Capanno di Pippanera

Da LazioWiki.
Sotto Ponte Margherita, dove oggi si vedono le scale, sorgeva il capanno "Pippanera". Sullo sfondo Piazza della Libertà (Foto © F. Bellisario)
L'otto senior della Lazio di ieri...
...e quello di oggi. Dopo 108 anni scafi biancocelesti solcano il Tevere sempre in nome dell'antico ideale sportivo (Foto © F. Bellisario)

Il "Capanno di Pippanera" era un luogo di ritrovo di fiumaroli posto sulla riva destra del Tevere proprio sotto Ponte Margherita. Il capanno, fatto di vimini, canne e rampicanti, non aveva nulla a che fare con gli aristocratici circoli natatori e remieri che popolavano le sponde del Tevere.

Era un misero recinto dove studenti e lavoratori potevano spogliarsi prima di fare una nuotata nel fiume. Il capanno era frequentato, tra i tanti, da Luigi Bigiarelli, sottufficiale dei Bersaglieri, reduce dalla sventurata spedizione italiana sulle alture del Tigrai, che abitava in Vicolo degli osti, 15, dietro Piazza Navona. Al capanno conobbe alcuni giovani sportivi con i quali fondò la Lazio il 9 gennaio 1900.

Sull'argine vi era un muro con una fenditura che divenne una sorta di cassetta delle poste dove i giovani popolani lasciavano avvisi per gli amici. Il capanno era frequentato da Aprile ad Ottobre e dopo il nuoto lo "sport" preferito dai ragazzi era una gara volta a rompere a sassate il maggior numero di lampioni. Nella stagione invernale il luogo di ritrovo era invece il Bagno Talacchi, prospiciente il Pippanera, che era più confortevole e si sviluppava per una lunghezza di circa 200 metri dal Ponte Margherita verso valle.

Il nome "Pippanera" fu dato al capanno in funzione icastica e popolana per sottolinearne l'estrema modestia delle attrezzature e derivava dall'essere stato sede, nel 1897 o 1898, di una libera associazione di nuotatori, priva di statuto e che fu chiamata Nera, che faceva capo al gestore dell'area golenale situata proprio sotto Ponte Margherita in cui vi era una baracca e una sorta di barcone. Di questo gestore non si conosce il nome ma era chiamato da tutti "Gamba di legno" e i frequentatori erano conosciuti come "La tribù della Pippanera"