Sulfaro Michelangelo

Portiere, nasce a Messina il 26 novembre 1946.
La prima compagine in cui milita, nel 1965, è il Crotone in Serie C in cui gioca solo due partite nella prima stagione e sette nella successiva. L'anno seguente, 1968, va a San Benedetto del Tronto dove esiste un'ottima scuola per portieri (anche Walter Zenga si formerà nella squadra adriatica), e gioca per 33 gare.
La Lazio lo fa osservare a lungo dai suoi tecnici e nella stagione 1969/70 lo schiera come titolare. Il ragazzo ha buone doti fisiche (m 1,84, kg 74) e atletiche e si esibisce in parate spettacolari che alterna, però, con errori decisivi. Sente troppo il cambio di categoria e patisce, anche se ha discreta personalità, l'ambiente ipercritico e polemico di Roma.
Nel secondo anno l'esperto Di Vincenzo gli toglie il posto e di Sulfaro si sentirà parlare a causa della famosa zuffa scoppiata nel dopopartita di Lazio-Arsenal, al ristorante, in cui i giocatori delle due squadre se le danno di santa ragione ed il portiere si pone a difesa dei compagni.
Nelle due stagioni trascorse con i biancocelesti gioca 49 partite. Nel 1970/71 è a Firenze ma non gioca nessuna gara come pure la stagione seguente nella Roma. Nella stagione 1973/74 viene ceduto al L.R. Vicenza, in Serie A, dove disputa 10 partite nel primo anno, 5 nel secondo e 4 nel terzo. Abbandona l'attività nel 1976.
Michelangelo Sulfaro è rimasto molto affezionato alla Lazio e non manca mai di parlarne nelle tante trasmissioni televisive a carattere sportivo dell'etere capitolino. Vive a Roma.