L'indagine federale su Bologna-Lazio 1972/73



Domenica 6 maggio 1973, terz'ultima giornata del campionato, la Lazio è di scena a Bologna per una gara basilare nella lotta per la conquista dello Scudetto 1972/73. Prima di scendere in campo, la classifica è la seguente: Milan punti 41; LAZIO 40, Juventus 39.
Il Milan è impegnato nella difficile trasferta di Torino contro i granata in 6^ posizione con 30 punti. La Juventus gioca a Bergamo contro l'Atalanta in 10^ posizione con 24 punti. Il Bologna è 7° con 28 punti in zona tranquilla.
Sulla carta è un turno facile per i bianconeri ma anche la Lazio ha di fronte una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato a 3 giornate dal termine. Eppure i biancocelesti trovano un clima intimidatorio sia fuori che dentro il campo. Su alcuni giornali appare la notizia che verrà dato un premio partita di un milione ai giocatori rossoblù se battono la Lazio. Perchè e chi mette a disposizione una simile cifra?
Quando inizia la partita ci si accorge che gli emiliani sembrano giocarsi la finale della Coppa dei Campioni per quanto impegno e quanta cattiveria mettono nei contrasti. La gara è fallosa e molti giocatori biancazzurri hanno le caviglie tumefatte per la quantità di falli subiti. Non poche volte deve entrare il campo la barella.
Tra i più accaniti tra i rossoblù ci sono Novellini, Fedele, Cresci e Roversi. Wilson ha più volte scontri verbali proprio con Novellini. Al 41°, quando segna Savoldi, lo stadio Comunale esplode di gioia e si alzano cori pro Juve e Milan. Perchè tutta questa acredine contro la Lazio? Le due rivali intanto fermano i primi tempi con questi risultati: Torino 2 Milan 0 e Atalanta 0 Juventus 1.
Nella ripresa la partita è ancora più cattiva ma la Lazio riesce a pareggiare anche se gli scontri sia fisici che verbali non si placano. Intanto, il Milan riesce a pareggiare 2-2 e la Juventus fa bottino pieno a Bergamo (0-2). A fine gara capitan Wilson accusa apertamente il Bologna di aver preso soldi a vincere da una delle due rivali per la lotta al tricolore, o forse da tutte e due.
Cita apertamente Novellini (Ex giocatore della Juventus, ceduto 7 mesi prima al Bologna in comproprietà, e poi ceduto definitivamente ai rossoblù alla fine del campionato), come delatore in campo, della storia del premio a vincere, e questo fa scattare l'ufficio indagine.
Il tutto è amplificato anche dalla stampa che accusa apertamente il Bologna di aver giocato alla morte e sprona la Lega a "vederci chiaro". L'ufficio indagini, nella persona del Dott. Aldo Ferrari Ciboldi (un possidente di Cremona, collaboratore della Lega), si mette subito in moto interrogando i giocatori biancocelesti che confermarono le frasi dette in campo e udite dai giocatori felsinei che parlavano, sbeffeggiandoli, di aver ricevuto promessa di un premio a vincere se battevano i biancazzurri, mentre i giocatori del Bologna negarono tutto.
Furono interrogati anche il presidente e l'allenatore del Bologna che dissero di essere completamente ignari di ogni cosa e che erano tutte fantasie. Purtroppo in mancanza di prove certe non fu possibile accertare la verità e il caso fu archiviato nel Luglio 1973.