Pardini Odoacre

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Odoacre Pardini

Pioniere

Difensore-centrocampista, nato a Pietrasanta (Lu) il 14 gennaio 1905.

Disputa 9 stagioni in maglia biancoceleste. Soprannominato a Roma "Morbidone". Con la Lazio colleziona 104 presenze in Campionato e salvo una breve parentesi nel Pisa nell'ottobre 1933, è stato sempre in biancoceleste. Oltre che ottimo calciatore fu forte velocista, valido nuotatore e alpinista e persino buon pugile.

Un articolo estratto dal Littoriale del 18 dicembre 1930 delinea la figura di Pardini nello scenario calcistico dell'epoca:

"A Roma Pardini è idolatrato e tutti ben conoscono oltre il suo valore, la sua lealtà e la sua esemplare correttezza. Questo modesto atleta, che ormai con i propri mezzi è riuscito a imporsi all'attenzione di tutti, da adolescente giocava in II^ divisione con la squadra del Massa e sin da allora cominciava ad entusiasmare gli appassionati, non solo della Versilia, che già era orgogliosa di un così promettente figlio, ma di tutta la Toscana. Gli stessi avversari lo apprezzavano e, non a torto, lo temevano. Più tardi la sua Pietrasanta lo reclamava in difesa dei propri colori e fu appunto quando giocava in III^ divisione che, in una partita di selezione per formare una rappresentativa toscana da opporre al miglior 11 del Lazio, fu rivale di Colombari per essere prescelto al ruolo di centromediano: quel giorno, a Prato, Pardini giocò meglio dell'antagonista il quale tuttavia fu preferito, soprattutto per la maggior esperienza ed anzianità. Da militare riuscì ad entrare nelle file della Lazio e da allora solo una breve parentesi (infatti giocò ancora una stagione per i biancocelesti pietrasantesi) e non è stato più lasciato dalla Lazio che ha anche il merito grande di aver fatto di questo giocatore uno dei più apprezzati mediani laterali che possegga l'Italia calcistica. L'eco delle sue imprese ha fatto sì che in Toscana tutta la massa degli sportivi appassionati e competenti guardi a lui come ad uno dei più valorosi campioni di quanti attualmente calcano i terreni di gioco. Su di lui converge la generale attenzione e non ingiustamente, perchè l'eclettico Pardini ha saputo davvero rendersi degno dei suoi grandi predecessori regionali."



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