Mainetti Marcello


(Foto SS Lazio Nuoto)
Pallanuotista. Nato nel 1920. Portiere, alla S.S. Lazio dal 1942. Campione d'Italia nel 1945. In seguito divenne pilota civile e istruttore nelle maggiori compagnie aeree. Fondò l'ATI e rivestì ruoli apicali nell'ITAVIA. Fu molto attivo anche in campo sindacale. Ha formato un'intera generazione di piloti italiani. Morì il giorno di Pasqua del 2000 precipitando con il suo ultraleggero a causa di un guasto.
Qui di seguito una sua breve biografia tratta da "Il Corriere della Sera" del 25 aprile 2000. Lo chiamavano "Nube bianca" perché il cielo era la sua casa. Ed ora è lassù per sempre, tradito dalle sue ali. Nel pomeriggio di Pasqua Marcello Mainetti ha spiccato il volo con l'immancabile entusiasmo che nemmeno gli 80 anni erano riusciti ad affievolire. Il motore di un esile ultraleggero lo staccava dalla terra. Ma dopo un centinaio di metri è precipitato. "Nube bianca" è morto. Un malessere improvviso, un guasto tecnico? Nessuno per il momento può rispondere. Mainetti aveva messo le ali all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Aveva poi abbandonato le stellette per entrare negli anni Cinquanta nella LAI (Linee Aeree Italiane), la compagnia di bandiera nazionale, poco dopo trasformata in Alitalia. Volava sui celebri Convair adottando uno stile inconfondibile: alto e slanciato, indossava sempre i guanti bianchi. Era diventato uno dei primi comandanti di DC-8, i mitici jet che avvicinarono gli Stati Uniti alla Penisola rendendo più facile la cavalcata atlantica. Mainetti seguì tra l'altro l'addestramento dei suoi colleghi più giovani, cambiò il volto dell'Alitalia trasformandola da sconosciuta compagnia nazionale a vettore di taglio europeo. Fu anche tra i creatori dell'Anpac, la maggiore organizzazione sindacale degli uomini con le ali. Ora "Nube bianca" è nel "suo" cielo.