Manfredonia Lionello
Biografia
Da giovane talento a titolare in serie A


Difensore-centrocampista, nato a Roma il 27 Novembre 1956. Cresciuto nella società. Disputa 8 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 201 presenze e 8 goals in Campionato. La Lazio lo acquista all'età di 15 anni, dal Don Orione,squadretta della zona di Monte mario, pagandolo un milione di lire e strappandolo alla Juventus. E' uno dei ragazzini terribili che in quegli anni si mettono in mostra nella Lazio. Assieme a Bruno Giordano, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli conquistano lo scudetto primavera 1975/76. Gioca sia a centrocampo che da libero, fino a fare lo stopper, e sempre risultando uno dei migliori in campo. Giulio Corsini neo allenatore dei biancazzurri lo nota e lo fa allenare con la prima squadra nel ritiro precampionato, ma il suo nome compariva già all'indomani della conquista del primo scudetto nel 1974 come uno sdei più validi e promettenti giocatori per gli anni a venire. Esordisce in serie A contro il Bologna il 2 Novembre 1975 , non ancora diciannovenne. I contemporanei infortuni di Wilson e Martini fanno si che tocchi a lui esordire proprio con la maglia numero 4. Corsini, in verità aveva pensato di sostituire Martini con Petrelli , ma la notte tra sabato e Domenica, aveva visto un peggiorare delle condizioni del capitano, e quindi ecco la decisione di schieralo in campo. La sua gara fu impeccabile, e 3 giorni dopo gioca addirittura in Coppa UEFA contro il Barcellona di Johann Crujff,. Il primo anno colleziona, però solo 4 presenze giocando anche stopper e centrocampista. La stagione successiva è quella della consacrazione, avendo la fiducia di Vinicio (De Menezes Luís Vinícius), diviene titolare inamovibile, giocando da stopper, in quanto il ruolo del libero è di capitan Wilson. Entra nel giro delle Nazionali essendo convocato nella selezione Under 21.

I Mondiali in Argentina

La stagione 1977/78 lo vede ancora protagonista, tanto che viene convocato in nazionale da Bearzot. Fa il suo esordio, da libero, all'Olimpico contro il Lussemburgo il 3 dicembre 1977. Gioca altri due partite da stopper, contro Belgio e Francia. Il CT lo stima a tal punto da convocarlo tra i ventidue per il Mondiale 1978 in Argentina. Bearzot lancia come titolari i giovani Cabrini e Paolo Rossi, e preferisce quindi affidarsi in difesa al più esperto Bellugi. Manfredonia non scende mai in campo, e a causa di questo litiga con Bearzot: giocherà soltanto un'altra partita contro la Turchia dopo il Mondiale, poi non sarà più convocato.
La vicenda del calcio scommesse

Il posto da titolare è suo e disputa altre due stagioni a fianco di capitan Wilson. Nel 1980 viene coinvolto insieme al suo grande amico Giordano, a Wilson e Cacciatori nello scandalo del "Calcioscommesse". Viene arrestato in tribuna a Pescara, il 23 marzo 1980. Sarà squalificato per tre anni, la Lazio sarà retrocessa in serie B.
Il ritorno e la promozione

Nel 1982 l'Italia vince i Campionati del Mondo in Spagna, gli squalificati vengono amnistiati. Grazie al suo apporto e a quello di Bruno Giordano la Lazio torna in serie A. Il suo ruolo è ormai quello di centrocampista. Dopo una sofferta salvezza il primo anno, la Lazio retrocede nuovamente in B. Oltre al resto, la squadra paga per i rapporti non più idilliaci tra Manfredonia e Giordano.
L'addio alla Lazio
Viene ceduto nel 1985 alla Juventus. Con i Bianconeri vince uno scudetto ed una Coppa Intercontinentale, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti italiani, per qualità e rendimento. Nel 1987 passa alla Roma. Il trasferimento viene visto come un "tradimento" dai tifosi laziali, e provoca una spaccatura tra i tifosi romanisti. Nascono i "GAM", Gruppi Anti Manfredonia. Il suo rendimento in campo però è sempre ottimo.
Una tragedia sfiorata

Il 30 dicembre 1989 si gioca Bologna-Roma. Fa molto freddo, il terreno è ghiacciato. Manfredonia dopo appena sei minuti crolla a terra, privo di sensi. Tra i primi a soccorrerlo c'è proprio l'amico ritrovato Giordano, che gioca nel Bologna. Viene soccorso dal dottor Alicicco e dal massaggiatore Giorgio Rossi, che gli praticano il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Trasportato all'Ospedale Maggiore in coma, viene confermata la diagnosi di infarto del miocardio di piccola dimensione. Trascorre il Capodanno insieme alla moglie Carolina, e all'amico Cabrini e la moglie Consuelo. Si sveglia dopo 42 ore dopo il dramma. E' costretto a ritirarsi dall'attività agonistica. Appesi gli scarpini al chiodo diventa Direttore Sportivo del Vicenza, del Cagliari. Successivamente diventa procuratore.