Gli articoli di LazioWiki.org su "Il Cuoio"

Da Il Corriere dello Sport: Il Cuoio è una pagina dove si rivivono le storie di calcio in modo differente a modo nostro. Ogni storia un'emozione. Semplicemente passione.
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Nella prima metà del mese di ottobre 2022 LazioWiki.org inizia una collaborazione con la Redazione de "Il Cuoio", supplemento de "Il Corriere dello Sport" e del "Guerin Sportivo". Nelle edizioni cartacee pubblicate, gli articoli redatti da alcuni Autori di LazioWiki.org vengono pubblicati nel periodico. In questa pagina riportiamo, doverosamente dopo diversi giorni dalla relativa uscita, gli articoli trattati e la loro trascrizione a beneficio dei nostri lettori.

L’11 giugno del 1933 al Prater di Vienna i biancocelesti tennero testa
ai terribili ragazzi austriaci del Wacker del "Mago" Meisl
di Jacopo Cascone
"Ma il giuoco del calcio è assai difficile, e anche col miglior insegnamento di questo mondo non tutti i giovani possono giungere all’abilità e alla fama degli autentici assi. Molti sono i chiamati anche qui, ma pochissimi gli eletti. Tuttavia in Italia abbiamo autentiche squadre di Pulcini del calcio". Con questo incipit viene ricordata la partita della quale parleremo oggi. Una partita sconosciuta ai più, le cui cronache si sono perse, sotterrate da miliardi di vecchie pagine di giornale ingiallite, inghiottite e logorate dal tempo. Un tempo in cui la comunicazione era ancora essenzialmente univoca; in cui le enciclopedie rappresentavano una delle poche fonti di studio che non tutti si potevano permettere: altro che internet o gli smartphone... È proprio un’enciclopedia ("Enciclopedia LABOR del Ragazzo Italiano", S.A. Edizioni "LABOR" Milano) stampata nel 1939 a dedicare spazio all’impresa dei Pulcini della Lazio contro i terribili ragazzi del Wacker. Apostrofandola come impresa non esageriamo affatto, basta sfogliare i giornali dell’epoca per comprendere la portata della risonanza mediatica originata da quell’evento. L’Enciclopedia del Ragazzo Italiano ne parla ancora nel 1939, ma quel Wacker-Lazio si era giocato ben sei anni prima.
1933. Siamo nel giugno del ‘33, anno cruciale per la disgrazia che affosserà il mondo negli anni a seguire. Ma mentre Adolf Hitler si è assicurato i pieni poteri del parlamento tedesco e Franklin Delano Roosevelt è diventato il 32° presidente degli Stati Uniti, le avvisaglie della guerra non sembrano ancora essere percepite nel nostro Paese. Il regime mette lo sport in primo piano e gli atleti italiani sfrutteranno l’occasione, non solo nel calcio – con i due titoli consecutivi di campioni del Mondo – ma anche, ad esempio, nel pugilato: proprio il 29 giugno di quell’anno, Primo Carnera conquisterà il titolo Mondiale dei Massimi. Ma torniamo ai nostri Pulcini, che poi veri Pulcini non sono. Almeno per come li consideriamo oggi (tra i 9 e gli 11 anni). Quelli che partono con il treno Roma-Vienna la sera dell’8 giugno 1933 sono leggermente più grandicelli. La partita nasce da un’idea di Hugo Meisl, il Mago, personaggio che merita una parentesi. Boemo di nascita, si trasferì presto a Vienna, dove imparò le più importanti lingue europee. Reduce decorato della Prima guerra mondiale, calciatore, arbitro e poi... contabile: diventerà uno degli allenatori più visionari dell’epoca. In stretto contatto con il nostro Ct Pozzo, Meisl sedette sulla panchina austriaca dal 1912 fino alla sua morte (1937).
Guidò il celebre "Wunderteam" ("la squadra delle meraviglie"), la nazionale austriaca più forte di tutti i tempi. Mescolando il sistema di Chapman e il metodo di Pozzo, creò uno stile di gioco del tutto innovativo. Fece la fortuna della nazionale austriaca che allenò in 134 occasioni (vincendo ben 72 gare); sfortunato nella semifinale del Mondiale ’34 e nella finale Olimpica del ’36: entrambe le volte sconfitto dall’amico-rivale Vittorio Pozzo. Questa doverosa parentesi motiva i luminosi riflettori puntati verso l’evento: i Pulcini della Lazio dovettero recarsi a Vienna per sfidare i ragazzi del Wacker, tra le squadre più temute d’Europa; massimi esponenti giovanili della dominante scuola austriaca; una selezione composta da Meisl in persona, ragazzi anche leggermente più grandicelli rispetto ai laziali. Giunto in visita a Roma pochi mesi prima, il Mago aveva ammirato i piccoli aquilotti. Evidentemente ritenuti all’altezza, li aveva poi sfidati.
Vienna. "Partenza più bella e festosa, crediamo, non sé avuta mai, e forse mai tanta folla s’era data convegno per salutare una squadra di calcio". Altri tempi, altre abitudini. La stazione Termini in festa, addirittura svariati calciatori della prima squadra a salutare la partenza di 14 marmocchi, accompagnati nel viaggio dai dirigenti della Lazio. Presente a Vienna anche il generale Vaccaro, segretario del C.O.N.I e presidente della FIGC. Partito la sera dell’8 giugno, il treno giunge a destinazione l’indomani. I ragazzi della Lazio, con indosso sgargianti magliette bianche con risvolti celesti, vengono accolti dal Mago in persona, dalla squadra del Wacker al completo e dalla selezione italiana del dopolavoro del posto. L’incontro è previsto per l’11 giugno, due giorni dopo. Si gioca allo Stadio Prater davanti a 40mila spettatori. L’esibizione dei giovani – scesi in campo per due tempi da 25 minuti – precede l’amichevole tra le nazionali di Austria e Belgio (4-1 per il "Wunderteam" di Meisl), mentre prima si sono svolte delle gare di atletica leggera tra cecoslovacchi e russi. "Le partite fra questi minuscoli artisti del pallone rotondo costituiscono uno spettacolo graziosissimo che dà agli spettatori un vero godimento... Si tratta di veri artisti, che trattano il pallone con perizia eccezionale e imbastiscono le azioni con una intelligenza ed una precisione che farebbero invidia a molti assi più grossi e più stipendiati di loro.
I microbi della Lazio hanno un pubblico sempre crescente e sempre più entusiasta. I dirigenti biancocelesti sospirano di continuo: "Peccato che siano così piccoli! Se avessero il fisico, tireremmo allo scudetto anche noi!". Un estratto della descrizione di "Quirinetto", pseudonimo con cui firmava Cesare Mariani sul Guerin Sportivo dell’epoca, che descrive lo spettacolo ammirato in campo. È subito la Lazio a passare in vantaggio: dopo appena 6 minuti Capponi raccoglie una respinta della difesa sul tiro di Armandino Longhi e mette dentro. I padroni di casa riusciranno a pareggiare nella ripresa, il match terminerà 1-1, ma le premesse alla vigilia erano totalmente diverse. Ci si aspettava una scorpacciata di gol austriaca, è arrivata una prova di assoluto spessore dei Pulcini biancocelesti. Così la corrispondenza da Vienna a fine gara: "Nessuno potrà in buona fede tacciarci di partigianeria se affermiamo che, in rispetto alla partita internazionale svoltasi mezz’ora dopo, quella sostenuta dai ragazzi romani contro i "Kruirspel" del Wacker ci è piaciuta di più. Gli "uomini" di entrambe le squadre avrebbero potuto dare dei punti ai loro colleghi adulti di molte società in voga. I ragazzi del Wacker erano noti al pubblico di qui per cui il loro gioco equilibrato e convincente non ha sorpreso. Chi invece ha sorpreso non poco sono stati i piccoli romani, di cui non si era mai sentito parlare a Vienna e che ad un tratto si rivelarono agli occhi stupefatti di questi aristarchi del calcio sotto una luce inaspettata".
Salutati da scroscianti applausi al Prater, ripresi da tutti i quotidiani nazionali ed esteri per le loro gesta, tra lo stupore generale i piccoli aquilotti vengono accolti dal giubilo della folla assiepata a Termini per aspettare il treno di ritorno. L’incredibile risultato ottenuto a Vienna ha fatto il giro della Capitale: alle famiglie si aggiungono innumerevoli tifosi, oltre agli svariati membri della prima squadra e alle diverse autorità. Quella gloriosa partita – all’epoca celebrata da tutti – è finita sepolta dalla storia. Oggi un’amichevole tra ragazzi non potrebbe mai provocare tale eco mediatico, e proprio per questo, oggi, abbiamo voluto rendere omaggio a quei Pulcini: eroi per un giorno al Prater di Vienna, dimenticati nelle pagine di una vecchia enciclopedia.
• Il prossimo articolo di LazioWiki.org pubblicato da "Il Cuoio" in data 12 ottobre 2022: Corrado Corelli: guerra, pace e Lazio - Fedeltà ai valori risorgimentali, senso del dovere: storia dell’artista e calciatore e del suo grande amore per il sodalizio biancoceleste - di Lorenzo Stillitano nei prossimi giorni online
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