Vaccaro Giorgio: differenze tra le versioni

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Era previsto che nessun giocatore della Lazio sarebbe stato assorbito dalla neonata società, praticamente la Lazio non sarebbe più esistita, inglobata dalla nuova entità sportiva.
Era previsto che nessun giocatore della Lazio sarebbe stato assorbito dalla neonata società, praticamente la Lazio non sarebbe più esistita, inglobata dalla nuova entità sportiva.
A questo punto Vaccaro cominciò a parlare pacatamente con un sorriso beffardo e serio allo stesso tempo:
A questo punto Vaccaro cominciò a parlare pacatamente con un sorriso beffardo e serio allo stesso tempo:
''Foschi, la Lazio è Ente Morale, dal 1921, per Regio Decreto, con una sua Storia, quindi non può scomparire. Se proprio vogliamo creare una nuova società, ben venga, ma il suo nome DEVE essere Lazio, i colori Bianco e l'Azzurro, e il campo:La rondinella''
''Foschi, la Lazio è Ente Morale, dal 1921, per Regio Decreto, con una sua Storia, quindi non può scomparire. Se proprio vogliamo creare una nuova società, ben venga, ma il suo nome DEVE essere Lazio, i colori Bianco e l'Azzurro, e il campo:La rondinella''.

Foschi capì subito che non c'era nulla da fare, e cercò di fare buon viso a cattivo gioco.
Foschi capì subito che non c'era nulla da fare, e cercò di fare buon viso a cattivo gioco.
Vaccaro comunque aggiunse che due squadre nella Capitale erano un bene, sia per la competizione che per la sana rivalità sportiva nella città.
Vaccaro comunque aggiunse che due squadre nella Capitale erano un bene, sia per la competizione che per la sana rivalità sportiva nella città.

Versione delle 21:53, 11 lug 2007

Biografia

Giovane Atleta e combattente

Giorgio Vaccaro nasce a San Marzanotto d'Asti (At) il 12 Ottobre 1892. Giunto in giovane età a Roma, si può considerare Romano a tutti gli effetti. In gioventù pratica diversi sport tra cui il Pugilato, la scherma e il ciclismo con ottimi profitti. Durante la Prima Guerra Mondiale parte per il fronte dove ottiene la medaglia d'argento per le azioni compiute in battaglia. Dopo il conflitto aderisce al Partito Nazionale Fascista dove scala diverse gerarchie e ritorna a Roma, dopo alcuni anni di lontanza nel 1922 per rimanerci stavolta stabilmente.

Un gerarca sportivo

Nonostante la carriera militare il Luogotenente Generale della Milizia, Vaccaro non dimentica l'amore per lo sport ed in pochi anni ricopre numerose cariche:da consigliere nella Federazione Italiana Scherma, a presidente di quella del Rugby. Nel 1926 viene nominato consigliere della F.I.G.C., in seguito presidente del C.O.N.I., carica che manterrà fino al 1939. Nel 1922 divenne socio della Lazio, polisportiva che incarnava in pieno i suoi ideali di sport ed aveva in Bitetti un'amico fraterno.

Il 5 Maggio 1933 succede a Leandro Arpinati alla presidenza della FIGC organizzando, con successo i Campionati del Mondo in Italia nel 1934. Nel 1939 diviene anche membro del C.I.O.. Praticamente ha in mano tutto lo sport nazionale, grazie alla sua competenza ed organizzazione che fanno dell'Italia un paese all'avanguardia in quegli anni.

Il rifiuto della fusione

Nella primavera del 1927 il Partito Fascista da ordine al Federale Foschi, di creare una nuova squadra che portasse il nome della Capitale, assorbendo in un'unica società, tutte le squadre della città di Roma. Un'inquitante telegramma giunse anche alla sede della Lazio, con l'ordine di presentarsi dal Federale Foschi per importanti comunicazioni. Bitetti capì subito il pericolo che stava correndo la Lazio e si recò subito dall'amico Vaccaro, per chiedere aiuto e scongiurare la fusione. Vaccaro, prese immediatamente sul serio la faccenda, capendo che il vero scopo di Italo Foschi era quello di assorbire la Lazio perchè era l'unica ad avere uno stadio degno della massima serie. Consigliò a Bitetti di indire un'assemblea immediata e nominare Lui Vicepresidente, mentre alla presidenza doveva essere eletto il Generale di Cavalleria Varini. Lo scopo di questa mossa era semplice ed arguto: Se Foschi avesse trattato con solo degli sportivi avrebbe avuto partita vinta, diverso se si fosse trovato davanti un Federale ed un Generale del loro stampo.

Il colloquio si svolse pochi giorni dopo, e non poca fu la sorpresa di Foschi, quando si trovò di fronte Vaccaro e Varini. I tre si misero subito a tavolino, e Foschi illustrò il suo progetto: La squadra si chiamerà Associazione Sportiva Roma, i colori saranno quelli dell'urbe:Il giallo e il rosso, ed il campo sarà quello della Rondinella. Era previsto che nessun giocatore della Lazio sarebbe stato assorbito dalla neonata società, praticamente la Lazio non sarebbe più esistita, inglobata dalla nuova entità sportiva. A questo punto Vaccaro cominciò a parlare pacatamente con un sorriso beffardo e serio allo stesso tempo: Foschi, la Lazio è Ente Morale, dal 1921, per Regio Decreto, con una sua Storia, quindi non può scomparire. Se proprio vogliamo creare una nuova società, ben venga, ma il suo nome DEVE essere Lazio, i colori Bianco e l'Azzurro, e il campo:La rondinella.

Foschi capì subito che non c'era nulla da fare, e cercò di fare buon viso a cattivo gioco. Vaccaro comunque aggiunse che due squadre nella Capitale erano un bene, sia per la competizione che per la sana rivalità sportiva nella città. La fusione venne così scongiurata, e quando nel Luglio dello stesso anno, nacque a tavolino la Roma, la Lazio era ad allenarsi al campo della Rondinella per iniziare la sua 27^ stagione.

Presidente per pochi mesi

(nota muore il 25/9/1983)