Capanno di Pippanera



Il "Capanno di Pippanera" era un luogo di ritrovo di fiumaroli posto sulla riva destra del Tevere proprio sotto Ponte Margherita. Il capanno, fatto di vimini, canne e rampicanti, non aveva nulla a che fare con gli aristocratici circoli natatori e remieri che popolavano le sponde del Tevere frequentati dall'aristocrazia e dall'alta borghersia. Sono leggendarie le rivalità che contrapponevano i rematori ai rudi fiumaroli tiberini.
Era un misero recinto dove studenti e lavoratori potevano spogliarsi prima di fare una nuotata nel fiume. Il capanno era frequentato, tra i tanti, da Luigi Bigiarelli, sottufficiale dei Bersaglieri, reduce dalla sventurata spedizione italiana sulle alture del Tigrai, che abitava in Vicolo degli osti, 15, dietro Piazza Navona. Al capanno conobbe alcuni giovani sportivi con i quali fondò la Lazio il 9 gennaio 1900.
Sull'argine vi era un muro con una fenditura che divenne una sorta di cassetta delle poste dove i giovani popolani lasciavano avvisi per gli amici. Il capanno era frequentato soprattutto d'inverno e, dopo il nuoto e il podismo, lo "sport" preferito dai ragazzi era una gara volta a rompere a sassate il maggior numero di lampioni. Nella stagione estiva il gruppo si trasferiva al prospiciente Bagno Talacchi che si sviluppava per circa 200 metri dal Ponte Margherita verso valle ed aveva attrezzature balneari più confortevoli e funzionali.
Il nome "Pippanera" fu dato al capanno in funzione icastica e popolana per sottolinearne l'estrema modestia delle attrezzature e derivava dall'essere stato sede, nel 1897 o 1898, di una libera associazione di nuotatori, priva di statuto e che fu chiamata Nera, che faceva capo al gestore dell'area golenale situata proprio sotto Ponte Margherita in cui vi era una baracca e una sorta di barcone. Di questo gestore non si conosce il nome ma era chiamato da tutti "Gamba di legno" e i frequentatori erano conosciuti come "La tribù della Pippanera".
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