[1984/85]], ma abbandonò la competizione dopo 33 incontri per mancanza di pubblico. In tale competizione, i Cosmos erano giunti alla finale nella stagione [[1983/84]]. |
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L'ultima partita in assoluto dei Cosmos si giocò sotto un diluvio al Giants Stadium di East Rutherford (N.J.), davanti a soli 8.677 spettatori, il 16 giugno 1985. Avversario proprio la Lazio, vittoriosa quella sera per 2-1. In gol per la Lazio [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] e [[Manfredonia Lionello|Lionello Manfredonia]] nel primo tempo, con gol a 5 minuti dalla fine su rigore di [[D'Amico Vincenzo|Vincenzo D'Amico]], per l'occasione in campo col Cosmos. Gara dura con ben 5 ammoniti e due espulsi: il difensore iraniano del Cosmos Andranik Eskandarian al 22', e [[Podavini Gabriele|Gabriele Podavini]] al 75'. |
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Pochi giorni dopo Chinaglia ufficializza la cessazione delle operazioni causa mancanza di soldi. |
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[[Categoria:Squadre|Cosmos New York]] |
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Versione delle 19:42, 19 nov 2008





La bandiera del soccer professionistico USA dal 1971 al 1985. Cinque campionati della North American Soccer League vinti negli anni '72-'77-'78-'80-'82. Questo “dream team” dominava le scene domestiche e internazionali, attirando decine di migliaia di persone ovunque giocasse.
Il club fu fondato nel 1970, sulle ceneri dei New York Generals, su iniziativa dei fratelli turco-americani Ahmet e Nesuhi Ertegün, proprietari dell’etichetta discografica Atlantic Records, all’epoca da poco entrata nell’orbita della WEA, e di Steve Ross, presidente del colosso editoriale Time Warner. I Cosmos si proposero quasi subito come una delle compagini d’eccellenza del calcio nordamericano, grazie anche alle ingenti somme messe a disposizione dalla casa madre. Il 10 dicembre 1970 il club si iscrisse ufficialmente alla North American Soccer League e il 17 aprile 1971 esordì nel campionato nordamericano. Nel 1972 vincono il loro primo titolo davanti a soli 6.102 spettatori battendo i St. Louis Stars con gol del centravanti Randy Horton (futuro ministro delle isole Bermuda) e Jelinek, fra capelli lunghi (sulle spalle o verso l’alto) e basettoni.
Nel 1975, dopo aver cercato di metter sotto contratto George Best, e aver rinunciato a causa dei noti motivi, i Cosmos si avviarono a raggiungere la supremazia nel soccer americano di quel periodo grazie all'ingaggio di formidabili talenti quali la leggenda vivente del calcio, “O'Rey” Pelé, strappato al ritiro dall’idea, intrigante, di lanciare il calcio negli USA, e principalmente da un ingaggio di $4,7 milioni (del 1975!).
Pelè però “predicava nel deserto”, e così ecco che la Warner, nelle persone dei fratelli Ertegun e del manager inglese, ex giornalista, Clive Toye, inizia a costruire la squadra dei sogni. Dall'Italia nel 1976 arriva il Campione d’Italia con la Lazio "Long John" Giorgio Chinaglia, nostalgico della famiglia residente negli USA e ormai quasi orfano del suo mentore Tommaso Maestrelli. Sarà Chinaglia infatti, e non Pelè, a dare l’anima ad una squadra senza storia, portandoli a vincere quattro dei cinque campionati vinti in totale. Capocannoniere assoluto nella storia della NASL, è infatti solo con lui che i Cosmos cominciano a vincere, a partire dal 1977, ultima stagione di Pelè. Pelè che era stato da poco raggiunto in squadra dal suo compagno di nazionale e capitano Carlos Alberto, e dal capitano della nazionale tedesca “Kaiser” Franz Beckenbauer spostato dall’italo-sudafricano Eccie Firmani nel ruolo di regista arretrato.
Nel 1978 da Roma prende l’aereo per New York il libero Campione d’Italia con la Lazio Giuseppe Wilson, che approfitta dell’estate tra i campionati italiani 1977/78 e 78/79 per andare negli a States, vincere il Soccer Bowl ed essere nominato miglior giocatore della finale. Gli spettatori stavolta erano 74.901.
Nello stesso anno arriva dalla Jugoslavia, Stella Rossa Belgrado, colui che diventerà il recordman degli assist della NASL, Vladislav “Bogie” Bogicevic, che sarà seguito dai nazionali Vito Dimitrijevic e Ivan Buljan, coi quali insieme ad altri forma una colonia slava ben nutrita. Gli insaziabili Cosmos però vogliono di più. Ed ecco allora che vengono ingaggiati i simboli del calcio totale: il papero d’oro, il profeta del gol come lo chiamava Sandro Ciotti, Johan Cruyff (anche se solo per un paio di amichevoli), un Johannes Neeskens ancora in formissima, e un altro nazionale arancione, il difensore Wim Rijsbergen. Non mancano poi gli inglesi, veri “invasori” del calcio nordamericano. Due in particolare si fanno onore, portando gol e vittorie ai Cosmos: Steve Hunt dal Coventry, cui ritornerà dopo un paio d’anni di soggiorno a New York, con il Soccer Bowl del 1977 in tasca, sostituito da Dennis Tueart, soprannominato "The Menace" (la minaccia), proveniente dal Manchester City, che segna la doppietta (cui si aggiunge un gol di Chinaglia) che consente ai Cosmos di aggiudicarsi il Soccer Bowl del 1978.
Non tutti i campioni che sbarcano nella NASL son stagionati. Infatti, dopo i primi anni in cui le squadre sono imbottite di “dinosauri”, molti capiscono che l’unico modo per sopravvivere è puntare sui giovani. Ed ecco che mentre nella lega si vedonobelle speranze (poi realizzate in parte anche in Italia) quali Trevor Francis, Mark Hateley e Peter Bearsdley, ecco che i Cosmos, dopo aver tentato di acquistare Bruno Giordano nell'aprile 1979, acquistano i due campioni paraguaiani Roberto Cabanas e Julio Cesar Romero, che aiutano i Cosmos a vincere il Soccer Bowl 1980, con doppietta in finale di Chinaglia. Sempre nel 1980, da ricordare il match vinto dai Cosmos il 24 maggio per 5-3 sulla Roma AS, con tripletta di Chinaglia.
La carrellata di nomi continua poi con altri campioni internazionali degli anni '70-'80: il piu' grande giocatore iraniano di sempre, Andranik Eskandarian, il portiere tedesco Hubert Birkenmeier, e poi i canadesi Bruce Wilson e Robert Iarusci, Ramon Miflin (Perú), Freddie Grgurev e Boris Bandov (Russia), Steve Wegerle (Sud Africa), Nelsi Morais (Uruguay), i grandi terzini brasiliani Francisco Marinho e Oscar (che però è costretto a scappare dopo poche partite causa problemi con il visto d’immigrazione), gli inglesi Keith Eddy e Dan Aitken (bandiera dell’Aston Villa), l’argentino Antonio Carbognani, il portoghese Seninho e l’italiano Oscar Damiani sul viale del tramonto, proveniente dal Napoli.
I Cosmos, purtroppo, non parteciparono mai ai tornei continentali, ma si esibirono in amichevoli in tutto il mondo, sul modello degli Harlem Globetrotters, dando spettacolo sempre e ovunque. Numerose le partite contro squadre italiane: in primis la Lazio (più volte, con ogni volta una festa per Chinaglia), e poi la Roma, il Napoli, la Fiorentina, il Lanerossi Vicenza, come si chiamava allora. Importanti le tournèe europee, con match a volte splendidi altre mene contro Bayern Monaco, Chelsea, Barcellona, Birmingham City, Paris St. Germain, Maccabi Tel Aviv e persino Dinamo e Torpedo Mosca!. Pur non avendoci giocato contro in partite ufficiali, i Cosmos si fanno poi valere, battendole spesso, nei confronti delle squadre del centro e del sud america: Club America, Flamengo, Sao Paulo, Portoguesa, Santos (indimenticabile il Farewell Game, la partita di addio di Pelè nel 1977), River Plate, Boca Juniors, Independiente, ecc. Da ricordare infine le partite contro le nazionali: l’Argentina Campione del Mondo, da cui uscirono sconfitti di misura, la Cina, l’Australia, il Giappone, l’Indonesia, il Resto del Mondo (un pareggio con gol di Rivelino Cuellar per le World All Stars e di Chinaglia e Seninho per i Cosmos), ecc.
Ma le vicissitudini societarie della controllante Warner influirono negativamente sul futuro del club: nel 1983, infatti, il gruppo di comunicazione americano fu fatto oggetto di un’OPA ostile da parte del magnate australiano Rupert Murdoch; nonostante il fallimento del tentativo, a seguito di ciò Warner iniziò a dismettere asset aziendali non strategici: tra di essi l’Atari (giochi per computer) e la Global Soccer, Inc., la sussidiaria che controllava i Cosmos.
Nel tentativo di salvare il club, una cordata guidata da Chinaglia e Giuseppe Pinton (tutt'ora titolare del marchio Cosmos) lo rilevò, ma mancavano i capitali per continuare a essere competitivi al livello che la permanenza nell’orbita Warner assicurava, e quindi iniziò la vendita dei giocatori migliori. L’ultima stagione della NASL, anch’essa sull’orlo della bancarotta per mancanza di incassi, terminò con i Cosmos fuori dalla zona play-off per la prima volta dopo otto anni. La NASL giocò l'ultima partita ufficiale alla fine del 1984, lasciando il panorama del calcio americano nella desolazione più completa, dal quale riuscirà ad uscire (in parte) solo alla fine degli anni ’90, con loa nascita della MLS (Major League Soccer). I Cosmos scesero in campo per l'ultima volta in un toneo ufficiale poco meno di un anno dopo: la squadra - che già dalla stagione 1981/82 disputava anche il campionato indoor della NASL, che si teneva durante il periodo invernale, disputò infatti il torneo indoor del 1984/85, ma abbandonò la competizione dopo 33 incontri per mancanza di pubblico. In tale competizione, i Cosmos erano giunti alla finale nella stagione 1983/84.
L'ultima partita in assoluto dei Cosmos si giocò sotto un diluvio al Giants Stadium di East Rutherford (N.J.), davanti a soli 8.677 spettatori, il 16 giugno 1985. Avversario proprio la Lazio, vittoriosa quella sera per 2-1. In gol per la Lazio Bruno Giordano e Lionello Manfredonia nel primo tempo, con gol a 5 minuti dalla fine su rigore di Vincenzo D'Amico, per l'occasione in campo col Cosmos. Gara dura con ben 5 ammoniti e due espulsi: il difensore iraniano del Cosmos Andranik Eskandarian al 22', e Gabriele Podavini al 75'.
Pochi giorni dopo Chinaglia ufficializza la cessazione delle operazioni causa mancanza di soldi.