Presentazione del libro dal Tevere al Piave al C.C.Lazio
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[[Dal Tevere al Piave - 1915-1918 - Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra |vai alla rassegna stampa]]






5 Novembre
Rassegna Stampa
di Serena Cerracchio
E’ stata una cerimonia commovente. E chi c’era può confermarlo. Al Canottieri Lazio ieri pomeriggio è andata in scena la Lazialità con la L maiuscola. E fuori da qualsiasi retorica spicciola. Un gruppo di laziali, folto e appassionato, si è riunito per onorare i caduti biancocelesti della Grande Guerra e più in generale tutti gli atleti e i dirigenti che hanno sacrificato la loro vita, la loro gioventù, la loro salute, il loro futuro per l’ideale di Patria. Ma sempre con la Lazio nel cuore. L’occasione è stata la presentazione del libro di LazioWiki “Dal Tevere al Piave”, di cui potrete rileggere se volete la recensione. Un libro straordinario, nel senso letterale “fuori dell’ordinario”, per il lavoro immane e allo stesso tempo competente dei ricercatori impegnati, su tutti i curatori Fabrizio Munno e Fabio Bellisario che hanno illustrato a volo d’aquila le modalità, le difficoltà e le soddisfazioni di questo lavoro così bello, premiato già da un boom di vendite su Amazon. Tra l’altro va precisato, come ha ribadito Sergio Covassin, illustrando il lavoro del Progetto Enciclopedico LazioWiki, che il ricavato sarà reinvestito in studi, ricerche e assistenza ad alcune Associazioni benemerite. Un armo di canottieri ha portato a Ponte Margherita, sotto piazza della Libertà, dove la Podistica Lazio nacque nel 1900, pagine del libro con i nomi dei trenta caduti. Poi in sala il saluto dell’avvocato Raffaele Condemi, padrone di casa, presidente del Circolo, del presidente generale Antonio Buccioni, del vicepresidente Federico Eichberg (che ha parlato con toni davvero appassionati a una platea attentissima), del generale Giorgio Baldacci, delegato allo Sport del Ministero della Difesa e del dottor Francesco Tuffarelli, neo-direttore generale dell’Ufficio Sport alla Presidenza del Consiglio. Ma particolarmente emozionante è stato anche l’intervento di Mario Pennacchia, grande scrittore di Lazio e prima ancora grande giornalista del Corriere dello Sport e poi della Gazzetta dello Sport, dalla cui opera, “Lazio Patria Nostra” (il cui prologo e il cui finale sono stati poi recitati a memoria da Antonio Buccioni…), anche questo libro di LazioWiki ha preso ispirazione. Brividi forti e groppi alla gola, come in un grande ritrovo di famiglia. Vista anche la presenza in sala di molti discendenti degli eroi caduti, che hanno contribuito a una ricostruzione storica accuratissima. E che, come tutti hanno sottolineato, sembra davvero essere stata guidata dall’Alto, dai tanti martiri del tutto sconosciuti di una Guerra di trincea, dove gli atleti in particolare partivano all’assalto in prima linea, spesso falciati dal fuoco delle mitragliatrici nemiche. A Erika Balestrieri, nipote diretta di uno dei nove fondatori, e atleta della SS Lazio nel nuoto master, è stata poi consegnata la corona di fiori, poi deposta simbolicamente nel Tevere, accompagnata dalle toccanti note del Silenzio, suonate da un giovane trombettiere dei Bersaglieri. Una commemorazione, in una data non certo casuale, quella del 4 novembre, che ha commosso e inorgoglito chi ha un’Idea di Lazio che prescinde dal tifo e accompagna per intero gli ultimi 115 anni della storia di Roma e quindi d’Italia.