1974

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  • 31 marzo - XXIII di campionato - Roma-Lazio 1-2. Lo scudetto in viaggio verso la sponda laziale della città, i veleni della partita d'andata, le tre sconfitte negli ultimi tre derbies di campionato: per la Roma, le motivazioni per rovinare la festa alla Lazio non mancano di certo. La tensione a Roma è enorme e sfocia in alcuni episodi precedenti la partita decisamente sopra le righe. Ma il peggio deve ancora venire. Come all'andata, è la Roma a passare in vantaggio e a chiudere sull'1-0 il primo tempo, complice un'autorete di Pulici che indietreggia dentro la porta col pallone in mano: in realtà, la sfera non varca la linea, ma l'arbitro Gonella assegna la marcatura. Come all'andata, il pareggio della Lazio arriva in apertura di ripresa, per merito di D'Amico. Appena tre minuti dopo, la Lazio si guadagna un calcio di rigore. Chinaglia trasforma e si pianta sotto la curva romanista con l'indice teso, beffardo. Con un po' di fatica la Lazio mantiene il 2-1 fino alla fine, sfrutta al meglio il parziale stop della Juventus nel derby di Torino (1-1) e compie un altro passo robusto verso lo scudetto. Il dopopartita sarà caratterizzato da incidenti gravissimi, con oltre 200 feriti, causati dai tifosi romanisti imbufaliti per la sconfitta e per il gesto di Chinaglia.
  • 7 aprile - XXIV di campionato - Napoli-Lazio 3-3. E' forse la partita di questo campionato in cui la Lazio offre, più che in ogni altra, la sensazione di essere la legittima pretendente alla vittoria finale: è certamente la domenica in cui la figura di Chinaglia assume in modo definitivo i contorni del mito. Il Napoli, terzo in classifica con 5 punti di distacco, può ancora reinserirsi nella corsa-scudetto; sulla gara pesano anche le velenose code delle due sfide della stagione precedente. Tre volte va in vantaggio il Napoli e tre volte Chinaglia, incontenibile, pareggia il conto per il 3-3 definitivo. Per il Napoli è la fine del sogno, la Juventus rosicchia un punto alla Lazio e si porta a -3.
  • 14 aprile - XXV di campionato - Lazio-Verona 4-2. Un autogol di Bet nei primi minuti sembra dare il via, per la Lazio, a una Pasqua di tutta tranquillità. Ma a metà tempo Zigoni pareggia, poi è Oddi, poco prima del riposo, a infilare la porta di Pulici. Nello spogliatoio, la delusione per il sorprendente svantaggio provoca qualche discussione, che sfocia in un rientro in campo di tutta la squadra con qualche minuto di anticipo, tra l'entusiasmo del pubblico dell'Olimpico. Nella ripresa, pareggia subito Garlaschelli, poi Chinaglia e Nanni fissano il risultato finale. La Juventus, fermata in casa dal Cagliari, è di nuovo a 4 punti.
  • 21 aprile - XXVI di campionato - Milan-Lazio 0-0. La Lazio ottiene un punto prezioso in una trasferta tradizionalmente difficile. La Juventus vince e si riporta a -3 dai biancocelesti.
  • 28 aprile - XXVII di campionato - Lazio-Genoa 1-0. Vittoria sofferta, è di Garlaschelli la rete decisiva. Lazio 40 punti, Juventus 37.
  • 5 maggio - XXVIII di campionato - Torino-Lazio 2-1. Due reti-capolavoro di Paolino Pulici all'omonimo portiere laziale condannano la Lazio alla quinta sconfitta stagionale, rendendo inutile il momentaneo pareggio di Chinaglia. Si gioca in pratica solo nel primo tempo: nella ripresa un violento temporale impedisce di fatto alla Lazio ogni tentativo di rimonta. Ma, nella domenica della sfida incrociata Roma-Torino, un inaspettato regalo arriva alla Lazio dai cugini giallorossi, che, sembra pungolati nell'orgoglio da Maestrelli in persona nei giorni precedenti l'incontro, disputano la loro miglior partita stagionale e battono 3-2 la Juventus. La Lazio conserva così 3 punti di vantaggio nei confronti dei torinesi.
  • 12 maggio - XXIX di campionato: Lazio-Foggia 1-0. Lo stadio Olimpico, preso d'assalto fin dal mattino dai tifosi laziali, è gremito all'inverosimile per quello che potrebbe essere il giorno dello scudetto. I dati ufficiali parlano di 78.859 spettatori tra abbonati e paganti, ma con ogni probabilità sono presenti circa 90.000 persone. Lenzini compie i soliti rituali del prepartita, compreso il giro di campo che viene salutato da un mare impressionante di bandiere biancocelesti. La partita, diretta dall'arbitro Panzino, è brutta e nervosa: la Lazio paga la tensione di chi è alle viste di un agognato traguardo, il Foggia lotta per non retrocedere e non concede nulla. Al 5' della ripresa Martini si infortuna e viene sostituito da Polentes, pochi minuti dopo la svolta del match: fallo di mano in area del foggiano Scorsa e conseguente rigore concesso da Panzino. Chinaglia, visibilmente emozionato, sistema più volte il pallone sul dischetto, poi batte Trentin con un tiro alla sua destra, non troppo preciso ma sufficiente a spiazzare il portiere pugliese. E' il 15' del secondo tempo. Al 21' Garlaschelli si fa espellere per un fallo di reazione, gli ultimi minuti trascorrono interminabili per la Lazio ridotta in dieci e alle 17,45 arriva il fischio finale di Panzino. La Lazio è Campione d'Italia 1973/74, per la prima volta nella sua storia. Un grappolo di palloni biancoazzurri si leva nel cielo, mentre sui tabelloni dello stadio appare, enorme, la scritta "Lazio - Scudetto 1974". Tommaso Maestrelli rimane impassibile, combattuto tra la gioia e il rammarico per il "suo" Foggia che la Lazio ha praticamente condannato, mentre i tifosi impazziti invadono festosamente il campo.
  • 10 luglio - Nasce a Correggio (RE) Daniele Adani.



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