Il piano MI-LOR



Il Piano "MI-LOR" (Miceli-Lorenzo) è un progetto ideato da Angelo Miceli e Juan Carlos Lorenzo per cercare di dare una tranquillità economica alla Società. Si trattava di anticipare il costo di 5 annualità di abbonamento in Monte Mario, per un totale di 200.000 lire, da parte di almeno 3.000 tifosi, per ricavare repentinamente 600 milioni da destinare alla campagna acquisti e al pagamento degli stipendi dei giocatori. Di seguito riportiamo alcuni articoli d'epoca sulla vicenda.
Dal Corriere dello Sport del 23 aprile 1964:
Illustrato da Miceli il progetto di potenziamento della Lazio. Il piano "MI-LOR". Basterà vendere 3000 abbonamenti quadriennali.
Nella sede della Lazio è stato varato ufficialmente ieri sera il piano "MI-LOR", definizione che accomuna le iniziali dei due ideatori, Miceli e Lorenzo. Il presidente Miceli, affiancato dal suo allenatore, ha radunato la stampa romana appunto per illustrare il nuovo progetto sul quale, peraltro, ci siamo già intrattenuti nei giorni scorsi. La società biancazzurra metterà in vendita tremila abbonamenti quadriennali al prezzo di 215 mila lire (pagamento differito) o 200 mila (pagamento in contanti). Da segnalare che tra gli acquirenti saranno sorteggiati premi per un valore di 20 milioni. Attraverso questa operazione, la Lazio si propone di raggiungere la cifra di 600 milioni, parte della quale servirebbe per ammortizzare il passivo (che attualmente si aggira sugli ottocento milioni) e parte per potenziare la squadra in modo da permetterle, entro due anni, di poter lottare per il titolo italiano. Un progetto ambizioso, come risulta chiaro, ma tuttavia, l'unica via di uscita per salvare la società. Il presidente biancazzurro non lo ha nascosto: "Se questo piano fallirà - sono le sue parole - i tifosi biancazzurri dovranno rassegnarsi non solo a perdere i pezzi pregiati della squadra, ma a dover assistere alle esibizioni dei vari Pavone, Graziani e Santececca e naturalmente la Lazio dovrà rinunciare a Lorenzo che giustamente pretende di guidare un complesso in grado di offrirgli delle soddisfazioni".
Una prospettiva poco allegra che in termini più pratici e sintetici può riassumersi con la sicura (e probabile definitiva) condanna in serie B. La Lazio, quindi, è nelle mani dei suoi tifosi ai quali si offre la possibilità di autogovernarsi. A questo punto il tifoso si porrà due quesiti: I rischi? I vantaggi? Risponde il presidente Miceli. "Rischi non ce ne sono perché lo sportivo paga il proprio spettacolo. Non ci rimette assolutamente nulla. Al contrario i vantaggi sono molti. Innanzi tutto lo stesso spettacolo al quale ho accennato sarà indubbiamente migliore perché la squadra verrà potenziata tanto da poter puntare in alto. Integrare tre buoni elementi nell'attuale complesso, che già possiede una intelaiatura di primo piano, significa potersi inserire in quella lotta per lo scudetto dalla quale la Lazio da troppi anni è costretta ad estraniarsi. Dirò di più: dietro consiglio di Lorenzo sono già riuscito ad assicurarmi due opzioni su altrettanti ottimi giocatori di serie A, un mediano ed un attaccante. Sta ora ai tifosi scegliere: se vogliono la grande squadra devono fornirci adeguate possibilità finanziarie che purtroppo non sono reperibili all'interno della società".
Ecco l'attuale situazione della Lazio: Miceli l'ha espressa con parole chiare che rispecchiano fino in fondo la verità. Il presidente biancazzurro ha così proseguito: "Gli acquirenti dell'abbonamento quadriennale saranno forniti di uno speciale distintivo con la sigla "S.L." che sta per "Super Laziale". Essi avranno diritto ad assistere a tutte le partite della Lazio, comprese le amichevoli (che saranno organizzate in gran numero) e gli incontri delle squadre minori. Con 600 milioni in cassa sapientemente amministrati possiamo non solo sanare finanziariamente e tecnicamente la società, ma anche dare il via ad un vero grande club, sul livello, per intenderci, di quelli milanesi". Nel corso della conferenza sono stati toccati alcuni punti riguardanti molto da vicino il piano "MI-LOR": la S.p.A. e i soci vitalizi. Miceli ha smentito che fra la S.p.A. e la sezione calcio si sia creato un dualismo, affermando anzi che si tratta di un unico organismo. Sui risultati della vendita delle azioni, peraltro, non è dato da sapere ancora nulla di concreto, ma dobbiamo dedurre, ad un anno di distanza dalla costituzione, il fallimento dell'operazione.
Il piano "MI-LOR", comunque, potrebbe anche migliorare l'andamento della campagna azionistica e viceversa: gli acquirenti di un'azione a piano felicemente concluso, infatti, risulterebbero azionisti di un capitale ricco e nel contempo è interesse dell'azionista (e questo vale per coloro che già hanno aderito alla vecchia iniziativa) divulgare l'abbonamento quadriennale per arricchire il capitale. Sembra ub gioco di parole, ma è pura logica. La questione dei soci vitalizi si è risolta da sola poiché essi stessi (saranno 300) si sono detti disposti ad acquistare il nuovo abbonamento quadriennale. La Lazio, dunque, può essere salvata solo dai suoi tifosi; altrimenti dovremmo rassegnarci a quella "liquidazione" che qualche pessimista ha già da tempo ventilato. E' un programma che può riuscire perché serio e soprattutto perché gli acquirenti dell'abbonamento quadriennali non dovranno essere dei benefattori (come avveniva per la S.p.A.), ma non faranno altro che pagare il proprio spettacolo (e uno spettacolo di prim'ordine). L'operazione "MI-LOR" avrà inizio il primo maggio e terminerà il 10 giugno, in tempo, si spera, per procedere a quegli acquisti che dovranno fare grande la Lazio.
Si è parlato a lungo di questi eventuali acquisti nel corso della conferenza, ma né Miceli né Lorenzo, per ovvie ragioni, hanno voluto rivelare i nomi dei giocatori opzionati. E' stato solo precisato che l'attaccante non è Manfredini e che Sanfilippo, pur non rientrando nei due accennati, ha ancora buone possibilità di finire in maglia biancazzurra. Non poteva mancare, a conclusione della conversazione, una definitiva schiarita sul presunto "caso" Lorenzo, creato più che altro dall'eccessivo zelo e "scarsa conoscenza del soggetto" di un nostro collega: Lorenzo, come avevamo previsto nei giorni scorsi, è stato vittima dopo la partita di Mantova di una delle sue tante "crisette morali". Non c'entra tanto la discussione avuta con alcuni giocatori, quanto il dispetto per aver lasciato una brutta impressione proprio nella partita che precedeva l'annuncio ufficiale del nuovo progetto biancazzurro. Lorenzo, quindi, resterà alla Lazio con lo stesso entusiasmo di prima. Solo in un caso se ne andrà: se il piano "MI-LOR" finirà con un fallimento, nel qual caso i vari Morrone, Cei, Governato, Gasperi, Maraschi, Pagni ecc. dovranno essere venduti al miglior offerente.
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